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14 dic – Muti ”orgoglioso di diventare triestino onorario”

di PIERO RAUBER su Il Piccolo del 14 dicembre 2010

Che si vada a votare a inizio maggio – com’è nei rumors di palazzo – o che lo si faccia addirittura due mesi prima – in caso di ”politiche” anticipate, che a quel punto innescherebbero l’election day – per Roberto Dipiazza non fa differenza: l’appuntamento del 2011 che più gli sta a cuore presenziare come primo cittadino – a coronamento della sua personalissima ”sfida” a un Novecento da superare – riuscirà a viverlo con la fascia tricolore addosso, perché quell’appuntamento oramai è dietro l’angolo.

LA CERIMONIA Solo un’immediata e imprevedibile – ad oggi – investitura come presidente del Porto al posto di una Marina Monassi già indicata dal ministro Matteoli potrebbe negargli di ricevere in Consiglio comunale Riccardo Muti, da primo cittadino in carica, per conferire al maestro la cittadinanza onoraria ”figlia” del concerto dell’amicizia del 13 luglio in piazza Unità con i capi di Stato di Italia, Slovenia e Croazia in prima fila. L’evento che ha dato a Dipiazza un senso con la S maiuscola alla sua voglia di spendersi come ”riconciliatore”: l’evento dopo il quale – ne è persuaso lo stesso primo cittadino – pare essersi aperta perfino una stagione nuova, di maggior apertura, da parte delle istituzioni che operano al di là del confine nei confronti delle comunità italiane, in scia evidentemente anche alla volontà del governo croato di ”meritarsi”, sotto il profilo diplomatico, l’ingresso nell’Ue.

LA PROMESSA Al ritorno a Trieste di Muti per la cerimonia della cittadinanza onoraria, dunque, manca pochissimo. «Come vede dalla lettera – scrive di suo pugno a Dipiazza il maestro, su carta intestata ”Teatro dell’opera di Roma”, in data 3 dicembre, poi protocollata dal Comune di Trieste il 10 dicembre, cioè lo scorso venerdì – sono in questi giorni impegnato a Roma nella messa in scena del Moïse et Pharaon di Rossini. A breve avremo modo di stabilire una data per la cerimonia». Questo è solo l’estratto della missiva, più lunga e molto appassionata, che Muti ha indirizzato al sindaco in risposta a una prima lettera in cui quest’ultimo, nel chiedergli quando sarebbe potuto venire a Trieste per la cerimonia di conferimento, informava il maestro che lo scorso ottobre il Consiglio comunale della città in cui egli aveva tenuto il concerto dell’amicizia aveva approvato in modo bipartisan – chissà se è stato tralasciato il fatto che vi fu il parere contrario di quelli di An-Pdl – di attribuirgli la cittadinanza onoraria.

LA LETTERA «Egregio signor sindaco – attacca a penna Muti nella sua risposta, per poi proseguire in stampatello ”a macchina” – accetto con orgoglio e felicità la Cittadinanza Onoraria della Città di Trieste, un nome simbolo dell’unione tra l’Italia e il mondo della Mitteleuropa. Ringraziando il Comune di Trieste, posso dirLe, ed è mia ferma convinzione, che la suggestione della serata in piazza Dell’Unità d’Italia non mi ha mai abbandonato. Un concerto che ha dimostrato come la musica possa unire e superare ogni confine fisico e politico. Infatti, con l’immagine dei tre Presidenti di Italia, Slovenia e Croazia, seduti fianco a fianco, Trieste ha trasmesso al mondo un messaggio di fratellanza. Ma anche la coscienza di una Storia comune, di una voglia comune di pace. Un’aura unica al mondo, che resterà per sempre, creata dai 360 giovani musicisti e dai diecimila spettatori che con la loro musica e il loro applauso hanno dato a Trieste un ricordo. Ed è la Memoria che si deve conservare, perché è la Memoria della propria Storia che rende forti». «In attesa dell’incontro Le porgo i più cordiali saluti», chiude il maestro aggiungendo a penna, così come aveva cominciato, un ”Con viva cordialità” seguito dal suo autografo.

L’ENTUSIASMO «Non vedo l’ora – è lo stringato commento a voce di Dipiazza sulla lettera di Riccardo Muti – di averlo in Consiglio comunale, per ringraziarlo di quella notte magica».

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