Nella domenica del 27 aprile, giorno di un ponte festivo e della giornata dei “4 Papi”, due avvenimenti che hanno richiamato a Roma folle di fedeli e svuotato la città di folle di romani in gita, si è tenuta una rappresentazione teatrale nella vicina località di Ostia, al Teatro Farà Nume di via Baffigo.
La Compagnia «Piasa Picia» di Isola d’Istria ci ha deliziato con uno spettacolo di gran classe, Grande Successo. Storie de Avanspettacolo. Godibile per l’intelligente scrittura che ha giocato sui due tempi teatrali in cui nel primo atto c’è il “dietro le quinte” di una scalcinata compagnia di avanspettacolo, quella che in gergo si chiamava dei “scavalca fossi”, che cerca di mettere su il solito spettacolino di intrattenimento prima del film di cassetta (qui esemplificato da delle godibili scene di un vecchio film con Totò, Peppino e Ave Ninchi) con le solite scene isteriche della vecchia sciantosa, il capocomico squattrinato, la fanciulla che vuol fare la subrettina ecc ecc.; mentre nel secondo atto vi è la vera e propria riproposizione, con tutti i crismi, di quel popolare genere teatrale e che non ha fatto rimpiangere gli spettacoli di Macario se non per il numero delle gambe delle ballerine.
E ora due parole sulla Compagnia, a cominciare dal regista e autore del testo il bravo Ruggero Paghi che ha messo su un vero spettacolo che non sfigurerebbe nei maggiori teatri romani. La parte musicale va al merito del maestro Claudio Chicco che ha suonato dal vivo sul suo piano da saloon con verve e bravura. Spicca inoltre la simpatia del Capocomico interpretato con piglio e vis comica da Bruno Orlando; la sciantosa e fine dicitrice, una strepitosa Daniela Romeo, che in certi momenti ha richiamato l’Anna Magnani nella struggente scena del “Surdato ‘nnammurato”, ma tutta la compagnia è stata all’altezza interpretando balletti e gustose scenette in cui spiccava la simpatia di Suzana Poropat Turk, la verve di Katja Dellore, la sarta di Alenka Merkandel, la macchietta della ballerina russa eternamente ubriaca di Simona Korošec, mentre Dolores Puhar ci deliziava nella doppia veste della donna di pulizia del teatro e della sciantosa isterica che poi cedeva lo scettro alla giovane ed avvenente Teura Raschini che ha impersonato da par suo la ragazza che vuol far teatro e che diventa la nuova subrettina della compagnia cantando e ballando e rubando la scena a tutti.
Lo spettacolo inoltre si avvaleva di altri, e sempre bravi interpreti come “l’attor giovine” interpretato da Andrej Bertok, la “venditrice de Pistaci” Marinella Radolović e da Noel Celar che dalla sala ha interpretato il tipico spettatore d’avanspettacolo oltre alla chicca di Ruggero Paghi nel ruolo del padrone del Cinema.
Un pubblico attento che si è goduto il dialetto, che ha partecipato sottolineando con scroscianti applausi balli e scenette alla Carpinteri e Faraguna. Tra il pubblico il fiumano Maestro Francesco Squarcia, che con competenza ha apprezzato gli interventi musicali, Mirella Sartori autrice del fresco di stampa Dizionario dei due Lussini, l’ex Console italiano a Capodistria, la signora Marina Simeoni, due validi membri della Mailing List Histria, la dalmata Maria Luisa Botteri e la romana Mirella Tribioli, oltre a vari esuli.
Appuntamento per chi può, al Festival Istroveneto di Buie dal 4 al 7 giugno 2014 e la promessa di ritornare a Roma, magari insieme ad altre compagnie per replicare in piccolo i fasti buiesi, con la necessità di maggiori sostegni e di una sede meno decentrata.
Gianclaudio de Angelini