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10ott10 – Lusinghiero successo per il Raduno “romano” degli esuli fiumani

La prima giornata del 50° raduno nazionale degli esuli fiumani a Roma si è svolta con successo e soddisfazione. Al mattino ore 10, come da programma, alla presenza del Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, si è tenuta la solenne cerimonia all’Altare della Patria della posa di una corona d’alloro in ricordo dei Caduti fiumani per la Patria. La corona portava nel nastro iscritti i nomi delle due associazioni fiumane in esilio più rappresentative «Libero Comune di Fiume in esilio» e «Società di Studi Fiumani», che hanno dato vita al 50° raduno con grande spirito di collaborazione e di amicizia.

 

Insieme al Sindaco di Roma hanno accompagnato la corona d’alloro, portata da Marino Micich e Gianclaudio de Angelini, il sindaco del Libero Comune di Fiume in esilio Guido Brazzoduro e il presidente della Società di Studi Fiumani Amleto Ballarini. Tra gli altri presenti alla cerimonia vi erano i consiglieri comunali Federico Guidi e Andrea De Priamo e il consigliere provinciale Federico Iadicicco. Per il Comitato provinciale romano dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia erano presenti Donatella Schürzel e Anna Maria Grandi, mentre l’Associazione Triestini e Goriziani di Roma vi era il presidente Roberto Sancin.

 

La Comunità italiana di Fiume era rappresentata da Agnese Superina. Dopo l’esecuzione del silenzio d’ordinanza in onore ai Caduti, il Sindaco ha voluto salutare i numerosi esuli presenti alla cerimonia invitandoli in Campidoglio. Nella prestigiosa Sala delle Bandiere del Palazzo Senatorio si è tenuto alle ore 11.15 l’incontro ufficiale che ha avuto inizio con gli interventi dei consiglieri comunali Federico Guidi e Andrea De Priamo, che hanno ricordato in primis la preziosa collaborazione prestata dalla Società di Studi Fiumani- Museo di Fiume per  la buona riuscita del progetto speciale per le scuole «Viaggio nella Civiltà Istriana e Dalmata» coordinato da Marino Micich e hanno poi sottolineato la fruttuosa  collaborazione esistente tra Roma Capitale e l’Anvgd di Roma sia in campo culturale che in ambito sociale.

 

È stato ribadito anche l’impegno del Comune di poter dare avvio alla Casa del Ricordo e della cultura istriana fiumana e dalmata, nonostante il periodo di grave crisi finanziaria in corso. Hanno fatto poi seguito gli applauditi interventi di Guido Brazzoduro, Amleto Ballarini, Agnese Superina e di Donatella Schürzel sui temi tradizionali cari al mondo dell’esodo e sui valori di identità nazionale testimoniati in tanti anni dagli esuli con grande dignità ed equilibrio, nonostante il lungo silenzio imposto sulla loro storia. Un silenzio che solo dopo la legge sul Giorno del Ricordo ha iniziato in qualche modo ad attenuarsi. Il Sindaco di Roma ha poi concluso l’incontro con un discorso in cui ha puntualizzato l’esempio civile dato dagli esuli giuliano-dalmati e il valore espresso dalla loro cultura, che deve servire agli italiani e a tutti i cittadini europei da esempio per costruire la nuova Europa.

 

Le pagine della storia dei giuliano-dalmati, ha concluso Alemanno, non vanno cancellate ma valorizzate e tramandate alle giovani generazioni. L’incontro in Campidoglio si è concluso con una interessante visita guidata del palazzo Senatorio a cura del cons. Federico Guidi. Nel pomeriggio hanno fatto seguito i lavori del Consiglio comunale fiumano, in zona Quartiere Giuliano Dalmata, e successivamente si è tenuta l’Assemblea cittadina, dove sono intervenuti: il sindaco Guido Brazzoduro che ha ricordato le importanti iniziative a cui partecipano anche le associazioni fiumane al tavolo del Ministero dell’Istruzione (Miur) e i proficui rapporti intercorrenti con la Comunità degli italiani rimasta a Fiume; Amleto Ballarini, che ha dapprima ricordato ai presenti l’importanza della fiumanità e delle iniziative culturali promosse dal centro di Studi Fiumani, ha poi perorato in maniera ferma e decisa la causa di riesumazione dei resti del Senatore fiumano Riccardo Gigante e degli altri italiani uccisi con lui dai partigiani comunisti di Tito a Castua nel maggio del 1945. Purtroppo fino ad oggi, la questione della fossa di Castua, non ha ancora trovato una degna e definitiva conclusione.

 

Interessante è stato poi l’intervento del prof. Giovanni Stelli che ha sottolineato quanto sia importante oggi operare in Internet e in particolare sulla voce «Wikipedia», nella quale si dovrebbero inserire dati e notizie corrette su personalità fiumane e giuliano-dalmate in genere come anche operare su episodi significativi della storia dell’Adriatico orientale. Occorrerebbe a questo riguardo che si promuovesse un’iniziativa congiunta tra varie associazioni di esuli per dare il proprio contributo storico e culturale nella rete web dove risiede il futuro della comunicazione.

 

Sono, infine, intervenuti all’Assemblea il novantaduenne Aldo Clemente già segretario generale dell’Opera Profughi che ha brevemente illustrato agli esuli fiumani momenti storici salienti della storia del Villaggio Giuliano Dalmata di Roma; Fulvio Mohoratz, la presidente della Comunità degli italiani di Fiume Agnese Superina e la preside della Scuola Media Superiore italiana di Fiume Ingrid Sever, che hanno testimoniato con passione la loro fiumanità e le iniziative svolte per la cultura italiana a Fiume-Rijeka, auspicando anche un prossimo raduno fiumano nella città di origine.

 

In conclusione vanno ricordati gli interessanti suggerimenti e appelli a promuovere iniziative con le giovani generazioni da parte di Rosanna Giuricin e dall’ex Console Generale d’Italia a Fiume Roberto Pietrosanto, sempre presente ai raduni dei fiumani e provvido di consigli ed esortazioni per gli esuli, affinché promuovano sempre più nuovi scambi culturali tra esuli e rimasti soprattutto nella città di Fiume, seguendo l’esempio positivo degli esuli da Pola che in questi ultimi due anni hanno organizzato il loro raduno nella città loro città natale.

 

(fonte Società di Studi Fiumani)

 

 

 

Il vessillo di Fiume a Roma (foto www.facebook.com/pages/Istria-La-Verità) 

 

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