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17 mar – Fiumano gira l’Italia in cerca di una casa

da "Il Piccolo" del 17 marzo

È un esule fiumano, ha 70 anni e per il momento nessuna speranza di poter trascorrere quel che gli resta da vivere con un tetto sopra la testa. In molti hanno cercato di aiutare il signor Alfredo M., ma complice una sonnecchiante burocrazia e le traversìe che talvolta il Fato distribuisce senza equità, l’uomo si trova oggi a sopravvivere solo grazie all’aiuto di qualche associazione e alla sensibilità degli amici, tuttavia impossibilitati a risolvere in via definitiva il suo problema abitativo.

Alfredo M., come riferisce l’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd) che ha lanciato per suo conto un appello via web, ha vissuto con la madre a Napoli fino alla morte di quest’ultima, avvenuta nel 1993. «Poverina – commenta l’uomo – si era trasferita nel Sud d’Italia perchè soffriva atrocemente il freddo: era cardiopatica e pativa i geloni, così seguendo il consiglio di un medico aveva eletto la città partenopea a dimora».

Disegnatore tecnico, grazie al suo lavoro di impiegato è sempre riuscito a mantenersi dignitosamente ma, subentrato il periodo del pensionamento, si sono presentate per lui le prime difficoltà economiche.

«Tirare avanti con la minima è molto duro – racconta l’anziano -: sono solo, da anni ho divorziato dalla mia ex-moglie e non ho figli che si possano prendere cura di me in questo momento. In più, tre mesi fa, il mio unico fratello che risiedeva in Sardegna è venuto a mancare a causa di un ictus fulminante».

La piccola pensione di cui dispone (583 euro al mese, ndr) non è da tempo più sufficiente a pagare l’affitto di un alloggio: «Un posto letto a Trieste costa come a Napoli, 250 euro: troppo per sopperire anche a tutte le altre spese», aggiunge Alfredo M. Pertanto, come sostiene anche l’Anvgd, si vede costretto a vivere da «homeless», vagando tra centri di accoglienza e infime strutture alberghiere.

«Si reca, appena può, a Fiume – ha proseguito l’associazione -, per espletare la trafila di un’eredità che dovrebbe consentirgli di riacquisire un appartamento in quella città. Ma la fine della procedura sembra assai lontana».

Fino a poco tempo fa, ai primi giorni del mese partiva per Napoli, dove andava a riscuotere quel poco di pensione che gli spetta, ma poi è riuscito a farsi intestare la somma in un libretto postale. L’accorgimento non è servito tuttavia a fargli evitare disavventure. «Sono stato derubato e picchiato: – ha raccontato Alfredo M. – ho subito un danno all’occhio e sono stato ricoverato in ospedale».

La sede nazionale dell’Anvgd, negli ultimi 18 mesi, lo ha costantemente affiancato per contribuire, nei limiti del possibile, ad alleviare il suo stato di disagio. Di ritorno da Fiume, dall’altra sera si trova alla stazione ferroviaria di Trieste, senza più risorse per arrivare al prossimo ritiro della pensione. «Un amico mi ospita per tre giorni – conclude – poi non so…». La residenza ce l’ha a Napoli ma ha tentato ovunque di trovare una piccola casa per sè. «C’ero quasi riuscito a Cassino – ricorda -: avevo preso un minuscolo appartamento che però era alla mia portata, ma le trattative sono infine andate a monte. Da quel momento ho iniziato a girare per pensioni e alberghi, con spese ingentissime che a poco a poco mi hanno ”mangiato” pure la liquidazione che avevo percepito col frutto del mio lavoro. Ho girato dappertutto, sono finito anche a Lecce, e sono perfino stato ospitato dalle suore. A Trieste mi ha invece aiutato la Comunità di San Martino».

L’uomo, pur anziano, non ha grossi problemi di deambulazione ed è perfettamente cosciente del suo stato di disagio.

«Facciamo appello – conclude l’Anvgd – a chiunque possa trovargli urgentemente una sistemazione provvisoria, un centro di accoglienza o un contributo economico, affinchè possa sentire la solidarietà di una città così legata alle problematiche degli esuli giuliano-dalmati». (ti.ca.)

Alfredo M. ci ha autorizzato a diffondere il suo numero di telefono 393 3081152.

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