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06 lug – Lubiana apre al doppio omaggio dei tre Presidenti

di MAURO MANZIN su Il Piccolo del 6 luglio 2010

Qualcosa si muove a livello delle silenziosissime diplomazie presidenziali per quanto riguarda il «Concerto dell’amicizia» in programma a Trieste il prossimo 13 luglio, organizzato dall’Associazione Ravenna festival e che sarà diretto dal maestro Riccardo Muti. Dopo il 2 luglio sono infatti proseguiti i colloqui tra Roma, Lubiana e Zagabria. Tema del contendere, ovviamente, il ”no” sloveno alla partecipazione se contemporaneamente i tre presidenti non si fossero recati a commemorare il 90°anniversario dell’incedio dell’ex albergo Balkan per mano fascista come rappresaglia per l’uccisione di due italiani a Spalato.

Nessuna delle tre presidenze ufficialmente fa trapelare nulla, ma da Lubiana emergono fatti nuovi. Il presidente Türk non sarebbe, infatti, secondo fonti diplomatiche, del tutto contrario che, dopo la commemorazione al Balkan, i tre capi di Stato si spostino in piazza della Libertà per rendere omaggio al monumento all’Esodo degli istriani, fiumani e dalmati. Ma finora, lo ripetiamo, ancora nulla di ufficiale.

Anche perché bisogna mettere d’accordo non due, ma tre sponde. C’è, infatti, anche quella croata da interprellare. Certo, a questo punto, e sentite alcune fonti croate, sarebbe molto difficile che il presidente Ivo Josipovic ponga a sua volta il veto. Lui si è subito presentato, dopo il suo recente insediamento, come uomo della riconciliazione balcanica, non fosse altro per lo storico incontro avuto ad Abbazia con il suo omologo serbo Boris Tadic. Da lì è partita tutta una serie di collaborazioni tra Croazia e Serbia che ha aperto un vero e proprio nuovo orizzonte nei Balcani occidentali sempre più concentrati ad un avvicinamento e ad una successiva adesione all’Unione europea. E non bisogna dimenticare che proprio di recente il Sabor (Parlamento) croato ha emendato la Costituzione pur di concedere alla minoranza italiana in Istria il cosiddetto ”doppio voto”. Insomma, aperture che non preludono a immaginabili ”niet” da parte croata. Senza dimenticare che proprio Zagabria ci penserebbe su mille volte prima di fare uno sgarbo a Lubiana dopo l’accordo raggiunto sull’arbitrato internazionale relativo ai confini che le ha dato via libera all’adesione all’Ue. Dunque, l’obiettivo rimane concentrato principalmente su Roma e Lubiana.

Per vie diplomatiche si è anche riusciti a ricostruire con precisione come si sono svolti i fatti che hanno poi portato all’attuale contenzioso. A fine maggio il presidente italiano Giorgio Napolitano ha invitato ufficialmente il capo dello Stato sloveno Danilo Türk a Trieste per partecipare al concerto. La risposta di Türk, a stretto giro di posta, è stata ”sì”, solamente se nell’occasione verrà celebrato però anche il 90° anniversario dell’incenedio del Balkan. A metà giugno è stata la volta del presidente Napolitano a prendere carta e penna e scrivere al ”collega” Türk che le due cose si potevano fare. E fin qui tutto taceva, ma la polemica stava già covando sotto la brace.

A fare esplodere la ”bomba” è stato il quotidiano lubianese ”Delo” che in un suo editoriale in pratica annunciava la presenza a Trieste di Türk collegata però anche alla commemorazione del Balkan. Il centrodestra italiano e triestino è immediatamente insorto chiedendo anche una visita alla Foiba di Basovizza, ricevendo un secco ”no” sloveno. Da rilevare che alla ricerca della mediazione hanno dato una grossa accelerazione l’Anvgd con il suo presidente Lucio Toth e la sinistra slovena di Trieste, per voce di Milos Budin, concordi nella soluzione da intraprendere. Il resto è storia di queste ore.

 

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