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13 feb – Alemanno partito con gli studenti verso le Foibe

Un viaggio nella memoria delle foibe per riportare alla luce un ricordo spesso cancellato o negato. Con questo spirito il sindaco di Roma Gianni Alemanno è partito ieri sera insieme all'assessore comunale alla Scuola Laura Marsilio, al delegato alla memoria Claudio Procaccia e agli studenti delle 25 scuole, circa 200 allievi, per Trieste. Prima tappa del viaggio, il sacrario di Redipuglia, dove verrà deposta una corona, e il campo di raccolta profughi istriani, fiumani, dalmati di Padriciano, dove verrà ascoltata la testimonianza dell'esule istriana Fioretta Filippaz Cherti. I ragazzi ascolteranno altre testimonianze quando raggiungeranno la foiba di Basovizza. Prevista la visita di Fiume-Rijeka, culla della cultura istriana e dalmata e di Pola.

Presentando qualche giorno fa il viaggio, il sindaco, che ha vissuto per qualche tempo a Udine e Padova poiché il padre ha combattuto in Jugoslavia, aveva sottolineato che "é molto importante che il Comune di Roma lanci questa iniziativa. Tutto questo avviene nell'ottica di una memoria condivisa, per fare in modo che non ci siano più pagine strappate nella storia italiana ed europea". A tal proposito il sindaco aveva chiesto che "il ministero della Pubblica Istruzione faccia una verifica sui libri di storia per fare in modo che vengano adottati solo i testi che sono completi di tutti gli aspetti degli eventi drammatici del Novecento che comprendono anche la tragedia delle foibe". Con questo viaggio, dopo quello ad Auschwitz, "vogliamo dare una risposta a tutti coloro che negano ancora oggi l'esistenza di questi fatti", aveva detto Alemanno agli studenti.

L'iniziativa è stata preceduta da un consiglio comunale straordinario dedicato al Giorno del ricordo delle foibe durante il quale Alemanno aveva chiesto che "ci sia una nuova legge per il pieno risarcimento degli esuli. Come i campi di sterminio – aveva aggiunto – queste vicende ci insegnano che nella storia si sono verificate cose orribili, in cui uomini sono diventati boia. Per questo, il popolo italiano ha bisogno di una grande coesione sulla base della memoria. Se non c'é memoria non c'é futuro".

(fonte Ansa)

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