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A Narni una via per Norma Cossetto

Durante gli anni in cui Licia Cossetto faticava a far riconoscere in Italia la storia di sua sorella Norma, seviziata ed infoibata dai partigiani nel 1943 a Santa Domenica di Visinada, non avrebbe potuto immaginare che il tempo ed uno stemperarsi delle tensioni al confine orientale, avrebbero trasformato la tragedia di Norma in un simbolo del riconoscimento di una pagina di storia e del superamento delle divisioni imposte dalle ideologie del Novecento.

 

Ritroviamo tutte queste ragioni nella cerimonia che si è svolta oggi a Narni Scalo, ai piedi della più famosa Narni in Umbria. A Norma Cossetto è stata intitolata una via  alla presenza del Sindaco Stefano Bigaroni, dell’Sen. Valentino Valentini, del Vicesindaco di Attigliano Leonardo Fazio, del Consigliere dell’ANVGD Franco Papetti presidente del Comitato di Perugia e di Ilaria Ubaldi, Consigliere e anima dell’iniziativa.

Perché Narni? A rispondere è la stessa Ubaldi, consigliere comunale del Pdl.

 

“Ho presentato la mozione nel 2008, c’è voluto del tempo ma alla fine ci siamo riusciti, sulla targa sta scritto, Via Norma Cossetto, 1020-1943 Martire delle Foibe”.

 

Come ha conosciuto la sua storia?

“Ho studiato all’Università La Sapienza di Roma, psicologia infantile. Da alcune letture sono venuta a conoscenza della vicenda di Norma che mi ha colpito moltissimo, anche per il fatto che di lei conosciamo tutto, voglio dire ciò che era prima che si consumasse la tragedia. Una ragazza italiana istriana sana e felice, una studentessa che si stava laureando a Padova e correva per le strade rosse dell’Istria in bicicletta. Poi la pagina oscura della nostra storia, la capitolazione dell’Italia, l’Istria che rimane nel caos e la violenza che esplode inarrestabile”.

Poi questa mattina l’intitolazione della via…

“E’ stato per tutti noi un momento di grande emozione, per certi versi un avvenimento storico. Pdl e centrosinistra compattati in un revisionismo sostenuto da una grande sensibilità e desiderio di superamento delle divisioni imposte dalla storia e dalle ideologie. Così Norma diventa anche per noi un punto di riferimento, vittima innocente  di una pagina buia del Novecento che deve insegnare e che non va dimenticata, soprattutto in un momento difficile come questo”.

Ma per Lei e per la sua gente l’Istria che cos’è?

“Io ci sono stata e sapere che Norma fosse vissuta lì ha fatto sì che anch’io sentissi quella terra in modo diverso, con la consapevolezza che è stata italiana e che  qualcosa di noi continua ad esistere, ed è ciò che da oggi starà ad indicare questa via”.

Ora il 10 Febbraio per voi sarà diverso…

“Lo ricorderemo con diverso spirito, partendo da un punto concreto e raccontando ai ragazzi e alla cittadinanza pagine di storia per troppo tempo dimenticate e forse poco capite. A quel punto la gente comincerà a dirsi, so qualcosa ma non so tutto e il desiderio di approfondire farà il resto. Così sapranno che l’Istria ha una lunga storia italiana che continua ad esistere”.

Concetti che sono stati sottolineati in tutti gli interventi, in particolare del Sindaco. Franco Papetti, fiumano, invitato alla cerimonia perché è uno dei testimoni della storia adriatica presente nelle scuole dell’Umbria in occasione del Giorno del Ricordo, ha voluto parlare soprattutto di Esodo: “E’ stata anche questa un’altra tragedia – afferma – che ha segnato centinaia di migliaia di vite e continua ad essere presente nelle coscienze e la percezione della realtà di tanta gente sparsa nel mondo. Ricordare Norma significa sottolineare gli aspetti più cruenti ma tante storie minime hanno scritto la vicenda di un popolo che va conosciuto anche per l’apporto concreto dato laddove ha stabilito la propria residenza. Ovunque, abbiamo portato qualcosa della nostra cultura civile, storica ed umana”.

 

(rtg su www.arcipelagoadriatico.it)

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