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11 set – L’orgoglio dei Dalmati si riaccende a Trieste

da Il Piccolo dell11 settembre 2009 

Venti, forse trentamila. Di certo, arriveranno in tanti, tantissimi. Dall’Australia, dagli Stati Uniti e ovviamente da più vicino, dalle regioni italiane, in special modo da Veneto e Lombardia: il raduno nazionale dei Dalmati viene ospitato quest’anno a Trieste e, per questioni storiche, etniche e geografiche, non potrà essere un appuntamento come gli altri. L’edizione numero 56 del ritrovo pare destinata ad essere ricordata a lungo, per i suoi contenuti, per la grande partecipazione annunciata e proprio per un ritorno (a Trieste appunto) atteso da 16 anni. L’ultimo raduno ospitato dal capoluogo del Friuli Venezia Giulia, prima di questo, era datato 1993. Lo scorso anno, i Dalmati italiani nel mondo, cittadini del Libero comune di Zara in esilio, si erano incontrati a Bellaria.

IL PROGRAMMA Il primo appuntamento del raduno, scorrendo il programma ufficiale (che riportiamo nella tabella a fianco), è quello di domani, quando alle 16 il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza alzerà la vela della Brazzera dalmata in piazza della Borsa-piazza Unità. Ma l’elenco degli appuntamenti, a ripartire poi da lunedì – quando alle 11 si terrà l’apertura ufficiale del raduno – e fino a domenica 20 settembre, è decisamente ricco e articolato appunto lungo un’intera settimana. Nel settembre del 2008, invece, le giornate dedicate al raduno erano state solo due.

IL CONCERTO Non mancherà anche la componente musicale, ben rappresentata ad esempio dal concertino che vedrà come protagonisti Lelio Luttazzi e Antonio Concina, venerdì 18 con inizio alle 12.

IL PREMIO Come da tradizione, poi, verrà assegnato il Premio Tommaseo (alle 16 di sabato 19, nell’aula del Consiglio comunale di Trieste). Quest’anno il riconoscimento sarà consegnato al delegato Onu per l’Europa, Staffan de’ Mistura, diplomatico nato a Stoccolma nel 1947 da madre svedese e padre originario di Sebenico. Nel 2008, il premio era andato al noto critico cinematografico triestino Tullio Kezich, scomparso poco meno di un mese fa, il 17 agosto, all’età di 81 anni.

IL BATTESIMO Anche la consueta Santa messa in suffragio dei defunti, fissata per le 9 alla Chiesa di Sant’Antonio nuovo, vedrà un’inversione della sua classica scaletta. «Anticiperemo la lettura dell’elenco dei Dalmati deceduti nel corso dell’ultimo anno – spiega Renzo de’ Vidovich -, un momento sempre molto toccante, per chiudere invece la cerimonia con il battesimo di tre bambini nati in esilio». Una decisione dettata dal desiderio di mandare anche simbolicamente un messaggio di continuità storica alla comunità.

LA GONDOLA Alle 11.30 di domenica 20, giornata di chiusura del raduno, si assisterà all’interno del Bacino San Giusto al suggestivo arrivo del ”gondolone” della società canottieri Diadora di Zara, ricostituita in esilio a Venezia, da cui peraltro arriverà a Trieste. Una grande e suggestiva gondola con otto rematori a spingerla, dei quali quattro donne. Fondato in origine a Zara nel 1898, sotto l’impero austro-ungarico, il sodalizio fu costretto ad abbandonare la città dalmata a seguito dei bombardamenti alleati che la rasero letteralmente al suolo tra il 1943 ed il 1944, nel corso del secondo conflitto mondiale.

IN PIAZZA Sulle Rive, per celebrare l’approdo dell’imbarcazione, sono attese qualcosa come venti-trentamila persone. Da lì, si sposteranno poi in piazza Unità per assistere (alle 12) alla deposizione di corone di alloro sul Municipio, in memoria della medaglia d’oro al valore militare Francesco Rismondo, e di Giovanni Nini e Luigi Casciana. Seguirà, alle 13.30, l’atterraggio dei paracadutisti al centro della piazza.

 

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