È morto il 24 novembre a Padova, nella sua abitazione in piazza Capitaniato, Francesco Gentile, professore ordinario di Filosofia del diritto, ex preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova, candidato nel 1995 a sindaco di Padova.
Settantatre anni, Gentile combatteva da due anni contro un tumore, che fino a due mesi fa era riuscito a contrastare. A fine settembre, invece, dopo un soggiorno in montagna che sembrava averlo ritemprato, ha accusato un repentino peggioramento. L’epilogo pochi giorni fa, amorevolmente assistito dalla moglie Anna Lisa Zaccaria.
Figlio del grande filosofo Marino e di Fabia Gatti Premuda, entrambi giuliano-dalmati, Francesco Gentile era nato il 26 luglio 1936 a Milano. A tre anni è già a Padova, dove i genitori si trasferiscono. Frequenta le elementari al Duca d’Aosta, passa gli ultimi anni della seconda guerra mondiale da sfollato sui Colli Euganei, consgeue la maturità al Barbarigo. Nel 1954 entra in quella che diventerà la sua "casa": la facoltà di Giurisprudenza, dove incrocia i maestri della scuola padovana: Enrico Opocher, Alberto Trabucchi, Giuseppe Bettiol, Enrico Guicciardi, Luigi Carraro, Lionello Rossi. Aperto, generoso, combattivo, partecipa intensamente alla vita studentesca, entrando nel tribunato in rappresentanza del gruppo dei Tradizionalisti. Si laurea nel 1958 discutendo una tesi in filosofia del diritto (relatore Enrico Opocher). Dopo una breve parentesi a Scienze politiche, prima come assistente volontario e poi di ruolo, e il servizio militare come ufficiale della 51° Aerobrigata di Istrana, nel 1966 è abilitato alla libera docenza.
Tra il 1966 e il 1984 insegna nelle università di Trento, Perugia, Padova, Napoli e Catanzaro. Dal 1989 al 1995 e dal 2001 al 2004 è preside della facoltà di Giurisprudenza di Padova. Ad avvicinarlo alla politica è Pinuccio Tatarella, che lo vuole tra i tre saggi chiamati nel 1994 dal primo Governo Berlusconi a scrivere la bozza sulle riforme istituzionali, elettorali e costituzionali. Un impegno che prelude alla grande chiamata: candidato indipendente di An e Forza Italia-Ccd per la poltrona di sindaco di Padova. Contro Flavio Zanonato non c’è partita, ma Gentile interpreta il ruolo con grande dignità e determinazione, e si arrende solo al ballottaggio, con un ottimo 38,6% finale. Dai banchi dell’opposizione cerca di costruire un’alternativa che non sente, e con l’andare del tempo l’amore per lo studio ha il sopravvento sulle asprezze della politica. Negli ultimi anni costituisce con la moglie la "Fondazione Gentile onlus", «con lo scopo – scrive – di conservare, rinnovandolo, il retaggio umanistico della metafisica classica, nella storia e nella giurisprudenza, nell’arte e nella tecnica contemporanee». Quasi un testamento per un uomo che amava la vita, lo studio e la sua città.
da aidanews.it