“Graziano Udovisi e Luigi Papo, smettono insieme i panni dei protagonisti della nostra storia del Novecento e si consegnano alla Memoria, quella che appartiene ora a noi popolo sparso, figli dell’Esodo del dopoguerra”.
Così riflette ed esprime il suo cordoglio Renzo Codarin, Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli, alla notizia della scomparsa in questi giorni di due testimoni della vicenda dell’Adriatico Orientale: Udovisi, scampato alla morte dopo essere stato precipitato in una Foiba in Istria e Papo in fuga dalla cattura, passato rocambolescamente tra le maglie di chi lo voleva eliminare per la sua militanza nelle schiere antititine.
“Due personaggi – afferma Codarin – ai quali va il nostro rispetto per l’impegno durato una vita a far conoscere la tragedia dell’Esodo. Udovisi con il racconto in pubblico, spesso doloroso, di quanto subìto, Luigi Papo de Montona, come amava presentarsi, dedicando parte della sua esistenza a mettere insieme l’opera intitolata “L’albo d’oro” nella quale ha raccolto senza distinzione di appartenenza politica o altro i nomi, non solo dei giuliano dalmati che ovunque sono caduti durante la seconda guerra mondiale, ma anche di coloro che pur provenendo da altre regioni hanno sacrificato la loro vita per il territorio della Venezia Giulia e della Dalmazia”.
La scomparsa dei due istriani esuli non può prescindere da considerazioni sul futuro dell’associazionismo che perde uomini chiave della sua esistenza: “E’ fondamentale – dichiara ancora Codarin – la promessa di continuità, pur nelle diverse condizioni che la realtà oggi detta ed impone, ma fedeli a quel rapporto di profondo amore che ha legato le nostre genti alle terre di provenienza che diventano motivo di ispirazione e forza per il futuro impegno. A questo personaggi va la nostra stima ed un pensiero di profonda gratitudine”.
(Graziano Udovisi lo scorso 10 febbraio riceve la visita del sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio e del consigliere comunale Marco Eboli – foto reggio24ore)