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12 lug – Trieste ha ricordato le vittime di Spalato del 1920

Qualcuno ha definito la nostra cerimonia, una manifestazione contro, niente di più errato” ha esordito con queste parole Renzo de’Vidovich, Presidente del Comitato onoranze ai caduti di Spalato del 1920, alla cerimonia nel 90°Anniversario dei fatti di Spalato dell’11 luglio. Vittime della contrapposizione nazionalista ed anti-italiana vengono uccisi Tommaso Gulli e Aldo Rossi.

Non può essere che un’occasione per ribadire il contributo dei Dalmati alla storia di queste nostre terre che anche attraverso il loro sacrificio deve essere insegnata ai giovani” – ha continuato de’Vidovich che annuncia il prosieguo delle manifestazioni anche nei prossimi giorni, in particolare il prossimo martedì con diversi appuntamenti in vari luoghi della città ma nel rispetto del protocollo previsto per il concerto del M.ro Muti al quale interverranno i Tre Presidenti. La cerimonia dedicata a Gulli e Rossi si è svolta sul Piazzale Rode e Straulino, davanti al Monumento ai Marinai d’Italia alla presenza del Gonfalone della Città di Trieste, degli stendardi delle Associazioni degli Esuli e dei labari delle Associazioni d’arma.

L’uccisione del comandante della nave Pulgia, Gulli e del tenente Rossi “segna l’inizio della seconda pulizia etnica – spiega de’Vidovich – attuata ai danni degli italiani di Dalmazia tra ili 1920 ed il 1940 dal Regno dei Serbi Croati e Sloveni, poi Regno di Jugoslavia”.

La deposizione di una corona d’alloro ha chiuso la cerimonia alla quale hanno preso autorità comunali,  d’arma e per la FederEsuli Renzo Codarin e Lorenzo Rovis che avevano confermato la propria presenza, così come alle prossime cerimonie nonché al concerto di martedì sera in P.zza Unità.

Queste manifestazioni devono far riflettere – ha dichiarato a fine cerimonia Renzo Codarin, Presidente di FederEsuli – sulla complessità delle memorie e sulla legittimità di ricordare i fatti importanti che ne hanno segnato l’evoluzione. Nel 1920 come a Spalato, in altre località, vedi Pola ma soprattutto Trieste, ci furono momenti difficili e scontri che chiesero un contributo di sangue che non possiamo dimenticare e che devono aiutarci a crescere, ed è quanto vogliamo fare”.

(testi e foto da www.arcipelagoadriatico.it)

 

 

 

 

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