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Alto Adriatico, a rischio il patto dei porti – 17giu13

Scontro nell’Adriatico all’interno dell’associazione Napa, che raggruppa i porti di Venezia, Trieste, Capodistria e Fiume e che ha già visto uscire Ravenna. Ad accendere le micce dello scontro è il progetto del porto offshore portato avanti dal presidente dello scalo di Venezia, Paolo Costa, le cui dimensioni potrebbero mettere a rischio la sopravvivenza degli altri scali. Per il terminal sono già stati stanziati i primi 100 milioni di euro.

«I porti dell’alto Adriatico sono chiamati a una sinergia profonda, invece la piattaforma off-shore di Venezia rompe questo sistema di collaborazione» ha detto ieri la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, già europarlamentare così come Paolo Costa. «Non a caso – ha continuato Serracchiani – il porto di Ravenna è uscito dall’ associazione dei porti protestando nei confronti di questo progetto. Credo che Trieste, come Capodistria, siano chiamati a difendere più e meglio i propri interessi in un’ottica di sinergia e di concorrenza utile. Non possiamo pensare che alcuni progetti – ha concluso – siano fagocitatori di tutta la portualità dell’ Alto Adriatico». Parole che hanno mandato su tutte le furie Paolo Costa.

«Mi spiace che Debora Serracchiani commenti un’audizione della quale non può conoscere i dettagli. Nel corso dell’incontro – nel presentare il contributo di Venezia allo sviluppo dei porti adriatici – non ho mai mancato di sottolineare come questo faccia parte di una strategia Napa che auspica, sostiene e collabora a far realizzare sviluppi altrettanto sostanziali a Trieste, Capodistria e Fiume (attuali partner del Napa) ma anche di Ravenna che non può non continuare ad essere considerato anch’esso porto strategico nel creare massa critica, senza la quale l’Alto Adriatico non può ambire a raggiungere i traguardi europei che sono a portata di mano. Spiace constatare come la Presidente Serracchiani – sfuggendo ripetutamente a ogni richiesta di incontro e confronto – stia seguendo una strategia da “polli di Renzo” che – qualora avesse successo – non potrebbe aver altri effetti che quelli di rilanciare le portualità, non adriatiche, concorrenti. Confermo che per quanto mi riguarda continuerò ad operare per sostenere a Bruxelles, a Roma e in ogni luogo, tutti i progetti di sviluppo di tutti i porti dell’Alto Adriatico convinto che nonostante la Serracchiani, nel Nord Adriatico si vinca tutti assieme».

L’associazione Napa è nata nel 2010, dopo che un’iniziativa analoga di coordinamento era stata avviata nel Tirreno dai porti liguri. La particolarità di Napa è che è un coordinamento internazionale. Ma così come nel Tirreno la convivenza Genova-Savona ha visto momenti di forte attrito, così nell’Adriatico si ripropone ora lo stesso tema del dualismo cooperazione-competizione. Nel 2012 gli scali riuniti in Napa hanno movimentato 101 milioni di tonnellate di merce, tra cui 1,5 milioni di teu nei container.

(fonte www.ilsecoloxix.it 13 giugno 2013)

 

 

 

 

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