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30 lug – Esuli: Tavolo col Governo a settembre, museo a fine anno

Il museo della civiltà istriana, fiumana e dalmata di Trieste sarà una realtà entro fine anno e aprirà i battenti con il nuovo allestimento entro primavera. Per la sua inaugurazione il Ministero degli Esteri ha assicurato la sua particolare attenzione per realizzare un grande evento volto a farlo diventare, in futuro, il fulcro delle attività a favore degli esuli.

Questo l'impegno che il sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica ha preso ieri durante l'incontro con il sindaco Roberto Dipiazza. Nel corso della riunione, alla quale sono intervenuti anche l'assessore comunale alla Cultura Marssimo Greco, il vicepresidente dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Renzo Codarin, il presidente dell'Irci Silvio Delbello e il presidente dell'Università popolare di Trieste Luciano Lago, sono stati discussi problemi e aspetti legati alle attese delle associazioni degli esuli. Tra i quali appunto la nuova struttura che dovrebbe vedere la conclusione del cantiere, già aperto, a fine anno, ma non solo.

Un altro argomento caldo è quello degli indennizzi per gli esuli, a proposito della definizione dei quali è stato richiesto di tornare ad impegnarsi. E da parte del sottosegretario è stato evidenziato come a settembre sia prevista la riattivazione del tavolo di lavoro tra presidenze dei Ministri proprio su tale tema, tavolo che era stato sospeso in primavera a causa delle elezioni.

È stato sottolineato nel corso dell'incontro che «una soluzione in tal senso, pur compatibile con le ristrettezze di bilancio nazionali e non solo, potrebbe dare nuova spinta a questioni sulle quali finora ci sono state delle resistenze da parte di esuli che, bene e o male, si ritenevano defraudati nei loro diritti».

Da parte sua, il sindaco Dipiazza ha illustrato a Mantica «i positivi sviluppi fatti in questi anni, che hanno portato alla caduta dei confini con la vicina Slovenia e che ora guardano verso nuovi scenari di comune impegno e collaborazione, molto spesso vedendo la gente più avanti rispetto alla politica».

Sottolineata anche la necessità di fare in modo che «le scuole italiane possano diventare istituti di eccellenza». A tal proposito, il sottosegretario ha anche confermato che il governo ha intenzione di mantenere, per quanto riguarda l'Università popolare, gli stessi canali e modalità di finanziamento finora usati.

 

fonte Il Piccolo

 

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