Ad esemplificare quanto sia tenuto in considerazione il mondo degli Esuli dai nostri politici, vi proponiamo l'articolo del quotidiano Il Piccolo, che descrive gli argomenti toccati a Zagabria dalla delegazione del Governo italiano. Sulla recente sentenza croata, invece, potete leggere la news a parte.
di ALESSIO RADOSSI su Il Piccolo del 16 settembre 2010
TRIESTE A Roma si trovano circa 3000 richieste di cittadinanza italiana provenienti dall’Istria, dal Quarnero e dalla Dalmazia che attendono di essere sbloccate. Il ministro degli Esteri Franco Frattini si attiverà presso il collega degli Interni Roberto Maroni, affinché l’iter delle pratiche venga accelerato. Lo scopo è quello di assegnare i primi passaporti entro la fine dell’anno.
È questo uno dei risultati dell’incontro svoltosi ieri, a margine del comitato interministeriale tra Italia e Croazia, fra l’Unione italiana e il titolare della Farnesina. Nel corso del colloquio, alla presenza del presidente dell’Ui Furio Radin, del presidente della giunta Maurizio Tremul e dell’ambasciatore Pignatti Morano di Custoza, si sono affrontati anche altri argomenti.
Innanzitutto, è stata auspicata una generale sburocratizzazione delle procedure per l’assegnazione dei fondi che l’Italia riserva alla comunità italiana che risiede in Slovenia e Croazia. Frattini si è detto fiducioso dopo anche i recenti provvedimenti del governo italiano volti allo snellimento dell’intera macchina amministrativa dello Stato. Altro punto cui l’Ui tiene particolarmente è il progetto della casa dell’anziano a Pola. In questo caso i fondi ci sono ma vanno utilizzati rapidamente. L’Italia, tuttavia, insiste affinché vangano definiti i tetti di costo della gestione della struttura. Un centro assistenziale che comunque andrebbe inserito, come ha sottolineato anche il premier Jadranka Kosor, all’interno del sistema sanitario croato.
Un ultimo argomento, sollevato dall’Unione italiana, è quello della manutenzione e della proprietà delle tombe italiane nei cimiteri istriani. «Un aspetto – sottolinea Radin – sollecitato in particolare dal mondo degli esuli, un modo per rispettare la memoria, un segno tangibile della presenza italiana in queste terre».
Ma i rappresentanti italiani ieri hanno presenziato anche ad altri due incontri zagabresi. Il primo, quello fra il primo ministro Jadranka Kosor e il ministro Franco Frattini, il secondo con il ministro dell’agricoltura Giancarlo Galan. La «lady di ferro» dell’establishment croato ha ringraziato calorosamente l’Italia per l’appoggio fornito alla Croazia nel processo di adesione all’Unione europea, ed ha auspicato una presenza tricolore sempre più fitta nei rapporti economici bilaterali. La Kosor ha anche parlato del suo rapporto con la comunità italiana, ed ha evidenziato i passi in avanti nella tutela che sono stati fatti ultimamente, come il diritto al doppio voto (etnico e politico) che sarà già realtà alla prossima tornata elettorale. Frattini, dal canto suo ha ringraziato Zagabria per il livello della tutela che contraddistingue i connazionali affermando che «l’Unione italiana e il deputato al Sabor sono un punto di riferimento per Roma». A breve, comunque la Kosor riceverà i vertici dell’Ui a Zagabria, dopo il recente incontro alla Comunità di Pola.
Infine, il colloquio con Galan, il ministro dell'Agricoltura e pesca, che ha anche casa a Rovigno. L’ex governatore veneto ha ricordato di essere «un amico» della comunità italiana dell’Istria e di Fiume, ed ha auspicato un rafforzamento delle relazioni fra i due Paesi.
Sarebbe da chiedersi legittimamente QUANDO gli Esuli, comunità ben più numerosa degli italiani d'oltre confine e con altrettanti e gravi problemi irrisolti, potranno essere ricevuti da una delegazione di così alto livello. La risposta la sappiamo tutti.