ANVGD_cover-post-no-img

20 ott – Fini: benvenuta Croazia. Bebic: restituzioni simboliche

«Benvenuti in Europa, ormai l’adesione è cosa fatta e poco conta che ciò per la Croazia avvenga tra sei mesi o tra un anno». È stata la frase, molto significativa, con cui il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha accolto ieri a Montecitorio la delegazione parlamentare croata, guidata dal presidente del Sabor (il parlamento di Zagabria), Luka Bebic, accompagnato in questa sua visita a Roma dal deputato italiano al Sabor e presidente della Commissione parlamentare per i diritti dell’uomo e delle minoranze, Furio Radin. È stato un incontro molto cordiale, durato a lungo, ben tre ore e anche ciò ha confermato gli ottimi rapporti bilaterali che da tempo riguardano Italia e Croazia. Nella capitale sono stati toccati vari e interessanti argomenti: la restituzione dei beni abbandonati dagli esuli, la tutela delle minoranze nazionali, la stabilizzazione dell’ area dei Balcani, la salvaguardia e la valorizzazione del mare Adriatico, il rimanente cammino della Croazia verso l’ Europa unita.

Temi trattati con profonda attenzione, a riprova che i vincoli d’ amicizia e collaborazione tra i due Paesi sono saldi più che mai e promettono ulteriori prospettive di cooperazione. Argomento beni nazionalizzati agli italiani nel dopoguerra: il presidente Fini ha encomiato la Croazia per quanto fatto finora, dicendosi convinto che ora il percorso sarà agevolato dalla comune appartenenza dei due Paesi all’ Unione europea. Da parte sua, il presidente del Sabor ha ricordato che il Parlamento croato sta lavorando sulle leggi che rendano possibile la restituzione nell’ambito degli accordi internazionali e nel contesto ha fatto presente la possibilità che si arrivi anche ad una simbolica restituzione di alcuni beni. «Ho rammentato a Fini – così Bebic – che la Croazia ha un debito di 35,3 milioni di dollari nei riguardi degli esuli che vivevano nella parte croata dell’ex Territorio libero di Trieste, ovvero nel Buiese. La restituzione dei beni abbandonati sarà comunque fissata da una legge che riguarderà tutti coloro che furono danneggiati nel turbolento passato e ora chiedono giustamente di tornare ad essere i legittimi proprietari. Questo problema sarà senz’altro posto ad acta, fermo restando che vanno rispettati gli accordi già sottoscritti».

Parlando di minoranze, Fini ha sottolineato che «rappresentano una ricchezza per ogni popolo e vanno valorizzate». Chiaro il riferimento ai croati del Molise e agli italiani che vivono in Croazia. In questo ambito, va detto che il deputato Radin ha voluto ringraziare il presidente Fini per l’ aiuto che l’ Italia ha dato, sta dando e vorrà dare alla sua minoranza, l’ unica comunità italiana autoctona in Europa e nel mondo.

E sempre a proposito della nostra minoranza, al termine dell’ incontro Radin ha avuto un colloquio a quattr’ occhi con il presidente della Camera, al quale ha chiesto un supporto per la legge sui finanziamenti alla Cni poiché «oggigiorno – ha rilevato il parlamentare polese – non sono stati scongiurati i pericoli dei tagli». Fini gli ha risposto affermando che seguirà personalmente la questione e lo farà con la massima attenzione.

(Andrea Marsanich su Il Piccolo del 20 ottobre 2009)

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.