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06apr12 – ANVGD Verona, l’XI Premio ”Tanzella”

Il 30 marzo scorso, presso la prestigiosa sede della Sala Maffeiana in Verona, nella quale suonò Mozart il 5 gennaio 1770, si è svolta la Cerimonia di premiazione dell’ XI edizione del Premio letterario nazionale «Anvgd Verona – Gen. Loris Tanzella». Il consigliere Antonia Pavesi ha portato il saluto del Sindaco di Verona, Flavio Tosi, impossibilitato a presenziare alla cerimonia ed ha sottolineato come gli orrori delle foibe e il dramma dell’esodo giuliano dalmata siano stati a lungo taciuti per opportunismi politici e negazionismi di parte. A nome del sindaco e dell’Amministrazione comunale, ha espresso l’apprezzamento per l’attività svolta dal Comitato Anvgd veronese per promuovere la conoscenza delle tragiche e complesse vicende del confine orientale e la condivisione della causa giuliano dalmata.

 

La presidente del Comitato, avv. Francesca Briani, ha salutato il folto pubblico presente, i vincitori del Premio, i loro parenti ed accompagnatori e la cittadinanza veronese che non manca mai di dimostrare interesse ed attenzione alle vicende che hanno colpito le popolazioni giuliano dalmate durante il secondo conflitto mondiale e nell’immediato dopoguerra. Ha ringraziato i componenti della Giuria del Premio, la presidente, prof.ssa Loredana Gioseffi e i consiglieri Tullia Manzin, Donatella Stefani Veronesi, Dolores Ribaudo e Giuseppe Piro, da mesi impegnati nell’organizzazione dell’XI edizione, che anche quest’anno si è distinta per la qualità e l’elevato numero delle opere in concorso.

 

La presidente della Giuria Loredana Gioseffi ha aperto la cerimonia illustrando le finalità del Premio attraverso un excursus sulla sua storia. Ha quindi sottolineato che, nei primi anni dell’istituzione del Premio, partecipavano quasi esclusivamente esuli e loro discendenti e nelle opere presentate era preponderante il tema della memoria in riferimento ad un vissuto legato al dramma dell’esodo ed ai suoi tragici risvolti. Perché, come dice Mario Luzi, il grande poeta recentemente scomparso «Noi siamo quello che ricordiamo. Il racconto è ricordo. Il ricordo è vivere». E nel ricordo gli esuli trovano e ritrovano la loro identità.

 

In ogni edizione questa tipologia di opere testimonia in varie forme il vissuto dell’esule; sono opere sempre numerose, toccanti e coinvolgenti che costituiscono un patrimonio di memoria individuale preziosissimo, quello dei testimoni oculari, che si affianca alla memoria storica sulla causa giuliano dalmata. Nelle edizioni successive del premio hanno partecipato anche giovani autori fino alla terza generazione presentando, tra l’altro, anche interessanti tesi di laurea e la tipologia dei lavori pervenuti si è via via articolata in un numero sempre maggiore di sezioni. Un anno fa, in occasione del decennale del Premio, la Giuria si pose l’obiettivo per l’edizione 2012 di far partecipare al concorso gli studenti degli Istituti Superiori di Verona e provincia. Nel bando per le scuole furono fissate quattro tracce da sviluppare in un elaborato attinente al patrimonio culturale, storico, artistico e linguistico che contraddistingue la cultura delle genti istriane, fiumane e dalmate e alle vicende della causa giuliano dalmata.

 

Numerosissime anche quest’anno le opere in concorso che sono state suddivise nelle seguenti sezioni: Narrativa, Poesia, Ricerche, Saggi e Documenti, Testimonianze e la Sezione Scuole che rappresenta la novità di questa XI edizione.

 

L’edizione 2012 si è aperta con il conferimento del Primo Premio assoluto alla memoria ad un’opera ponderosa che sorprende per la sua compiutezza. Si tratta di una tesi di laurea discussa dal prof. Giuseppe Dorani nel 1929 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia a Firenze dal titolo Girolamo Muzio Giustinopolitano e l’Istria. Giuseppe Dorani al tempo era cittadino di Pola.

 

Da alcuni anni il gen. Edgardo Pisani, che condivide profondamente gli ideali della nostra Associazione, è presente ad ogni edizione del Premio con il conferimento di una targa che viene assegnata ad un’opera in concorso nella Sezione Poesia in memoria della moglie Laura Manfredini Pisani, autrice di alcune significative e toccanti liriche sull’esodo giuliano dalmata. Quest’anno il Premio «Per non dimenticare» è stato assegnato a Italia Giacca, presidente del Comitato Anvgd di Padova che ha presentato una raccolta di poesie sul tema del ricordo.

 

La Sezione Scuole, quest’anno, ha visto la partecipazione degli studenti degli Istituti Superiori di Verona e provincia guidati dai loro insegnanti che hanno presentato degli elaborati sulle quattro tracce proposte nel bando. Il Comitato provinciale veronese è da numerosi anni impegnato nel far conoscere agli studenti la verità storica sulle vicende del confine orientale e da quest’anno, su proposta della presidente della Giuria del Premio, ha ritenuto di coinvolgerli anche con la stesura di un elaborato. Con grande soddisfazione pertanto la Giuria ha valutato le opere presentate dagli studenti apprezzando l’interesse per l’argomento e sicuramente lo sforzo della ricerca compiuto dai giovani partecipanti. Ha presenziato alla consegna dei premi agli studenti il prof. Mario Nogara dirigente scolastico del Liceo scientifico Roveggio di Cologna Veneta (Verona). La cerimonia si è conclusa con l’assegnazione di un riconoscimento speciale ad alcuni autori che hanno partecipato al premio con i loro scritti, in prosa o in poesia. Sono scritti che hanno un valore aggiunto incommensurabile perché i loro autori sono i testimoni oculari dell’esodo giuliano dalmata.

 

I premiati

 

Primo Premio Assoluto alla Memoria, Girolamo Muzio Giustinopolitano e l’Istria, Tesi di Laurea di Giuseppe Dorani (ottobre 1929). «L’autore in questo lavoro vuole illustrare la temperie culturale e le condizioni sociali dell’Istria nel Cinquecento esaminando la figura e l’opera di Girolamo Muzio ed i suoi rapporti con la società del tempo. Capodistria, definita l’Atene dell’Adriatico, ospitava una scuola umanistica che affiancava altre realtà simili presenti nel territorio italiano e Girolamo Muzio ne fu un rappresentante eccellente. Dai suoi scritti traspare non solo la profonda cultura dell’umanista, ma anche l’acceso amore per la sua terra che viene sottolineato ed esaltato dallo stesso Dorani creando così una Comunione di amorosi sensi tra il ricercatore e l’umanista».

 

Sezione Scuole

 

Primo Premio, Lavinia Pedrollo, alunna della classe 1 AR del Liceo Scientifico A. M. Roveggio di Cologna Veneta. Traccia n. 3, «Visitando le città e i luoghi della costa dell’Adriatico orientale, ritroviamo significativi monumenti e testimonianze della lingua italiana che ribadiscono la presenza bimillenaria della popolazione latina e veneta in quelle terre». Motivazione: «Disamina puntuale ed esauriente delle vicende storiche considerate. Equilibrata lettura degli avvenimenti più recenti limitata alle date più significative. Conclusione personale positiva che denota lo spirito giovane che guarda al futuro confidando nell’Europa unita».

 

Secondo Premio, Gregorio Zustovi, alunno della classe 4 BR del Liceo Scientifico A. M. Roveggio di Cologna Veneta. Traccia n. 4, «Istria, Fiume e Dalmazia: sotto la fredda data di eventi bellici si dipanano migliaia di storie di famiglie ed individui travolti da un destino tragico e dimenticato». Motivazione: «Testimonianza del nipote della vita vissuta dalle precedenti generazioni attraverso i racconti del nonno e della nonna. Parole scarne ed essenziali che quasi promettono un ulteriore approfondimento, ma conservano la forza incontrovertibile della testimonianza oculare».

 

Sezione Ricerche

 

Primo Premio, «Una riconciliazione tra esuli e rimasti nella Sebenico del 1412» di Paolo Radivo. «Il lavoro dell’autore presenta le caratteristiche di una ricerca puntuale in un periodo storico dove da tempo la Serenissima Repubblica di Venezia era la protagonista assoluta nell’Adriatico e non solo. Con meritevole impegno di studio specie nell’Archivio di Stato di Venezia, il Nostro riesce a cogliere con felice intuizione, nella riconciliazione del 1412 a Sebenico, sotto l’ala della Serenissima, un’anticipazione degli esuli e rimasti che facesse presagire una pace duratura nel tempo a venire»”.

 

Primo Premio ex-aequo, «Cognomi del Comune di Pirano e dell’Istria» di Marino Bonifacio. «Un ponderoso lavoro di ricerca sui cognomi delle comunità di Pirano e dell’Istria dove l’autore con certosino impegno descrive la storia di ogni famiglia attraverso il cognome che è la carta d’identità del nostro passato».

 

Sezione Saggi e Documenti

 

Primo Premio, «Le foibe, l’esodo, la memoria» di Amleto Ballarini, Marino Micich, Giovanni Stelli, Emiliano Loria Associazione per la Cultura Fiumana Istriana e Dalmata nel Lazio. «Gli autori ricercano documenti, indagano avvenimenti ed antefatti comparano tesi diverse fornendo uno strumento di agile consultazione per chi si accinge ad affrontare l’argomento per la prima volta e per chi vuole approfondire i tragici eventi del secondo conflitto mondiale e del dopoguerra».

 

Secondo Premio, «Il falco e il leone. Soldati italiani al confine orientale 1941-1943» di Vincenzo Maria de Luca. «Contrariamente al sottotitolo dell’opera, de Luca, da vero storiografo, parte da avvenimenti precedenti la seconda guerra mondiale. L’autore esamina a 360 gradi il complesso scacchiere politico, militare, sociale, animato da molte potenze europee, dalle connessioni e dagli scontri tra i movimenti spontanei delle popolazioni italiane e croate. Presenta così al lettore uno scenario molto vasto, nel tempo e nello spazio, delle vicende poco conosciute che hanno portato alla seconda guerra mondiale e al suo tragico epilogo nelle terre dell’Istria, Fiume e Dalmazia».

 

Sezione Poesia

 

Primo Premio, raccolta di poesie «Ultimi raggi» di Isabella Massarotto. «La brevità del verso scandisce sequenze che evocano immagini lontane, ma sempre vive nella memoria. Si rinsalda ogni volta il legame indissolubile con la terra dei padri, ma non si placa il tormento dell’esule».

 

Secondo Premio, raccolta di poesie «Dialeto mio bel» di Annamaria Muiesan Gaspari. «L’autrice, esprimendosi nell’idioma della natia Pirano, mantiene vivo un patrimonio linguistico e culturale che viene così salvaguardato da un progressivo declino e fa rivivere un paesaggio naturale e umano, divenuto oggetto di struggente rimpianto dopo il tragico epilogo dell’esodo».

 

Targa Gen. Edgardo Pisani Per non dimenticare per l’opera «Nostalgia» a Italia Giacca.

 

Sezione Testimonianze

 

Primo Premio, «Uomini di mare Uomini di Fiume» di Reneo Lenski. «L’autore, esprimendosi nella “dolce parlata” della natia Fiume, fa rivivere un microcosmo in cui affiorano squarci di vita quotidiana che si anima con il brulichio delle vie, delle calli e delle piazze, con la vivacità della sua gente, intraprendente e laboriosa. Una comunità dalle radici cosmopolite, caratterizzata da una secolare civile pacifica convivenza tra le diverse etnie che la componevano, viene smembrata dall’esodo e dispersa nel mondo. Ma l’anima della città continua a palpitare nella testimonianza appassionata di uno dei suoi figli devoti»”.

 

Sezione Narrativa

 

Primo Premio, «Chi ha paura dell’uomo nero?» di Graziella Fiorentin. «La prosa tersa, fluida e realisticamente efficace, costituisce una lettura avvincente del romanzo in cui la storia personale dell’autrice diventa l’emblema del dramma dell’esodo dei bambini giuliano dalmati. Viene alla luce un mondo infantile, strappato dalle proprie radici, violentato dagli orrori della guerra e dalla barbarie degli uomini, ma che continua a sperare».

 

Secondo Premio, «La casa natale nel paese perduto» di Romanita Rigo Gusso. «Nella narrazione, incisiva e coinvolgente, si delineano nitide immagini del luogo natio e si animano figure e vissuti familiari che fanno percepire al lettore la vitalità e l’armonia di un microcosmo in cui si intrecciano piccole e grandi storie travolte dal turbine della guerra e disperse dall’esodo».

 

Premio Speciale. «La Giuria vuole riconoscere un valore speciale alle opere dei testimoni oculari della vita quotidiana delle nostre genti e delle successive dolorose vicende e dell’esodo quale tragica conclusione della nostra storia spesso dimenticata o mistificata».

 

«Testimonianze e riflessioni storiche sull’esodo giuliano dalmata», di Giuseppe Gioseffi. «Testimonianze sull’esodo dalla città di Fiume e della vita nei campi profughi», di Mary Smaila Nacinovich. «Una svolta dolorosa», di Franca Dapas. «Ahi me, vedo doppio», di Guerrino Kotlar. «Se no i xe mati no li volemo», di Silvia Sizzi. «Raccolta di poesie», di Vittoria Diamadi. «Racconti», di Sergio Fantasma.

 

Menzioni d’Onore

 

Sezione ricerche: «Il confine orientale italiano: l’armistizio, le foibe e l’esodo», di Margherita Sulas. «Le donne virili di Arturo Colautti» di Enrica Mezzetta. «La festa di San Nicolò» di Oriana Iudici. «La lingua istriota nella letteratura istro-quarnerina: le liriche di Ligio Zanini» di Rita Muscardin. «La Cicceria» di Tullio Binaghi.

 

Sezione Narrativa: «La vita xe ancora bela» di Roberto Stanich. «Racconto breve» di Giorgio Tessarolo.

 

Sezione Testimonianze: «“Nato a Fiume» di Francesco Gottardi. «I Nascimbeni fiumani per Fiume italiana» di Rodolfo Decleva.

 

Francesca Briani

Loredana Gioseffi

 

 

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