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26 gen – Mesic non sa leggere la Storia

Il presidente della Repubblica di Croazia, Stjepan Mesić, rimane convinto dell'utilità di giungere a un vertice di riconciliazione con i suoi omologhi italiano e sloveno, rispettivamente Giorgio Napolitano e Danilo Türk, per discutere dei problemi storici e superare gli strascichi della seconda Guerra mondiale, rendendo omaggio alle vittime nei luoghi simbolo delle tragedie del conflitto.

In un'intervista pubblicata sull'inserto Obzor (Orizzonte) del quotidiano Večernji list, Stjepan Mesić ha manifestato la convinzione che sia indispensabile "voltare pagina" per riconciliare definitivamente Roma, Zagabria e Lubiana, permettendo ai tre Paesi di sviluppare ulteriormente i rispettivi rapporti, abbattendo le frontiere e collaborando nell'orbita europea.

"Tutti hanno diritto al proprio punto di vista – ha osservato il capo di Stato croato -, ma non possiamo equiparare coloro i quali si sono schierati dalla parte sbagliata, perseguitando altre persone su base religiosa, nazionale o etnica, e chi si è battuto contro questo genere di azioni. Sono favorevole a sedermi attorno a un tavolo con i rappresentanti italiani, perché non è stato il nostro esercito a radere al suolo interi villaggi e a uccidere gente in Italia. Sono convinto che si debba dire che l'armata fascista ha fatto questo e quest'altro, che per motivi di vendetta è accaduto questo e quell'altro. L'importante però è chiudere questo capitolo, collaborare, aprire i confini, andare in Europa".

Le dichiarazioni sono state riportate nell'edizione odierna della Voce del Popolo di Fiume.

Una volta per tutte, intorno a qualsiasi tavolo, qualcuno spieghi al presidente croato che le drammatiche vicende degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia non hanno nulla a che vedere con vendette contro il fascismo, come ammesso dallo stesso Tito e dal suo entourage. Il fascismo e la guerra erano finiti da anni, quando gli italiani del confine orientale venivano spazzati via dalle loro case (fino agli anni '50) per ripulire quei territori dalla millenaria presenza italiana e giustificare l'annessione alla Jugoslavia.

Chissà che libri di storia ha letto Mesic. Sappiamo bene quale propaganda contengano i libri scolastici oltre confine: "italiani cattivi, cacciati via dalle nostre terre".

Una equazione che non funziona neanche in matematica: figuriamoci in storia…

 

 

 

(il presidente croato in un atteggiamento di acculturata partecipazione)

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