ROMA\ aise\ – "Continua la "persecuzione burocratica" nei confronti degli esuli giuliano-dalmati sparsi su tutto il territorio nazionale". È quanto si legge in comunicato diramato oggi dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, secondo cui "nonostante la Legge 54/1989 e la circolare del Ministero dell’Interno del 31 luglio 2007, in molte amministrazioni gli istriani, i fiumani e i dalmati, nati nei territori italiani poi ceduti alla ex Jugoslavia, continuano a risultare nati all’estero. E anche una importante amministrazione come l’Arma dei Carabinieri continua ad agire in contrasto a quando stabilisce la legge, nonostante solleciti e segnalazioni".
La Legge 54/1989, a proposito degli esuli, dispone che tutte le amministrazioni "quando deve essere indicato il luogo di nascita dell’interessato, hanno l’obbligo di riportare unicamente il nome italiano del comune senza alcun riferimento allo Stato cui attualmente appartiene".
"Su come far valere questo diritto – sottolineano dall’Anvgd – è la legge stessa a dirlo: le amministrazioni "sono obbligate, su richiesta anche orale del cittadino stesso, ad adeguare il documento alle norme della presente legge". Nella realtà – denunciano dall’associazione – gli esuli giuliano-dalmati vengono indicati come nati in Jugoslavia, Croazia, Slovenia, Serbia Montenegro e via dicendo, mentre sono semplicemente nati in Italia. E anzi, vengono ulteriormente "puniti" per aver scelto di restare italiani pagando – essi soli – il prezzo della guerra perduta da tutta la nazione. Nonostante le ripetute assicurazioni, oggi è l’Arma dei Carabinieri a distinguersi in negativo. Gli Esuli che presentano presso di loro una qualsiasi denuncia vengono registrati come nati in una delle repubbliche della ex Jugoslavia e talvolta indicati addirittura come cittadini extracomunitari. Un indegno comportamento – commentano dall’Anvgd – che va contro la legge e contro la storia, sollecitando le maledizioni di tutti coloro che hanno perso ogni cosa per restare sotto il Tricolore e che oggi vengono ancora presi in giro da chi il Tricolore rappresenta".
Per questo, l’associazione ha inviato oggi un esposto circostanziato al Comandante Generale dell’Arma Siazzu, al Ministro della Difesa La Russa e al Ministro dell’Interno Maroni. "Nella condizione "fuori legge" – aggiungono dall’Anvgd – i Carabinieri sono in buona compagnia: enti previdenziali, aziende sanitarie locali, banche, assicurazioni, aziende di telefonia, servizi via internet di numerosi operatori come Poste Italiane e altri ancora. Gli esuli giuliano-dalmati, ormai anziani, sono stanchi di essere trattati peggio dell’ultimo clandestino immigrato. Il muro di gomma intorno a loro si stringe sempre di più, – concludono – quanto un cappio dal quale non sembra possibile fuggire". (aise)