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02ott/18.23 – Ziberna ricorda Sergio Rovis

Sergio Rovis ci ha lasciati. Nato nella bellissima città di Pisino, figlio di quell’Istria che ha sempre fortemente amato e custodito nel cuore.

 

Dall’età di 21 a 23 anni è stato anche istruttore nel collegio “Fabio Filzi”, dove sono passati migliaia di giovani, prevalentemente istriani. Suo padre era uno che il Filzi lo aveva conosciuto ed addirittura frequentato.

 

Il ricordo di lui mi accompagna in tutte le fasi della mia vita, dai primi anni sino all’età adulta. Da assiduo partecipe della vita associativa dell’ANVGD quando io ero bimbo, a militante del partito socialdemocratico convinto ed idealista quando ero adolescente, di quello stesso PSDI che mi ha visto iscritto sino alla fine della sua attività. Militavamo nell’allora medesima componente socialdemocratica: quella dell’ex ministro Preti, al quale Sergio era legato da profonda stima ed amicizia. Ricordo che per diversi mandati è stato eletto consigliere comunale, assessore ed anche vice sindaco, negli anni in cui anche mio padre era consigliere comunale.

 

Ricordo i tantissimi appuntamenti nella sua botega de piaza vitoria, un negozio drogheria dove si poteva trovare di tutto, stipato all’inverosimile, e dove era risuscito a crearsi un ufficio dotato di ogni tecnologia.

 

Quante volte con comprensibile orgoglio mi aveva mostrato la tessera di giornalista, che custodiva sempre nel portafoglio, ricevuta forse già a 20 anni o giù di lì.

 

Ma quante volte, quand’ero un ragazzino CB (quei piccoli trasmettitori da casa e macchina) con mio padre vedevo Sergio alla sua attrezzatissima postazione di radioamatore che si era creato a casa e con cui dialogava con tutto il mondo da decenni. Del resto la sua villetta a S. Anna era la più visibile proprio grazie alle grandi antenne che aveva collocato sul tetto.

 

Ed ancora la mia vita si è intrecciata alla sua quando lavoravo in Consiglio regionale e lui era presidente dell’ASCOM di Gorizia e successivamente, dopo l’impegnativa operazione cui si era sottoposto, quando divenne commissario prima e presidente dopo dell’Associazione nazionale invalidi civili di Gorizia.

 

El botegher, come amava definirsi, se né andato. Lo ricorderò per la sua voglia di mettersi sempre in gioco, per la sua disponibilità nel dedicarsi agli altri, per l’entusiasmo con cui affrontava tutto, che lo portava tante olte ad escludere chi correva con la sua stessa velocità e che con lui non era in sintonia.

 

Un pragmatico, che ha fatto della concretezza il suo credo.

 

Un istriano che si è rimboccato come tutti le maniche e senza chiedere nulla a nessuno si è messo a lavorare giungendo agli apici dei settori in cui ha operato.

 

Grazie Sergio.

 

Rodolfo Ziberna, presidente ANVGD Gorizia

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