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01 lug – Italia-Croazia, vertice a Roma

di MAURO MANZIN su Il Piccolo del 1. luglio 2009

Sarà l’energia il «piatto forte» dell’incontro odierno a Roma, a Villa Madama, del Comitato dei ministri di Italia e Croazia. Al termine dei lavori, infatti, è prevista la firma di una dichiarazione congiunta per lo sfruttamento del giacimento «Anna Maria» situato al centro dell’Adriatico, tra Pola e Ravenna, il cui sfruttamento viene gestito dalla società mista croato-italiana Inagip controllata dalla croata Ina (a sua volta controllata dall’ungherese-Mol) e dall’italiana Eni. Prosegue, dunque, il lavoro in Adriatico per cercare di sfruttare al meglio le risorse di gas metano che si trovano nei fondi marini. Molte le piattaforme già attive, alcune delle quali sono state costruite nel cantiere fiumano «Viktor Lenac» e tutte di proprietà dell’Inagip. Questo nuovo accordo dovrebbe dare, secondo gli intenti dei firmatari, un ulteriore impulso alle attività estrattive nell’Alto Adriatico con la possibilità che la materia prima estratta possa venir distribuita tra la costa istriana e quella romagnola grazie anche ai gasdotti sottomarini già operativi.

Ma non si parlerà solo di energia. Oggi, infatti, è previsto anche un incontro bilaterale tra i ministri degli Esteri italiano Franco Frattini e quello croato Gordan Jandrokovic. La riunione servirà, sostengono fonti della Farnesina, a fare il punto sullo stato dei rapporti bilaterali, a livello politico e di collaborazione economica. Oltre a Frattini-Jandrokovic sono previsti, infatti, i confronti bilaterali tra il ministro croato dei Trasporti e del mare, Bozidar Kalmeta e il sottosegretario ai Trasporti italiano, Roberto Castelli, tra il ministro della Pesca croato Bozidar Pankretic e il sottosegretario alle Politiche agricole e forestali, Antonio Buonfiglio e tra il ministro dell’Ambiente croato, signora Aurina Matulovic-Dropulic e il sottosegretario italiano all’Ambiente, Roberto Menia.

Appare chiaro che nel confronto tra Frattini e Jandrokovic uno temi più «scottanti» sarà costituito dal veto della Slovenia al proseguio delle trattative di adesione di Zagabria all’Ue a causa del contenzioso confinario tra i due Paesi ex jugoslavi. Nei giorni scorsi, fallito il tentativo di mediazione del commissario all’Allargamento, Olli Rehn, il ministro degli Esteri svedese, da oggi presidente di turno dell’Unione europea, Carl Bildt è stato più che esplicito. Fallita la mediazione Ue di Rehn, ha dichiarato, la questione resta un fatto bilaterale sloveno-croato e, fino a quando non si troverà una soluzione, l’adesione della Croazia all’Ue resta di fatto bloccata. A suo tempo lo stesso ministro Frattini aveva proposto una mediazione dell’Italia, proposta però bocciata sia da Lubiana che da Zagabria perché Roma è stata ancora considerata da Slovenia e Croazia come «parte in causa» dopo i fatti legati al secondo dopoguerra (leggi vicenda degli esuli).

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