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Addio a Mario Vesnaver (laprovinciadisondrio.it 20 ott)

TIRANO –  Era nato 86 anni fa a Capodistria. Nel 1947, con l'entrata in vigore del trattato di pace che segnò il passaggio della città nella parte del Territorio libero di Trieste amministrato dalla Jugoslavia, fu tra i 135mila istriani che presero la via dell'esilio e che partirono per l'Italia, dopo avere sopportato la prigionia slava nei campi di concentramento della Dalmazia.

L'esule Mario Vesnaver, che aveva trovato in Valtellina la sua terra d'adozione, si è spento lunedì notte a Tirano, dove viveva accanto alla moglie Ida e a tre dei quattro figli: Stefano, Giancarlo, Mariluci e Annamaria, quest'ultima residente a Sondrio ed ex assessore alla Cultura del capoluogo.

I funerali di Mario Vesnaver saranno celebrati oggi pomeriggio a Tirano, alle 14.30, nella chiesa parrocchiale San Martino. La camera ardente è stata allestita nella chiesa dell'Angelo Custode in via Visconti Venosta, dove da ieri continua ininterrotto il viavai di gente per l'ultimo saluto a un personaggio che ha lasciato un segno.

«Il pregio di Mario Vesnaver è stato quello di saper coniugare il radicamento e l'affetto per Tirano con il rimpianto per la patria ed il paese perduto», lo ricorda l'assessore alla Cultura, Bruno Ciapponi Landi.

«Come ho vissuto il mio esodo? Con la mente ed il cuore rivolti alla mia terra istriana dove ho lasciato le mie radici. Consapevole di avere fatto una scelta giusta per difendere la mia identità». Parole pronunciate oltre un anno fa, ma che oggi suonano come un testamento spirituale. E un inno alla libertà.

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