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50 anni fa la prima pietra del santuario di Monte Grisa (Il Piccolo 22 ago)

TRIESTE Oggi ricorre la festività di Maria Madre e Regina e il santuario di Monte Grisa si appresta a festeggiare i 50 anni dalla posa della prima pietra. La ricorrenza, parallelamente a quella di Cristo Re, venne istituita con atto pontificio da Pio XII nel 1955. Fin allora, la Chiesa chiamava i fedeli a celebrare il Cuore immacolato di Maria al cui posto, appunto, subentrò la festa di Maria Regina per avvicinare ai fedeli la Sua regalità. Più che dominare, Maria Santissima, è l'ausiliatrice e protegge l'intera umanità. Allora, quale luogo più indicato per costruire un tempio in suo onore, venne scelto il costone che si erge sulla dorsale carsica che sovrasta Trieste, l'Adriatico, ma anche il versante istriano e tutta la nazione italiana.

Il santuario nazionale di Montegrisa è situato a 350 metri di altitudine sul crinale roccioso dell'altipiano, è ben visibile da tutta la città e da chi vi arriva, in auto o in treno. L'edificio fu eretto con le offerte dei fedeli triestini e, in genere, di tutt'Italia, per un voto fatto dall'allora arcivescovo Antonio Santin. Era il 30 aprile del 1945, momenti bui per l’Italia e la Venezia Giulia; così, il prelato, si rivolse con fede alla Vergine implorando il suo aiuto: «Faccio voto: se con la protezione della Madonna, Trieste sarà salva, farò ogni sforzo perché sia eretta una chiesa in suo onore».

Quattordici anni dopo venne collocata la prima pietra, esattamente cinquant’anni fa. C’erano i rappresentanti del Governo, le massime autorità militari e civili del territorio, due cardinali, dieci vescovi, sacerdoti e un numero infinito di fedeli. Era il 19 settembre 1959, nove furono gli architetti incaricati della progettazione del luogo sacro. Anche il pontefice Giovanni XXIII volle prender parte al rito solenne con un messaggio vocale trasmesso attraverso un collegamento radiofonico. Il Papa si espresse con parole di compiacimento e di affetto per la consacrazione del tempio, ricordando pure le sue visite a Trieste nel 1945 e '55, quando era patriarca di Venezia. La cerimonia coincise con l'arrivo nella provincia della statua della Madonna di Fatima dopo un itinerario che toccò 92 provincie italiane. L’immagine ora si trova collocata nel Santuario.

I lavori veri e propri dell'edificio iniziarono appena nel 1963 e si conclusero tre anni dopo. La chiesa, davvero maestosa, presenta una base a croce con i lati di 60 metri e un'altezza di 45. La caratteristica architettura a moduli triangolari si intreccia esternamente e internamente.

Le iniziative per ricordare la posa della prima pietra sono in via di definizione. È presumibile che sarà il vescovo Eugenio Ravignani a celebrare la solennità prima della chiusura del suo mandato ma, fa sapere il rettore del tempio mariano don Sergio Vazzoler, il programma definitivo deve essere ancora stilato. Il significativo evento sarà anche ricordato dai movimenti mariani, attivamente presenti in città.

Intanto, ogni ultimo sabato del mese di settembre e secondo di maggio, alle 24, si tiene un pellegrinaggio notturno da Monte Spaccato fino al Santuario. L'arrivo è previsto dopo 5 ore e mezza di processione alla quale fa seguito una solenne messa.

Gianni Pistrini

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