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12 nov – De’ Vidovich: errori di valutazione sul Raduno Dalmati

L'On. Renzo de' Vidovich, organizzatore del Raduno di Trieste per conto dell'Associazione Dalmati italiani nel Mondo, interviene oggi su quanto pubblicato dall'Unione degli Istriani in merito alla settimana di incontri a Trieste.

Ne riportiamo il contributo per intero.

 

L’articoletto “Ajdemo dalmati” non è apparso su un giornale croato o comunista, ma sul numero 11 del giornale dei fratelli esuli dell’Unione degli Istriani. In esso sono presenti molti errori grossolani che -senza drammatizzare- abbiamo però l’obbligo di ridimensionare e smentire, perché snaturano fatti, luoghi e circostante.

1. NON AL RIDOTTO, MA AL TEATRO VERDI, IL CONCERTO DI MUSICHE DI de’ SUPPE’
Il Concerto serale di sabato 19, con musiche di Francesco de’ Suppè Demelli, “
che avrebbe avuto luogo nel Ridotto del Teatro Verdi” è stato, invece, previsto fin dall’origine (vedi programma) ed ha avuto regolarmente svolgimento al Teatro Verdi, cioè nella sala principale. La presenza del pubblico è stata considerevole e sarà documentata –come nostro uso- dalle foto che pubblicheremo  su Il Dalmata che uscirà con doppia fogliazione e sarà interamente dedicato al grande successo del Raduno. 
Sulle pretese “
signore vestite a festa che si sarebbero fatte notare quando hanno chiesto di poter passare lungo il corridoio del Ridotto” e la relativa gag, che dovrebbe giustificare il titolo dell’articoletto, preciso che si tratta di un episodio frutto della fantasia dell’autore dell’articolo, perché nessuna, proprio nessuna manifestazione del Raduno si è svolta al Ridotto. E’ anche inventato il fatto che nel Teatro sia stato offerto un rinfresco. 

2. AL RIDOTTO, TROPPO PICCOLO, NON ABBIAMO NEPPURE POTUTTO FARE LA  PRESENTAZIONE DEL LIBRO SULLE DEDIZIONI A VENEZIA, TRASFERITA  ALLA SALA TRIPCOVICH
La presentazione del libro sulle Dedizioni delle città adriatiche a Venezia, programmato per giovedì 17 settembre al Ridotto, è stata spostata nella ben più ampia e capiente Sala Tripcovich, perché il Ridotto poteva contenere solo 200 persone e si era prenotato un pubblico tre volte superiore. La manifestazione si è svolta, per eccesso di pubblico, alla Sala Tripcovich e il Ridotto, contrariamente a quando scritto dall’UdI, non è mai stato mai utilizzato nel Raduno.

3. COMPLETAMENTE GRATUITE LE PAGINE DE “IL PICCCOLO” SUL RADUNO
Le quatto pagine dedicate interamente da Il Piccolo dell' 11 settembre al Raduno, sono state ideate e integralmente compilate dalla Redazione del giornale a titolo totalmente gratuito e come notizia per i suoi lettori. In particolare escludo che Ottavio Missoni abbia pagato una sola lira per farsi pubblicare l’intervista rilasciata per l’occasione, contrariamente a quanto scrive l’articoletto dell’UdI.

4. SECONDO L’UDI, 50 PERSONE SULLE RIVE E IN PIAZZA UNITA’; PER “Il PICCOLO”, LA “RAI” E “TELEQUATTRO” ERANO 10.000
La descrizione dello “
spettacolo del defilamento di alcune imbarcazioni di altrettanti radunisti e l’atterraggio di un paio di paracadutisti”, al quale avrebbero assistito “i cinquanta dalmati già partiti e una sparuta folla di divertiti domenicali” ritengo si riferisca all’arrivo all’Imbarcadero Reale di Trieste, del Gondolone della Diadora partito da Venezia. Secondo la cronaca de Il Piccolo, della Rai Tv e di Telequattro, avrebbero assistito 10 mila persone ed è i paracadutisti erano 10 e non 2. Decideranno i lettori de Il Dalmata, sulla base delle foto che pubblicheremo, chi abbia ragione.

5. ABBIAMO INVITATO UFFICIALMENTE IL PRESIDENTE LACOTA ED I “FRATELLI” DELL’ UNIONE DEGLI  ISTRIANI CHE SI SONO ECLISSATI 
E’ incomprensibile il dispiacere dell’UdI per il fatto che “
nessuno di noi abbia avuto l’occasione di partecipare a questo storico avvenimento”, anche perché  tutte le 21 manifestazioni, stemperate in ben sette giorni di Raduno, erano aperte al pubblico. Preciso, inoltre, che Massimiliano Lacota è stato da me ufficialmente invitato a partecipare al dibattito su esuli e rimasti, ma si è dato per disperso.
A questo importante dibattito hanno partecipato per l’Unione italiana  di Fiume -contrariamente a quanto scrive l’UdI- uno dei suoi massimi esponenti, il dottor Silvio Forza, direttore del quotidiano “La Voce del Popolo” di Fiume e dell’Edit (la Casa editrice che pubblica tutti i libri in lingua italiana in Croazia, il settimanale “Panorama” ed il mensile culturale “La Battana”), nonché la nota giornalista e regista di Rovigno dott.ssa Rosanna Turcinovich Giuricin, cioè quanto di meglio e di più autorevole esiste nell’ambiente dei “rimasti”.
Preciso ancora che le 32 associazioni che ancora risultano aderenti all’UdI (purtroppo solo sulla carta, perché si sono in gran parte estinte) sono state singolarmente inviate al Raduno con lettera indirizzata ai rispettivi presidenti (anche quando non c’erano più da tempo). Non so se qualche labaro di queste associazioni fosse presente tra la moltissime bandiere schierate sul Molo Audace. Non avremmo neppure notato l’assenza, tra la folla, dell’amico Riccardo Basile, vice presidente dell’UdI, se non ci avessero comunicato che, guarda caso, proprio quel giorno aveva organizzato una gita di polesani a Venezia.

Tutto ciò premesso, ritengo opportuno contestare, in questa sede solo gli errori oggettivi facilmente documentabili e lasciare alle molte migliaia di persone che hanno seguito le sette giornate del  Raduno, il compito di testimoniare quanto sia brutta l’invidia ed il senso di impotenza che attanaglia da tempo alcuni dirigenti dell’Unione degli istriani, preoccupati del fatto di non poter più scrivere nei propri comunicati stampa di essere “la più rappresentativa associazione degli esuli” quando nella sua massima manifestazione è riuscita a raccogliere non più di 176 persone, cioè meno di quanto siano presenti in molti Congressi provinciali dell’Anvgd (che è l’associazione più rappresentativa in Italia e nel mondo), in molte manifestazioni indette periodicamente dalle Comunità Istriane e nella meno importante delle nostre manifestazioni del Raduno.

On. Renzo de’Vidovich, responsabile del Raduno dei Dalmati

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