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2014: quindici giorni in Australia anche tra gli Esuli – 05set13

L’operatore turistico Stella Errante, in collaborazione per la divulgazione con l’ANVGD e l’Associazione Giuliani nel Mondo, propone un viaggio dal 23 aprile all’8 maggio 2014 in Australia che, oltre a consentire esperienze turistiche uniche, permetterà di incontrare le comunità degli Esuli giuliano-dalmati di Sydney, Canberra e Adelaide. E’ possibile partire da qualsiai aeroporto italiano.

 

 

 

 

 

1. giorno mercoledì 23/4

TRIESTE – ROMA – PARTENZA PER SYDNEY

Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Trieste/Ronchi dei Legionari in tempo utile per la partenza del volo Alitalia per Roma alle ore 8.10. Arrivo alle ore 9.20 e coincidenza per Hong Kong alle ore 12.30 con il volo Cathay Pacific.
Pernottamento a bordo.

 

 

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2. giorno giovedì 24/4

ARRIVO A SYDNEY

Arrivo ad Hong Kong alle ore 6.20 e coincidenza alle ore 9.00 con il volo Cathay Pacific per Sydney. Arrivo alle ore 20.10 e trasferimento in albergo.
Sistemazione nelle camere riservate e pernottamento.

 

 

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3. giorno venerdì 25/4

SYDNEY

Prima colazione in albergo.

L’Australia è stata utilizzata dalla Gran Bretagna sempre come “discarica” degli indesiderabili, degli scomodi, dei ribelli e dei diversi fin dal 1780 quando approdarono le prime navi cariche di delinquenti che Londra non sapeva più dove mettere. Da allora la “Terra Australis” ha cambiato più volte pelle grazie all’arrivo di immigrati provenienti da ogni parte del mondo, Italia compresa.
Oggi tutto funziona con spettacolare efficienza, servizi pubblici compresi. Ottima rete stradale, ottime strutture alberghiere, infinita varietà di ristoranti, per cui si mangiano cibi di tutto il mondo. C’è grande attenzione per la protezione dell’ambiente. Difficile trovare sporcizia e immondizie sparse su spiagge e siti naturali.
Ma soprattutto l’Australia seduce per la sua strepitosa natura, unica e davvero eccezionale, che gli australiani riescono a usare correttamente compresa la perfetta organizzazione dei loro parchi naturali.
La flora e la fauna hanno caratteristiche peculiari rispetto a quelle del resto del mondo, in quanto il lungo isolamento goduto dall’Australia a partire dal Cretaceo Inferiore (periodo a cui si fa risalire il distacco dell’Australia dall’Africa) ha permesso lo sviluppo di specie uniche al mondo, frutto anche dell’adattamento all’ambiente particolare.

Nella tarda mattinata trasferimento al punto d’imbarco per una suggestiva crociera nella baia.
Pranzo a bordo.
Al termine della mini crociera continuazione a piedi fino all’acquario sottomarino di Darling Harbour.
Continuazione per la visita alla Sydney Tower Eye. Salita alla terrazza panoramica per una vista mozzafiato di Sydney.
Rientro in albergo, cena e pernottamento.

 

 

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4. giorno sabato 26/4

SYDNEY

Dopo la prima colazione visita città.

Sydney è sicuramente la città più famosa d’Australia, meta fondamentale per chiunque visiti questo meraviglioso Paese. Luminosa e vitale, offre notevoli bellezze naturali, come la baia e le moltissime spiagge della costa, ma anche teatri, spettacoli culturali di ogni tipo ed uno splendido giardino botanico.
Per conoscere Sydney è bene partire dalla famosa Opera House: vele bianche sul porto blu. Senza dubbio si tratta del simbolo per eccellenza dell’Australia, un edificio veramente spettacolare. Da qui si prosegue fino alla zona storica dei Rocks, un tempo i magazzini coloniali inglesi oggi ristrutturati per diventare centro commerciale e zona di svago: giocolieri, musicisti e artisti da strada allietano i passanti a caccia di souvenirs o di una buona birra australiana.

Pranzo in albergo.
Nel pomeriggio partenza per la località di Blacktown per la visita al Parco Nazionale di Featherdale che permette ai visitatori di ammirare da vicino molti animali propri della terra di Australia, accarezzando un orso koala o dando da mangiare ai canguri.
Proseguimento, senza guida, per la località di Lansvale sede del Club Italia di Sydney.

Festa e cena insieme agli amici istriani, giuliani, dalmati di Sydney.

Rientro con il pullman in albergo e pernottamento.

 

 

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5. giorno domenica 27/4

SYDNEY – ITINERARIO COLONIALE – CANBERRA

Prima colazione e partenza con il pullman per Canberra lungo un tragitto che ci porterà a ritroso nel tempo, visitando pittoreschi villaggi coloniali e attraversando i terreni coltivabili più fertili d’Australia.
Sosta a Mittagong, nel cuore delle Highlands Meridionali, e possibilità di fermarsi in uno dei caffè situati negli edifici di pietra arenaria che si affacciano sul lago Alexandra. Famosi sono i negozi di antiquariato, arte e artigianato della cittadina.
Proseguimento per la vicina Bowral, ai piedi del Mount Gibraltar. Si oltrepasseranno stupendi giardini di campagna e antiche e magnifiche dimore storiche.
Arrivo a Berrima, un villaggio di pionieri risalente agli anni Trenta del XIX secolo con i suoi eleganti edifici in stile georgiano-inglese. Qui si trova la più antica prigione dell’Australia.
Pranzo libero.
Continuazione per Goulburn, lungo le strade costeggiate da roseti.
Sosta nella più antica città dell’entroterra australiano per ammirare parte del patrimonio storico-culturale della città quale la cattedrale di St Saviours, il tribunale (Goulburn Courthouse) risalente al 1849 e il Riversdale Homestead.
Nel tardo pomeriggio arrivo a Canberra e breve giro della città.

Canberra è la capitale dell’Australia. La zona dove sorge fu scelta come sede della capitale nazionale nel 1908 e, come Brasilia e poche altre capitali del mondo, fu una città appositamente progettata per questo scopo. Il concorso internazionale indetto per la sua realizzazione fu vinto dall’architetto statunitense Walter Burley Griffin, di Chicago, e i lavori di costruzione iniziarono il 20 febbraio 1913.
Il centro cittadino è disposto su due assi perpendicolari: un asse d’acqua rappresentato dal lago Burley Griffin ed un asse che dall’edificio del parlamento su Capital Hill muove a nord-est verso il monumento memoriale di guerra posto ai piedi del Monte Ainslie. L’area nota come “il triangolo parlamentare”, anch’essa ben definita nel progetto di Burley Griffin.

Sistemazione in albergo.
Trasferimento con il pullman, senza guida, al luogo di incontro per la cena.

Festa e cena insieme agli amici istriani, giuliani, dalmati di Canberra.

Rientro con il pullman in albergo e pernottamento.

 

 

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6. giorno lunedì 28/4

CANBERRA – SNOWY MOUNTAINS – ALBURY

Dopo la prima colazione partenza con il pullman per un ultimo giro orientativo della città.

La struttura della città fu fortemente influenzata dal movimento delle “città-giardino” ed include vaste aree di vegetazione spontanea. Nonostante la sua crescita sia stata rallentata dalle due guerre mondiali e dalla Grande depressione economica del 1929, Canberra emerse come una città in pieno sviluppo dopo la seconda guerra mondiale.
Come sede del governo australiano, Canberra è sede del Parlamento, dell’Alta Corte d’Australia e di numerose altre istituzioni governative. È anche sede di numerose organizzazioni sociali e culturali di importanza nazionale.
Molti dei quartieri di Canberra prendono il nome dalle famiglie dei primi coloni europei o da toponimi aborigeni.
Canberra è sede di molti monumenti ed istituzioni nazionali quali l’Australian War Memorial (il memoriale di guerra), la National Gallery of Australia, la National Library of Australia (la biblioteca nazionale).
Molti degli edifici governativi federali sono aperti al pubblico, tra essi il parlamento, la corte suprema e la zecca nazionale australiana.
Altri siti di interesse sono la Telstra Tower, i giardini botanici nazionali (Australian National Botanic Gardens) sulla Black Mountain, lo zoo e l’acquario sulla diga Scrivener, il museo nazionale dei dinosauri e Questacon, il centro nazionale dedicato alla scienza e alla tecnologia.

Proseguimento per Snowy Mountains.
Pranzo libero.

Questa è la catena montuosa dell’Australia sud-orientale, che rappresenta il settore più elevato delle Alpi Australiane; culmina a 2230 metri nel Monte Kosciusko, la vetta più alta di tutta l’Australia. La regione ospita grandiosi impianti irrigui e idroelettrici nell’ambito di un sistema di sfruttamento idrico, che va sotto il nome di “Snowy Mountains Scheme”, la cui costruzione iniziò nel 1949 e il cui scopo è di deviare all’interno della catena parte delle acque del fiume Snowy e dei suoi affluenti che altrimenti scenderebbero al mare inutilizzate. Il sistema consta di 16 sbarramenti sui diversi fiumi della zona: i 2467 milioni di m3 di acqua ricavati alimentano 7 centrali elettriche della potenza installata complessiva di 3740 MW.
Questo è di gran lunga il più grande progetto di ingegneria mai intrapreso in Australia e uno degli impianti idroelettrici più vasti e complessi del mondo.

Sosta nelle località di Jindabyne e Thredbo, suggestivi punti panoramici sul Monte Kosciuszko.
Arrivo ad Albury, sistemazione in albergo, cena e pernottamento.

 

 

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7. giorno martedì 29/4

ALBURY – BONEGILLA – MELBOURNE

Prima colazione e partenza Bonegilla dove era situato il più grande campo di accoglienza per immigrati nella storia dell’Australia.

Il museo dell’immigrazione di Melbourne, qualche tempo fa, ha allestito la prima mostra dedicata interamente ai ricordi di quelle 320 mila persone passate per Bonegilla tra il 1947 e il 1971. E con The Steps of Bonegilla i curatori del museo hanno deciso di raccontare tutto di quel campo, anche a costo di ricordare i momenti più bui della politica d’immigrazione del dopoguerra. In mostra ci sono lettere in svariate lingue che esprimono tutta la rabbia degli immigranti ancora disoccupati e ci sono foto delle sommosse del 1952 e del 1961, soppresse entrambe dall’esercito. Ma l’esibizione riesce anche a far capire quanto lo stato d’animo degli immigranti variasse a seconda delle aspettative. Per esempio, i profughi etnici e politici (tra questi anche gli italiani d’Istria) si mostravano spesso estremamente tolleranti delle difficili condizioni di vita a Bonegilla, mentre gli immigranti italiani e greci cosiddetti «assistiti», ai quali era stato promesso di poter lavorare sin dalla prima settimana in Australia, si erano mobilitati subito contro le condizioni di vita nel campo. E poi, tra le foto e i quadri, è stato trovato spazio anche per i momenti più felici, in cui olandesi, russi, tedeschi, croati, lituani, sloveni, polacchi, maltesi, italiani, lettoni e greci si facevano coraggio a vicenda, creando un senso di solidarietà multiculturale che è durato molto di più dello stesso Bonegilla. 
La storia del campo risale a una decisione dell’allora governo federale laburista alla fine della Seconda guerra mondiale, che nel conflitto aveva capito quanto la minuscola popolazione dell’Australia avesse lasciato il Paese vulnerabile. Si decise di avviare un programma d’immigrazione che potesse dare all’Australia una popolazione per un futuro «sicuro»: si coniò persino una frase, populate or perish (popolare o perire), che trovò d’accordo tutta l’Australia (con l’eccezione dei sindacati, all’epoca ancora profondamente xenofobi).
Ma quando alla fine degli anni Quaranta al porto di Melbourne cominciano ad attraccare le prime navi di profughi europei, le autorità devono riconoscere che un numero così elevato di immigranti non poteva essere assorbito con facilità. E con l’arrivo dei cosiddetti immigranti «assistiti» la cosa rischiava di complicarsi ulteriormente. A questa categoria, per lo più inglesi e italiani, il governo aveva accettato di pagare il viaggio, a condizione che il costo fosse poi rimborsato dagli «assistiti» dopo qualche anno di lavoro. Se gli immigranti fossero quindi rimasti disoccupati, il governo avrebbe perso le spese del viaggio.
Ma nonostante le difficoltà, tra le storie raccolte alla mostra tra gli ex abitanti di Bonegilla che hanno visitato il museo prevalgono i ricordi di giorni felici e di solidarietà, quasi si trattasse di un lungo campeggio scout, dalle scampagnate domenicali al teatrino multilingue col quale si intrattenevano gli immigrati. E soprattutto, ci sono storie di quell’amicizia più forte di ogni differenza culturale. I figli di Bonegilla avevano lasciato l’Europa con la sola intenzione di crearsi una vita migliore, e lo hanno fatto dal loro primo giorno in Australia: anche in un accampamento dove si mangiavano le pecore con il ketchup.

Pranzo libero.
Nel pomeriggio proseguimento per Melbourne e trasferimento in albergo.

A Melbourne la varietà di manifestazioni sportive, festival musicali e delizie gastronomiche riflette una mescolanza unica di stili di vita e culture. È anche una città di contrasti, nota per i suoi tram e gli eleganti viali alberati e caratterizzata da edifici d’architettura vittoriana e grattacieli moderni.

Sistemazione nelle camere riservate, cena e pernottamento.

 

 

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8. giorno mercoledì 30/4

MELBOURNE

Dopo la prima colazione visita di Melbourne, la capitale dello “Stato-giardino”, Victoria.

Nel centro della città il quartiere cinese coesiste con quello greco nella stessa strada: eppure le culture hanno un mondo di distanza l’una dall’altra. La comunità italiana ha messo il suo sigillo sullo stile di vita tollerante che gode la città.
Melbourne è un luogo fantastico da conoscere. Sulle rive del fiume Yarra, con i suoi parchi e i suoi giardini affacciati sul corso d’acqua, è uno stimolante mix di vecchio e nuovo, con i suoi moderni grattacieli in vetro eretti accanto a edifici che risalgono alla metà del 1800, quando la scoperta dell’oro diede un forte impulso al settore edile. Il fiume rappresenta l’apice del fascino della città, con piste ciclabili che attraversano i parchi e le sue rive, canottieri intenti ad esercitarsi sulle sue acque e caffè all’aperto che ne costeggiano le sponde a Southgate e lungo la Crown Promenade.

Nella tarda mattinata partenza per visitare Yarra Valley.

Questa è una vallata nello stato di Victoria, famosa per i suoi vigneti, chiamata dagli abitanti di Melbourne la piccola Toscana. Le colline ci sono, il vino non manca e la coltivazione delle olive assicura un olio di buona qualità.
La storia di Yarra Valley incomincia nella prima metà del 1800 con l’arrivo dei primi coloni che piantarono i primi vitigni. L’inizio fu difficoltoso e le gratificazioni giunsero solo a fine secolo in concomitanza con la corsa all’oro scatenatasi negli anni 1880-1890. Con la grande crisi di inizio ‘900 molte aziende vinicole chiusero i battenti determinando il declino economico di Yarra Valley. La rinascita avviene alla fine degli anni ’60. I decenni successivi fino agli anni ’80 consacrarono questa nuova realtà vinicola fuori dall’Europa grazie a riconoscimenti a livello mondiale.

Sosta all’azienda vinicola Fergusson per il pranzo.

Visita e degustazione vini all’azienda De Bortoli Wines.

Questo è stato il primo grosso produttore vinicolo ad avere investito nella Yarra Valley acquisendo Millers Chateau Yarrinya nel 1987.
Siamo ormai alla terza generazione di famiglia dalla società fondata da Vittorio e Giuseppina De Bortoli nel 1928. La coppia emigrò in Australia dal Nord Italia, da un paese di montagna vicino la storica città di Asolo.
Il loro dinamico figlio Deen De Bortoli (1936 – 2003) ampliò e consolidò l’azienda. I figli di Deen hanno portato raggiunto una fama internazionale quali produttori di grande qualità ricevendo numerosi riconoscimenti e premi..
I valori della famiglia tramandati da Vittorio e Giuseppina restano fondamentali e ben radicati.

Nel pomeriggio rientro in albergo.
Trasferimento con il pullman, senza guida, al luogo di incontro per la cena.

Festa e cena insieme agli amici istriani, giuliani, dalmati di Melbourne.

Rientro con il pullman in albergo e pernottamento.

 

 

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9. giorno giovedì 1/5

MELBOURNE – AYERS ROCK

Prima colazione e trasferimento in aeroporto per la partenza del volo Qantas per Alice Springs alle ore 8.45. Arrivo alle ore 11.10 e coincidenza per Ayers Rock con il volo Qantas alle ore 13.55. Arrivo alle ore 14.50 e trasferimento in albergo.

Nel cuore rosso dell’Australia, il monolito di Ayers Rock, in aborigeno “Uluru”, giace immobile come un immenso cuore cupo. Risalente a quasi 500 milioni di anni fa, sacro agli aborigeni, circondato da suggestivi ed immensi deserti di sabbia e pietra, foreste e parchi, appare immenso (circonferenza di 9,3 chilometri) eppure oltre due terzi della sua intera massa giacciono sottoterra. Di pura e semplice bellezza con le sue mille tonalità, dal nero al viola, dal blu al marrone, dall’arancione al rosso, a seconda del momento della giornata e del tempo. La roccia si staglia in spettacolare contrasto con la distesa sabbiosa che la circonda.

Nel tardo pomeriggio escursione attorno ad Ayers Rock, il monolito sacro agli aborigeni.

Al tramonto le pareti del monolito di Uluru (Ayers Rock) si tingono di un rosso acceso, in un’atmosfera davvero particolare e nel deserto si diffonde il suono del didgeridoo. Lo stesso magico incantesimo che si ripete da oltre 20.000 anni.
Lo spettacolo di Ayers Rock al tramonto è una cosa davvero fantastica. Sembra che palpiti e prenda vita per poi tornare ad assopirsi quando il cielo si fa scuro.

Il didgeridoo è lo strumento sacro degli aborigeni. E’ un legno cavo, di lunghezza variabile da 1 a 4 metri, spesso suonato in gruppo e viene impiegato nei riti di iniziazione dei giovani, nelle cerimonie di affiliazione delle tribù o a scopo terapeutico, unico caso in cui ne è concesso l’utilizzo anche alle donne. Per il resto viene suonato solo dagli uomini con la tecnica della respirazione circolare permettendo di ottenere un’emissione d’aria continua senza mai smettere di inspirare.

Cena e pernottamento in albergo.

 

 

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10. giorno venerdì 2/5

AYERS ROCK

Escursione, alle prime luci dell’alba alla base di Ayers Rock.

Pare che i primi insediamenti aborigeni, fra i più antichi del mondo, risalgano a 50-40.000 anni fa; si trattava di popoli giunti dal Sud-Est Asiatico. Recenti ritrovamenti nel Western Australia e nel Northern Territory farebbero risalire addirittura i primi insediamenti a 140.000 anni fa, prima dei dipinti rupestri di Lascaux (Francia) e Altamira (Spagna), ritenuti i più antichi della Terra.
Quando arrivarono gli Inglesi, gli aborigeni erano circa 500.000, parlavano 500 lingue diverse raggruppate in 31 ceppi linguistici. Il loro numero è andato progressivamente diminuendo nel corso dei decenni successivi, sia per le stragi fatte nel periodo della colonizzazione sia per le malattie diffuse dagli occidentali.
Per gli aborigeni il processo di conoscenza è sempre dinamico, un autentico viaggio. Anche in senso metaforico. Tutto, dal paesaggio a un quadro, da una danza rituale a un disegno sul corpo, è come una mappa, un sistema di segni che letti a differenti livelli consentono di ricavare informazioni pratiche, insegnamenti, principi morali e conoscenze esoteriche e che hanno anche valenze religiose. Rifiutano il concetto di proprietà individuale in quanto è la terra che li possiede e non loro a possedere la terra. Non comprendono i ritmi di vita dei bianchi e considerano il lavoro solo una necessità per soddisfare momentaneamente i loro bisogni, non una attività duratura e qualificata.
Lo stretto rapporto che lega l’uomo alla natura si rifà alla “Tjukurpa”, la Legge o Tempo del Sogno, costituita da un complesso insieme di norme, credenze e conoscenze che si fonda su episodi della loro cosmogonia. Questa è composta da esseri ancestrali che avevano sembianze di animali e di piante, ma si comportavano come umani, e che diedero vita a fiumi, pianure, animali e alle tribù degli uomini percorrendo la Terra. Una volta terminata la creazione si tramutarono in alberi e rocce, in montagne e pianure, in cui il loro spirito eterno continua a vivere.
L’arte per gli aborigeni è il medium, il tramite per mettersi in collegamento con il Mondo Soprannaturale; costituisce “l’identità individuale e di gruppo ed è la relazione tra gli uomini e la terra”.

Rientro in albergo per la prima colazione.
Partenza con il pullman per l’escursione ai Monti Olgas.
Visita al “Aboriginal Cultural Centre”.

A circa una cinquantina di chilometri da Ayers Rock si trovano i Monti Olgas che sono formati da 36 cupole di roccia dal colore rossastro, alte fino a 790 metri, che i nativi considerano un mostro animato dalle molte teste. Alla loro sommità dorme Wanambi, il Serpente Arcobaleno che periodicamente si sveglia squassando orribilmente cielo e terra: poi, appagato, li avvolge in uno splendete arcobaleno e nuovamente piomba nel sonno.
Il Parco Nazionale Ayers Rock-Monti Olgas è stato reso agli aborigeni Anangu nel 1985, dopo una lunga trattativa durata più di dieci anni. Sono circa 150 gli Anangu che vivono in quest’area: seminomadi, si spostano con i loro fuoristrada, cacciano e raccolgono il cibo come i loro antenati. Uluru e i Monti Olgas sono luoghi sacri agli aborigeni, perché qui continuano a vivere gli spiriti dei loro antenati che si palesano in particolare in alcune zone considerate tabù e che non possono essere profanate dai turisti.

Rientro in albergo verso le ore 12.30.
Pranzo in albergo.
Pomeriggio a disposizione.
Possibilità di fare un giro facoltativo in elicottero oppure ricevere qualche lezione di… boomerang!

Fu il capitano Cook a scoprire il boomerang. Era il 1770 e l’esploratore inglese, sbarcando in Australia, restò affascinato da un’originale arma “da getto” usata dagli aborigeni per cacciare. Si tratta di uno strumento che ha origini molto remote: nel Nord dell’Australia sono stati ritrovati dipinti di boomerang risalenti a 15 mila anni fa. Oggi è molto diffuso lo sport del lancio del boomerang, anche in Italia.

Cena libera e pernottamento in albergo.

Facoltativa cena sotto le stelle in pieno deserto con musica dei didgeridoo aborigeni.

 

 

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11. giorno sabato 3/5

AYERS ROCK – CAIRNS

Dopo la prima colazione mattinata a disposizione con pranzo libero.
Trasferimento in aeroporto per la partenza del volo Qantas per Cairns alle ore 15.30. Arrivo alle ore 18.30 e trasferimento in albergo.

Cairns è situata nella zona un tempo abitata dalla popolazione degli Irukandji. L’area attualmente occupata dalla città fu scoperta nel 1770 dal Capitano James Cook e fu meta di numerose esplorazioni per i successivi 100 anni. Nel 1876 si rivelò necessario costruire nell’area un porto per il trasporto dell’oro proveniente dalle miniere dell’entroterra.
L’area della città inizialmente era occupata da una fitta foresta di mangrovie, che presto furono in gran parte eliminate per fare posto alla nuova città.
Il nord tropicale del Queensland colpisce per la ricchezza di parchi nazionali, vulcani spenti, laghi, cascate, piantagioni di canna da zucchero e cittadine d’atmosfera. Inoltre è l’unica regione al mondo a racchiudere ben due Patrimoni naturali mondiali: la foresta pluviale chiamata Wet Tropics of Queensland e la Grande Barriera Corallina.

Sistemazione nelle camere riservate, cena e pernottamento in albergo.

 

 

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12. giorno domenica 4/5

CAIRNS – KURANDA – CAIRNS

Prima colazione e partenza con il pullman per l’escursione a Kuranda.
Pranzo incluso.
Salita con la funivia che attraversa la foresta pluviale, Patrimonio Mondiale dell’Umanità, in uno scenario senza uguali.

Circondata dalla foresta pluviale, a circa trenta chilometri a nord-ovest di Cairns, sulle rive del fiume Barron, Kuranda è rimasta sempre affascinante.
La funivia ci fa viaggiare sulla parte alta della foresta e consente di godere di panorami unici, sfiorando le cime degli alberi. Il percorso si snoda per circa 8 chilometri e impiega circa un ora e mezzo di tempo, in modo da gustare nel silenzio la magia della foresta tropicale.
Kuranda è colma di botteghe artigiane, ristoranti e vivaci mercatini. È possibile vedere esibirsi i danzatori aborigeni, farsi fare un ritratto mentre si ammirano gli artisti di strada o si assaggia il miele locale, le noci macadamia e i succhi esotici. Si possono visitare le numerose gallerie d’arte, scoprire l’arte aborigena e la millenaria storia delle tribù, oppure ci si può cimentare a suonare il didgeridoo.
Ma l’attrazione principale è la natura circostante. Koala, farfalle, uccelli nativi ed esotici, rettili, canguri, ornitorinchi, tartarughe, rane verdastre, pappagalli sgargianti e coccodrilli d’acqua dolce sono i protagonisti di questo habitat.
E’ consigliata una visita facoltativa al Butterfly Sanctuary, con gli esemplari più colorati e affascinanti di farfalle australiane.
Ma fortunatamente a Kuranda si respira ancora un po’ dello spirito pioneristico dei primi colonizzatori, e la cittadina, non soffocata dalla sua popolarità, conserva ancora un aspetto di luogo di frontiera.

Rientro in albergo, cena e pernottamento.

 

 

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13. giorno lunedì 5/5

CAIRNS – BARRIERA CORALLINA – CAIRNS

Dopo la prima colazione escursione di intera giornata con la barca alla barriera corallina, incluso il pranzo.

La Grande Barriera Corallina si allunga parallela alla costa nel Mar dei Coralli per 2000 chilometri. E’ formata da 2600 fra isole, banchi corallini, atolli, lagune e grotte subacquee.
Un lento processo evolutivo che ha avuto inizio 18 milioni di anni fa, frutto dell’opera dei “polipi del Corallo”, detti madreporari. Si calcola che l’accrescimento della barriera sia anche di 20-30 cm all’anno.
La Grande Barriera Corallina è stata dichiarata dall’Unesco “Patrimonio mondiale dell’umanità” ed è Parco Marino Nazionale, il più vasto del mondo. E’ un variegato ecosistema con oltre quattrocento tipi di coralli, migliaia di specie di spugne, ricci, molluschi, tartarughe marine, cetacei, crostacei, dugonghi, coccodrilli e pesci. Ricca anche l’avifauna, grazie all’abbondanza del cibo che l’habitat del reef offre. Gli uccelli marini sono essenziali per lo sviluppo della straordinaria vegetazione sulle isole e sugli atolli.

Rientro in albergo, cena e pernottamento.

 

 

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14. giorno martedì 6/5

CAIRNS – PARCO NAZIONALE WOOROONOORAN – JOHNSTONE CROCODILE FARM – CAIRNS

Prima colazione e partenza per il sorprendente Wooroonooran National Park a sud di Cairns.

Il Parco, che si estende su una superficie di 9.000 kmq, custodisce una magnifica e inviolata foresta pluviale Patrimonio dell’umanità e possiede uno dei più spettacolari passaggi aerei con una passerella mozzafiato in sospensione per godere del fantastico panorama. Quest’area di incomparabile bellezza include le due montagne più alte del Queensland, fiumi, cascate, piscine naturali, e alcune delle foreste più lussureggianti e antiche del mondo.

Sosta alle Josephine Falls.

Queste cascate si trovano ai piedi della montagna più alta del Queensland (1622 metri). Dopo una piacevole passeggiata nella foresta si raggiungono una serie di spettacolari e tumultuose cascate che formano bellissime lagune dall’acqua cristallina. La costante presenza di umidità ha favorito la crescita di muschio, licheni e orchidee sulle grandi rocce che circondano le cascate.

Possibilità di fare un bagno e snorkelling in una delle piscine naturali circondate da giganti alberi, fra rocce levigate dall’acqua e una formidabile giungla tropicale.
Nelle vicinanze si farà sosta alle Babinda Boulders, altre piscine naturali dove anche qui sarà possibile fare il bagno.

In quest’area i numerosi ruscelli e torrenti della foresta formano spettacolari cascate, piscine di acqua naturale e lagune. Si inizierà con una passeggiata al Boulders Lookout fino a raggiungere la Boulders Gorge dove il paesaggio è stupefacente per bellezza e varietà di colori, creati dal riflesso del cielo e della foresta. Qui la guida spiegherà la misteriosa leggenda aborigena della creazione dei Boulders, illustrando la flora e la fauna di quest’area che presenta i più complessi e differenti tipi di foresta tropicale in Australia.
Dopo la passeggiata, chi desidera rinfrescarsi e vivere un’esperienza indimenticabile può fare il bagno nelle limpide acque di una laguna formata dal torrente Babinda.
Possibilità di fare un giro guidato di snorkelling in cerca di tartarughe, pesci d’acqua dolce e crostacei. Maschere e boccagli sono a disposizione gratuitamente.
I più avventurosi potranno anche tuffarsi in acqua, “stile-Tarzan”, con l’aiuto di una corda appesa ad un albero.

Pranzo in ristorante.
Continuazione per la Mamu Rainforest Canopy Walkway.

Questa è un’emozionante passeggiata attraverso una serie spettacolare di passerelle all’altezza delle fronde più alte fino a raggiungere la torre d’osservazione che sovrasta la foresta quasi inesplorata.

Proseguimento per la Johnstone River Crocodile Farm.

Questo è un’allevamento che ospita il maggior numero di coccodrilli di grandi dimensioni del nord del Queensland. Nella fattoria si possono anche osservare diverse specie di canguri, casuari, emu, dingo e uccelli in via d’estinzione.

Rientro a Cairns, cena e pernottamento in albergo.

 

 

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15. giorno mercoledì 7/5

CAIRNS – PARTENZA PER L’ITALIA

Dopo la prima colazione trasferimento in aeroporto per la partenza del volo Cathay Pacific per Hong Kong alle ore 14.20. Arrivo alle ore 21.50 e coincidenza per Roma con il volo Cathay Pacific alle ore 00.10.
Pernottamento a bordo.

 

 

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16. giorno giovedì 8/5

ARRIVO A ROMA – TRIESTE

Arrivo alle ore 7.40 a Roma e coincidenza per Trieste alle ore 10.00 con il volo Alitalia. Arrivo all’aeroporto di Ronchi dei Legionari alle ore 11.15 e fine del viaggio.

 

 

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Quota individuale di partecipazione (minimo 35 persone) Euro 4.200,00
Quota individuale di partecipazione (minimo 25 persone) Euro 4.460,00
Supplemento camera singola Euro 760,00

 

La quota di partecipazione comprende:

• viaggio in aereo da Trieste a Roma e ritorno con voli di linea Alitalia;
• viaggio in aereo e da Roma a Sydney, via Hong Kong, e da Cairns a Roma, via Hong Kong, con voli di linea Cathay Pacific;
• voli interni di linea Qantas: Melbourne-Ayers Rock (via Alice Springs)-Cairns;
• trasporto di kg 20 di bagaglio più un bagaglio a mano di dimensioni ridotte;
• sistemazione in camera “standard” a due letti con servizi privati nei seguenti alberghi: Sydney: Travelodge Wynyard, tre stelle; Canberra: Mercure Canberra, tre stelle; Albury: Ibis Style Albury Lake Hume Resort, tre stelle; Melbourne: Mercure Hotel Welcome, tre stelle; Ayers Rock: Outback Pioneer, tre stelle; Cairns: Mercure Harbourside, tre stelle. Facciamo presente che la categoria “tre stelle” è la categoria di base australiana. Gli alberghi previsti nel programma sono semplici e le camere hanno un arredo essenziale;
• pasti come da programma. Le cene insieme alle comunità degli italiani devono essere definite e quantificate;
• pullman per tutti i trasferimenti da e per gli aeroporti e per le visite ed escursioni previste nel programma;
• guida parlante italiano a Sydney e accompagnatore-guida parlante italiano dal 5. al 15. giorno;
• crociera nella baia di Sydney con pranzo a bordo e visita dell’acquario;
• ingressi: Sydney Aquarium, Sydney Tower Eye, Featherdale Wildlife Park, Bonegilla Migrant Camp con visita guidata, Uluru National Park (Ayers Rock), Johnstone River Crocodile Farm;
• degustazione di vini alle cantine De Bortoli alla Yarra Valley- Melbourne;
• visto australiano;
• polizza assicurativa, Global Assistance, medico-bagaglio e annullamento viaggio.

 

La quota di partecipazione non comprende:

• le tasse aeroportuali da riconfermare all’emissione dei biglietti, Euro 670,00;
• la cena facoltativa sotto le stelle “Sounds of Silence” ad Ayers Rock (quota nel programma);
• le bevande durante i pasti;
• le mance;
• gli extra di carattere personale;
• tutto quanto non espressamente menzionato nel programma.

La quota di partecipazione è stata calcolata in base ai tassi ufficiali dei cambi ed ai costi dei servizi in vigore al 18/6/2013. Qualora, fra l’epoca di tale data e 20 giorni prima della partenza si verificassero differenze nel corso dei cambi, nelle tariffe dei vettori o nel costo dei vari servizi le quote potranno essere modificate in proporzione a dette variazioni.

TERMINE ISCRIZIONI 20 GENNAIO 2014

organizzazione tecnica CIVATURS ROMA Via Nizza, 152 00198 ROMA
Tel 06 8840504 Fax 06 64220524 roma@civaturs.com www.stellaerrante.it

All’atto dell’iscrizione il partecipante prenderà visione e sottoscriverà le Condizioni generali di contratto di vendita e di pacchetti turistici facenti parte del programma.

 

 

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