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Ansa – 261207 – Esce “Tito e i rimasti” di Sergio Tazzer

(ANSA) – VENEZIA, 26 DIC – In occasione della giornata della memoria dell'esodo e delle vittime della Venezia Giulia, dell' Istria, di Fiume e della Dalmazia (10 febbraio), esce il volume del giornalista trevigiano Sergio Tazzer "Tito e i rimasti", per la Libreria Editrice Goriziana. Sottolitolo: "La difesa dell'identità italiana in Istria, Fiume e Dalmazia". Il libro racconta le ambiziose mire manifestate già all' inizio degli anni Quaranta dal leader comunista di annettere alla Jugoslavia le terre allora italiane della sponda orientale adriatica, giungendo fino al fiume Tagliamento. Un espansionismo che ebbe l'appoggio del movimento comunista internazionale, compreso quello del Partito comunista italiano di Togliatti, che fu alleato di ferro di Tito fino alla rottura fra Comunform e Lega dei comunisti jugoslavi nel 1948. L'esodo degli italiani era in corso, ma non tutti vollero o furono in grado di abbandonare le loro proprietà, i loro affetti. Il libro racconta la loro storia ed anche quella del piccolo controesodo, organizzato dal Pci, per convogliare migliaia di comunisti che credevano di costruire in Jugoslavia il loro paradiso. Per molti di loro, dopo la scomunica del Cominform, la Jugoslavia di Tito divenne un inferno, il cui girone più feroce fu rappresentato dal campo di concentramento di Goli Otok, l' Isola Calva. Negli anni della guerra fredda, seguita dalla distensione, la comunità italiana, ridottasi a minoranza, venne intimidita e perseguitata, vittima dei diversi nazionalismi (croato, in primis) che caratterizzarono l'esperienza comunista jugoslava. Tuttavia, quasi miracolosamente, l'identità italiana è riuscita a sopravvivere ed a conservarsi, grazie alla volontà di gran parte dei rimasti di difendere la loro storia e la loro cultura. Importantissimo ruolo ha assunto, in questo quadro, la nascita e lo sviluppo del Centro ricerche storiche di Rovigno. Anche dopo la caduta del comunismo e la disgregazione della Jugoslavia, il pericolo rappresentato dai rigurgiti nazionalisti panslavi non cessa, rinnovato di volta in volta da frange nazionaliste croate e slovene. (ANSA).

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