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07mar12 – Del. ANVGD Arezzo sul Campo profughi di Laterina

Il filmato realizzato da Mario Rossetti e Sonia Brogi con i documenti raccolti da Claudio Ausilio, Delegato Anvgd di Arezzo, è stato proiettato davanti agli studenti della scuola media “Mochi” di Levane lo scorso 29 febbraio. C’era anche Giulio Sabatti, uno dei testimoni della vita degli esuli istriani nel campo di Laterina. Un’occasione unica, per i ragazzi, di conoscere un pezzo di storia italiana che si è consumato proprio a due passi da casa loro. I giovani studenti della 2B dell’istituto Comprensivo “Francesco Mochi” di Levane, guidati dalla professoressa di Lettere Cristina Ulivieri, hanno seguito interessati e commossi il filmato, che tra l’altro è stato presentato assieme ad un ex bambino che visse proprio lì: quel Giulio Sabatti, oggi cittadino aretino.

 

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=My1uhbKIUhE

 

Le testimonianze raccolte per la preparazione del documentario da Claudio Ausilio provengono proprio dall’archivio dei registri di classe della scuola elementare dentro al Campo, un archivio che oggi è custodito al “Mochi” di Levane per competenza territoriale. E il lavoro di ricerca non è ancora terminato: l’obiettivo è quello di ricavare un libro con nomi, provenienza, storia dei 200 bambini che frequentavano la scuola elementare interna. Una parte del lavoro, tra l’altro, era stato compiuto già dodici anni fa dalla maestra Paola Ferri delle scuole elementari di Laterina, oggi incluse nel “Mochi” di Levane.

 

Molti i commenti dei giovani studenti dopo aver ascoltato le testimonianze: «Ma come? 28mila abitanti di Pola su 30mila hanno dovuto abbandonare case, affetti, scuola, amici e parenti?», si sono chiesti. «Che coraggio lasciare tutto, verso l’ignoto, solo con una valigia».

 

A Giulio Sabatti è toccato il compito di spiegare ai ragazzi che cosa voleva dire vivere in quel Campo. «Le famiglie di mezzadri di Laterina ci offrivano amicizia e lavoro durante la battitura e la vendemmia. Molti di noi avviarono attività commerciali non presenti in quella zona agricola. Vivevamo in 14 baracche vuote, senza stanze e con bagni comuni esterni; ma poi, organizzandoci, avevamo anche un campo di calcio dove giocavamo con l’Audax Montevarchi, la Sangiovannese, l’Arezzo».

 

Una buona parte di quegli esuli si sono in seguito integrati bene in Valdarno, anche grazie all’aiuto di due giovani preti, don Bruno e Luciano Giovannetti, che sarebbe diventato poi vescovo di Fiesole.

 

Soddisfazione è espressa dal delegato Anvgd Claudio Ausilio: «è stata una grande collaborazione fra la nostra Associazione, il Comune di Montevarchi, l’istituto Comprensivo Francesco Mochi di Levane, che ha suscitato interesse e richieste di approfondimenti da parte di molti. La nostra è una piccola Delegazione provinciale, il territorio non è facile, la conoscenza del Centro Raccolta profughi di Laterina è sconosciuta ai giovani, le persone meno giovani in parte hanno rimosso il ricordo. La chiusura del Crp nel 1963 con il cambio di destinazione urbanistica ha trasformato  l’area in zona industriale.

 

Nel frattempo – sono ancora parole di Ausilio – continua la nostra ricerca di documentazione sul Crp, con l’intento di condividerla con tutti per conservarne la memoria, perché le giovani generazioni possano sapere, comprendere e farne tesoro. E sono i giovani che richiedono di saperne di più. Un grande ringraziamento all’esule Giulio Sabatti con il suo racconto di vita vissuta, agli amici Mario Rossetti e Sonia Brogi  per la produzione dell’audiovisivo, a Manlio Giadrossich per l’aiuto nella preparazione del Giorno del Ricordo.

 

(fonte Valdarnopost.it 4 marzo 2012)

 

 

 

 

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