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09 mar – Nato in Istria… quindi croato

La scrittrice Graziella Fiorentin, Esule e da tempo impegnata come testimone della nostra storia, sia attraverso le sue splendide pagine che tramite la partecipazione a conferenze e dibattiti, ci descrive un episodio che chiarisce con evidenza quale sia uno dei tanti problemi anagrafici che i nostri Esuli debbono ancor oggi affrontare, nonostante la loto totale incolpevolezza e leggi e circolari emesse a più riprese dagli organi dello Stato.

"Mio fratello, tempo fa, fece un viaggio turistico in Cina. Rinnovò il passaporto scaduto, ma stavolta dimenticò di controllarlo. La partenza in aereo era da Zagabria e il gruppo la raggiunse dall'italia in pullman.

All'aeroporto il gruppo fu controllato come sempre al "gate" per l'imbarco. Tutto il gruppo di italiani passò velocemente il controllo e senza intoppi.

A mio fratello, invece, l'addetto chiese qualcosa in croato a cui lui non seppe rispondere perché non conosce la lingua. Quello allora alzò la voce dicendo che essendo croato doveva rispondere in croato. Gli fece aprire e sciorinare le cose di tutti i bagagli, che furono perquisiti a fondo sotto gli occhi allibiti e diffidenti dei componenti il gruppo. Lo fecero quasi spogliare e fu solo l'intervento del tour-leader che riuscì a liberarlo da quella situazione appena in tempo per non perdere l'aereo.

Fu allora che mio fratello si accorse che sul passaporto era stampato "nato in Croazia"!"

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