(ANSA) – ANCONA, 16 GEN – Il coordinamento interregionale di Federpesca è intervenuto sui ministri degli Esteri, delle Politiche Agricole e sui presidenti delle Regioni costiere affinché nasca un movimento anche in sede Ue, con iniziative diplomatiche, per "scongiurare l'applicazione della norma croata" che ha istituito una "zona a Tutela Ambientale" sull'Adriatico. Un provvedimento che – secondo il coordinatore Tonino Giardini – permetterà alla Croazia di "appropriarsi di larga parte del bacino". Per Giardini si tratta di "una tutela ambientale ridicola" dato che la flotta nazionale adriatica "negli ultimi 20 anni è calata di quasi il 35%, mentre quella balcanica è aumentata di oltre il 70%". Giardini ricorda i principi di "buon vicinato" e le raccomandazioni di cooperazione alla base di tanti accordi adottati dagli Stati costieri "per le particolari caratteristiche del Mediterraneo". Per il coordinatore di Federpesca, "un futuro nuovo senza 'buon vicinato' e 'cooperazione' non ha senso di esistere; un mare libero non può diventare all'improvviso una zona di trincee, dove unilateralmente, ed 'inaudita altera parte', si proclama che metà (e forse oltre, grazie alla situazione geo-morfologica della costa dalmata, che li porta così ad avere i 3/5 del mare Adriatico) delle acque sono proprie di uno Stato (cancellando il mare e le sue cose dal vecchio principio di 'res nullius')". Ci saranno inoltre problemi di "equilibrio gestionale" della risorsa ittica. (ANSA).