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10 mar – Zara italiana: storia e geografia

Il territorio di Zara sulla costa dalmata ha rappresentato un unicum nella storia dell’Italia dal 1919 al 1947 la città dalmata circondata dalla Jugoslavia, poteva considerarsi un'enclave, ma solo in senso lato perché si affaccia sul mare. Verso la conclusione della prima guerra mondiale, quando era ormai chiara la dissoluzione dell’Impero asburgico, esattamente il 31 ottobre 1918, la popolazione di Zara si ribellò contro il governo austriaco e innalzò la bandiera italiana. Il 4 novembre 1918 la città fu occupata dalle truppe italiane; il trattato di Rapallo firmato il 12 novembre 1920 assegnò Zara al Regno d’Italia con un piccolo territorio circostante comprendente le località di Boccagnazzo, Borgo Erizzo, Cerno e parte di quello di Diclo (Dicolo) per un totale di 51 kmq e 17.065 abitanti.

All'Italia furono assegnate anche le isole di Làgosta e Pelagosa (53 kmq e 1710 abitanti), il territorio totale assegnato all'Italia era perciò di 104 kmq ed andò a formare la nuova provincia di Zara. Questa realtà territoriale era la più piccola d'Italia, sia per numero di abitanti che per estensione; tramite il R.D.L. 18 gennaio 1923 n° 53 veniva istituita la nuova provincia dalmata con capoluogo Zara.

Fino al 1941 la Provincia di Zara comprendeva:
• il comune di Zara, capoluogo provinciale;
• l'isola di Cazza presso la costa dalmata, a 200 km da Zara;
• l'isola di Lagosta presso la costa dalmata a 200 km da Zara;
• l'isola di Pelagosa tra la Puglia e la Dalmazia a 250 km da Zara;
• l'isola di Saseno davanti a Valona, in Albania, a 525 km da Zara.

La Provincia di Zara aveva solo due municipalità: Zara e Lagosta; circa la metà del territorio era costituita dal comune della città di Zara. All'ultimo censimento ufficiale italiano del 1936 Zara contava 22.844 abitanti, Lagosta 2.458 residenti; a partire dall'autunno 1943 Zara venne bombardata dagli alleati con un carico complessivo di ordigni sganciati di oltre 520 tonnellate; la città fu rasa al suolo e vi fu un numero imprecisato di morti – stimato fra 1.000 e 2.000 – tra i civili zaratini.

(fonte Team Roncarati – Bologna)

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