Addio all’artista Ermanno Vites, esule e figlio di infoibato

L’artista Ermanno Vites è scomparso a 87 anni (era nato a Gorizia il 7 agosto 1936) e la comunità di Gemmano in provincia di Rimini lo piange. Il sindaco Riziero Santi ha ricordato come alcune sue opere siano oggi al Museo della ceramica di Faenza e al Museo della ceramica di San Marino. Vites ha anche regalato alcuni murales a Gemmano. A soli 9 anni, nel maggio del 1945, perse il padre nelle foibe insieme a 13 carabinieri. [Altarimini – 02/08/2023]

In concomitanza con il Giorno del Ricordo 2017 il sindaco Santi pubblicò sul profilo social della sua lista civica Vivo Gemmano il sunto di una chiacchierata con Vites da cui emerse la sua storia intimamente collegata alle tragedie del confine orientale italiano.

«Mi racconta […] del dramma che aveva fatto seguito alla scomparsa del padre. Delle ricerche estenuanti della sua famiglia, e poi della scoperta. Ermanno Vites, suo padre, era stato “infoibato”, insieme a 13 Carabinieri. Non ne capì mai le ragioni. “Mio padre – racconta – non si interessava di politica e non era un personaggio pubblico. Fu tutto insabbiato, tenuto nascosto, per troppo tempo”.

Continua Ermanno: “Un anno dopo dalla scomparsa di mio padre mia mamma, su intercessione dell’allora direttore del giornale Il Piccolo, mi affidò a Padre Damiani, un prete che si occupava degli orfani di guerra”. Padre Damiani nell’estate del 1946 portò Ermanno con se da Gorizia a Pesaro e lo ospitò nel “Villaggio del fanciullo” dove studiò e si diplomò maestro d’arte, coronando il suo sogno. “Ermanno Vites” (padre e figlio si chiamano allo stesso modo) sta scritto nella lapide delle vittime delle foibe a Gorizia. Il 10 Febbraio è il Giorno del Ricordo, perché chiunque, come Ermanno, non dimentichi. Ho voluto celebrare così il Giorno del Ricordo, raccogliendo una testimonianza di vita vissuta». [LS]

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