Nel botta e risposta di questi giorni con il sottosegretario Giovanardi, il presidente dell’Unione degli istriani, Massimiliano Lacota, nell’invitare il rappresentante governativo ad un pubblico confronto, chiarisce come in quella occasione si potrebbe “fare chiarezza a chiunque, su chi anche fra i vertici delle nostre associazioni, prende in giro ed ha preso in giro gli esuli da oltre sessant’anni a questa parte”.
Senza attendere tale incontro, sarebbe utile sapere a chi specificatamente tale insulto è rivolto, quali ne sono le motivazioni (concrete, però, non di propaganda) e se tale dichiarazione va nella giusta direzione di una unità di intenti fra le Associazioni degli Esuli evocata dallo stesso autore per portare “fieno in cascina” dopo la sentenza croata sui beni.
In caso contrario, queste gratuite insinuazioni potrebbero apparire una delle consuete necessità auto-celebrative che passano al pubblico non con l’esposizione di meriti propri (già di per sé deprecabile), ma con la sistematica costruzione di una falsa immagine dei demeriti altrui.
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