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A Vicenza il Monumento agli Infoibati

Sarà un Cristo Portacroce con accanto il Cireneo che lo aiuta lungo la Via Crucis a ricordare nel cimitero maggiore cittadino le vittime italiane delle foibe, alle quali è dedicato l'annuale Giorno del Ricordo il 10 febbraio. L'iconografia cristiana della scultura – che verrà posata a pochi metri dal monumento per le vittime civili della guerra 1940-1945 – è dovuta, oltre che al contesto cimiteriale cattolico, alla provenienza dell'opera: non è stata commissionata per l'occasione, ma l'ha donata lo scultore che l'aveva realizzata nel 1995, Nereo Quagliato, aderendo con generosità a una sollecitazione del consigliere comunale Pio Serafin.

È stato Serafin – da presidente della commissione consiliare per la cultura – a seguire lo scorcio finale di una “operazione della memoria” che aveva avuto inizio nel febbraio scorso, quando in sala Bernarda era stata discussa una domanda d'attualità del consigliere Valerio Sorrentino.

In quell'occasione il sindaco Achille Variati aveva condiviso l'opportunità che qualcosa di più significativo di una targa stradale – quella a Vicenza Est davanti alla quale si sono finora svolte le commemorazione dei Martiri delle Foibe – testimoniasse stabilmente il Giorno del Ricordo.

Quest'ultimo è stato stabilito con legge nazionale nel 2004 per rinnovare la memoria storica e proporre alle riflessioni delle giovani generazioni gli eccidi anti-italiani del 1943 e del 1945 (subito dopo la fine della guerra). In Venezia Giulia e Istria la pulizia etnico-politica costò la vita a diverse migliaia di persone e fu compiuta occasionalmente da gruppi insurrezionali indipendentisti e per la massima parte da reparti partigiani della Jugoslavia comunista.

Nel giugno scorso la giunta comunale aveva deliberato la posa di un monumento in cimitero. Inizialmente il presidente dei giuliano-dalmati vicentini (ANVGD) protagonisti dell'esodo forzato dopo la seconda guerra mondiale, Coriolano Fagarazzi, aveva sperato di portare al cimitero – nell'aiuola accanto al monumento per le vittime civili che fu realizzato proprio da Quagliato nel 1970 – un masso in pietra d'Istria. Dopo aver verificato l'impossibilità di questa soluzione, Fagarazzi e Serafin hanno avuto in questi giorni la risolutiva disponibilità dello scultore vicentino.

La sua Quinta Stazione della Via Crucis (un bronzo di 70×60 cm) verrà montata su una base in pietra d'Istria, le farà da fondo una lastra di marmo con inciso “10 febbraio – Giorno del Ricordo – In memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo istriano-fiumano-dalmata” e avrà accanto un leggìo con il testo dell'invocazione per i morti di quella tragica vicenda storica dettata dal vescovo triestino Antonio Santin nel 1959.

Secondo le previsioni di Serafin e l'auspicio di Variati il monumento sarà onorato già nella prossima ricorrenza 2011 del Giorno del Ricordo.

(fonte Il Giornale di Vicenza)

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