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07 gen – Toth: riconciliazione non sulla pelle degli Esuli

«Riconciliazione», non sulla pelle degli Esuli

Comunicato stampa

L’intervista del ministro Frattini al quotidiano «Il Piccolo» del 5 gennaio scorso dimostra come il Governo italiano abbia fatto proprie da tempo le posizioni della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati, respingendo proposte di riconciliazione che partano da pregiudiziali ideologiche. Le riconciliazioni si fanno con una giusta «preparazione» – come suggerisce il Presidente Mesic – dopo un dialogo aperto, non ponendo condizioni preventive come Mesic fa.

Il male assoluto è male assoluto. Non diventa meno male perché lo hanno compiuto partigiani comunisti. Vale per l’Istria, per la Cambogia, per la Polonia.

Se non c’è riconciliazione senza pentimento, altrettanto si deve dire per la restituzione dei beni espropriati.

Preclusioni negative in partenza sono di ostacolo ad ogni possibilità di riconciliazione che gli Esuli istriani, fiumani e dalmati sono i primi a chiedere. Ma che non sia fatta sulla loro pelle, come sulla loro pelle erano stati costruiti i «buoni rapporti» tra l’Italia democratica e il regime totalitario di Tito.

Se il popolo italiano non è responsabile in quanto tale del fascismo, come i popoli sloveno e croato non debbono pagare ancora le colpe del regime di Tito, non possono essere i giuliano-dalmati a pagarle da soli.

Superare il passato significa cancellarne le conseguenze, laddove e per quanto è realisticamente possibile. Fino ad oggi questa buona volontà non c’è stata.

Roma, 7 gennaio 2009

On.le Lucio Toth

Presidente nazionale ANVGD

 

 

 

 

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