Si apprende da fonti comunitarie che i componenti della Commissione per la politica estera del Parlamento europeo sono impegnati in questi giorni nell’analisi della bozza di risoluzione sul trattato di adesione della Croazia all’Ue. «Gli eurodeputati – scrive al riguardo “La Voce del Popolo” di Fiume – sosteranno gli sforzi profusi dalla Croazia al fine di promuovere un clima di tolleranza e nella lotta a qualsiasi tipo di discriminazione o intolleranza nei confronti delle minoranze etniche e sessuali. Gli eurodeputati inviteranno, inoltre, la Croazia a proseguire le riforme strutturali nel campo economico, incentivando l’occupazione e rivitalizzando il mercato del lavoro e il consolidamento fiscale, al fine di favorire la competitività dell’economia, prestando le dovute attenzioni alla tutela dell’ambiente. Infine, gli eurodeputati inviteranno la Croazia a risolvere le questioni bilaterali con i propri vicini, specialmente per quanto concerne la sfera dei confini, la sorte delle persone scomparse, la restituzione dei beni e il rimpatrio dei profughi».
Il riferimento diretto è, in questo caso, alle comunità serbe vittime a loro volta delle violenze scatenate dalle guerre balcaniche degli anni Novanta, ma è indubitabile che la rinnovata esortazione degli organismi europei a Zagabria investe l’intero adeguamento della legislazione croata ai principi comunitari.
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