Il primo arresto non si è verificato in una delle città maggiori della Croazia, ma ha riguardato Lussinpiccolo, dove a finire in manette è stata una cittadina francese di 55 anni, riparata nel capoluogo isolano per sfuggire alla cattura. Parliamo della prima “vittima” dei mandati di cattura emessi dall’ Unione europea, una donna già condannata al carcere in Francia per truffe dell’ordine di centinaia di migliaia di euro.
Viveva a Lussinpiccolo dal 2010, convinta forse di averla fatta franca per sempre, ma invece si è sbagliata, Con l’ entrata della Croazia nell’Ue, sono stati attivati i relativi mandati di cattura e la francese ha dovuto ubbidire a quanto le è stato intimato lunedì scorso, primo giorno del Paese nell’ Europa comunitaria.
Da quanto è dato sapere, la 55 enne non ha opposto resistenza alle forze dell’ordine e mercoledì è stata interrogata al Tribunale regionale di Fiume. Dopo averla ascoltata, e su proposta del procuratore Darko Karlovic, la giudice inquirente Ksenija Zorc ha disposto un mese di fermo preventivo nei riguardi della francese, trascorso il quale sarà consegnata alle autorità del Paese transalpino.
A rendere più snella la procedura è stata la stessa donna che – alla domanda se accetta o meno l’ estradizione – ha risposto di voler scontare la pena detentiva in Francia. In caso contrario l’iter di consegna si sarebbe complicato, e non di poco.
In Croazia sono arrivati finora 84 mandati di cattura europei, 19 dei quali non avranno alcuna conseguenza perché i reati risultano commessi prima del 2002. Il Sabor, il parlamento croato, ha approvato la legge su questa misura alla vigilia dell’adesione all’Ue, ponendo appunto il paletto del 2002 quale termine per la consegna ai Paesi comunitari di persone sospette o condannate per crimini perpetrati in quegli stati.
Andrea Marsanich su “Il Piccolo” del 5 luglio 2013
Un’immagine del porto e dell’abitato di Lussinpiccolo
