stragevergarolla

21lug/17.00 – ANVGD Gorizia a Pola per ricordare Vergarolla

In occasione del 65° anniversario della strage di Vergarolla (nella città istriana di Pola) avvenuta il 18 agosto 1946, il 18 agosto prossimo il Comitato provinciale dell’ANVGD di Gorizia e la LEGA NAZIONALE di Gorizia, in collaborazione con il Libero Comune di Pola in Esilio e il Circolo Istria organizzano un pullman per partecipare alle cerimonie in memoria delle vittime.

La partenza avverrà alle 7.30 dal piazzale della Fiera di Via della Barca a Gorizia ed il rientro alle ore 20.00. Alle 11.00 verrà officiata nel Duomo di Pola una S. Messa in italiano con la partecipazione del coro misto della società artistico-culturale «Lino Mariani» della Comunità degli Italiani di Pola; a seguire la deposizione delle corone di fiori al cippo memoriale ed un incontro conviviale presso la Comunità degli Italiani di Pola con rinfresco per tutti i partecipanti.

Nel pomeriggio avrà luogo una visita guidata del centro storico di Pola, la visita della  mostra «Gli inizi dell’aeronautica a Pola» nel bunker austro-ungarico adibito a rifugio durante la Seconda guerra mondiale o una visita nell’ex chiesa dei Sacri Cuori della mostra sui reperti archeologici rinvenuti in via Kandler.

La guida della visita sarà la prof.ssa Marisa Bernardis.

            Per informazioni e prenotazioni telefonare a Maria Rita al nr. 377.1859422, dalle ore 18.00 alle 20.00. Il costo è a carico dell’organizzazione ed a ciascuno verrà chiesta solo una modesta partecipazione di € 12.00.

 

Tragedia di Vergarolla 

Da oltre un anno la guerra era finita. Mentre alla Conferenza della pace di Parigi il destino di Pola sembrava ormai segnato, mani assassine innescarono delle mine prive di detonatore accatastate sulla spiaggia di Vergarolla, dove si stavano svolgendo gare natatorie della coppa Scarioni con tantissimi ragazzi partecipanti e con intere famiglie riunite in una domenica di sole.

Lo scoppio si sentì a chilometri di distanza. Un centinaio furono i morti (64 quelli identificati) e centinaia i feriti, per lo più giovanissimi. Il dottor Geppino Micheletti all’ospedale di Pola operò ininterrottamente per ore e ore pur sapendo che tra le vittime c’erano i suoi due figli Carlo e Renzo e altri suoi parenti stretti. Questo attentato terroristico fiaccò il morale della popolazione, dando una spinta decisiva all’esodo di massa.

 

 

                                                                                                                 

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