È ormai imminente l’apertura dell'asilo italiano a Zara, un’opera lungamente attesa dalla nostra comunità e per la quale già nel 2005 l'allora Ministro croato dell'Educazione e dell'istruzione aveva dato il beneplacito. Ben presto però i buoni propositi si erano arenati difronte alle riserve sollevate dalla municipalità zaratina che aveva chiesto non solo di entrare in possesso del cinquanta per cento dell’edificio ma di prevedere da subito l’indirizzo bilingue dell’asilo. Divergenze erano sorte anche sul nome da dare all’asilo: il Comune di Zara proponeva «Pinokio» e non «Pinocchio» come richiesto invece dalla comunità degli italiani del posto e dall'Unione italiana, socio fondatore peraltro della struttura educativa. Ebbene dopo un iter complesso e tormentato sembra che il progetto sia arrivato in dirittura d'arrivo con l’ok all’apertura. Lo ha dichiarato l'on. Furio Radin, presidente dell' Unione Italiana dopo l'incontro dell'altra sera con il premier croato Ivo Sanader.
Si è trattato di uno degli incontri periodici previsti dall'accordo postelettorale tra la maggioranza di centro destra e i deputati minoritari. A dire il vero, si sarebbe dovuto tenere alla fine del 2008, ma l’incontro è slittato di un mese per vari motivi e, adesso, è stato concordato che il prossimo mini-vertice si terrà prima dell' estate. «Ho ricevuto precise rassicurazioni dalla signora Ivancic a capo dell'ufficio governativo per l'Educazione prescolare – ha spiegato Radin – che è ormai questione di pochissimo tempo l'apertura dell'istituzione prescolare a beneficio dei bambini dei nostri connazionali zaratini».
Note meno liete dall'incontro con Sanader sono emerse invece relativamente alla questione del «doppio voto», politico ed etnico, questione sulla quale l'Unione Italiana insiste da sempre. Finora il meccanismo del doppio voto è rimasto lettera morta: nessuno dei vari governi croati che si sono susseguiti in questi anni lo hanno adottato. Il «doppio voto» peraltro è previsto dallo stesso accordo postelettorale firmato da Sanader con i deputati delle Comunita' nazionali minoritarie. Ma come dichiarato dallo stesso Radin, le posizioni rimangono divergenti nonostante l'accordo in parola preveda che il 2009 sia l' anno in cui la questione dovrebbe venir chiusa. Sanader appare molto prudente in materia, forse anche perchè teme che in Istria, come pure a Fiume, l'applicazione del doppio voto potrebbe avere effetti imprevedibili per il suo partito l'Hdz alle prime elezioni politiche. E' risaputo infatti che la comunità italiana e le minoranze in genere siano più vicini ai partiti di sinistra che in questi bacini potrebbero contare anche su questi elettori. Della delicata questione, si ritornerà sicuramente a parlare al prossimo incontro con con il premier. Tra gli altri temi affrontati da Sanader e Radin nell’incontro dell' altra sera, il mancato rispetto del bilinguismo soprattutto negli uffici regionali e cittadini dell'amministrazione statale e in altre sedi. Come ad esempio l'«ipsilon stradale», la cui segnaletica nonostante le precise garanzie e rassicurazioni, è bilingue soltanto nell' ultimo tratto. Il bilinguismo è peraltro espressamente previsto dalla legge sulla denominazione bilingue delle località istriane ,la cui applicazione è molto lacunosa.
(fonte p.r. su Il Piccolo del 28 gennaio)
(una suggestiva immagine aerea della piccola penisola in cui è incastonata la storica città di Zara)