Vi proponiamo una amara testimonianza giunta in redazione nella calura agostana, ma il cui valore simbolico è assolutamente evidente.
Quante volte mia madre Annamaria D.C. mi ha raccontato fin da bambino la sua storia talmente ripugnante e lontana da me che stentavo a credere fosse vera. Morto mio nonno professore, scappata da Pola con mia nonna abbandonando tutto terrorizzate, rifugiatesi in Piemonte iniziando un altra vita.
Figlio di un Cuneese purosangue e di una profuga Isriana non ho mai parlato bene il piemontese e penso che mia madre abbia sempre rimpianto tutto ciò che ha lasciato.
Un estate mi sono recato a Pola illudendomi di trovare la sua casa, mi aveva dato anche l'indirizzo, sono andato anche al cimitero e ho trovato la tomba di mio nonno abbastanza disastrata anche se ogni anno pago delle Kune al Monteghiro.
Mia madre leggeva la"Difesa Adriatica"e pur essendo morta sei mesi fa ho continuato con l'abbonamento. Leggo su questo giornale come è triste la storia, leggo di riconoscimenti, esuli importanti morti, risarcimenti ma di concreto non abbiamo mai visto nulla e nel caso di mia mamma ormai é troppo tardi.
G.M.