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Consigliere municipale romano nega lo stupro di Norma Cossetto

“Negare come ha fatto oggi il consigliere municipale Federico Aurer che Norma Cossetto abbia subito un atroce stupro prima di essere barbaramente assassinata, mortifica non solo l`intero parlamentino del primo municipio di Roma ma tutte le istituzioni che rappresentano la città”. Lo affermano, in una nota congiunta, il capogruppo alla Regione Lazio di Fratelli d`Italia Fabrizio Ghera, il presidente della commissione Trasparenza in Campidoglio Andrea De Priamo e la consigliera capitolina di FDI Lavinia Mennuni.

“Probabilmente – aggiungono -, il consigliere municipale di Sinistra per Roma che oggi si è voluto contraddistinguere per oltraggio alla memoria di una povera ragazza, oltre a non conoscere la storia della studentessa istriana, ha perso un`importante occasione per tacere. In un momento come questo dove non passa giorno che a causa della guerra in Ucraina numerose donne siano violentate e uccise, affermare una cosa simile meriterebbe una netta presa di posizione da parte del presidente del I municipio e del sindaco di Roma, Gualtieri”.

Fonte: Adnkronos – 14/04/2022

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Stupri di donne in Istria

Per quanto riguarda la polemica sullo stupro subito da Norma Cossetto, volevo far sapere che in Istria e a Fiume stupri di donne da parte di partigiani jugoslavi appartenenti ai servizi di liquidazione Ozna e Knoj, ce ne sono stati tanti e diversi.

Molte donne istriane o fiumane che subirono violenze anche sessuali, per la “vergogna” e la paura di ritorsioni da parte jugoslava non hanno più parlato. Io ho sentito anni fa personalmente due testimonianze in merito di signore esuli da Fiume, con la promessa di non rivelare mai la loro identità.

Che senso ha mettere in dubbio lo stupro e la terribile violenza subita da Norma Cossetto? Non è un comportamento rispettoso non solo riguardo Norma Cossetto, ma anche nei confronti di tutte le vittime dell’ odio e della violenza causate da parte comunista jugoslava. In Istria a Fiume e Zara ben 432 donne vennero soppresse dai partigiani di Tito tra il 1943 ed il 1946.

Marino Micich
Direttore Archivio Museo storico di Fiume e membro della Commissione governativa istituita dalla l. 92/2004 – Il Giorno del Ricordo – preposta al riconoscimento di una onorificenza ai congiunti degli infoibati o soppressi senza regolari processi da parte jugoslava

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Comitato 10 Febbraio: “Dichiarazione giustificazionista piena di strafalcioni storici, una certa sinistra deve studiare di più e meglio”

Ieri a Roma si è svolta una discussione durante il consiglio del primo municipio, sulla proposta di Fratelli d’Italia di installare una targa, così come in tantissime altre città italiane, in ricordo di Norma Cossetto, la giovane martire istriana sequestrata, torturata, violentata da un gruppo di partigiani comunisti slavi e infine gettata, sembra ancora viva, in una foiba la notte tra il 4 e 5 ottobre 1943.

Assolutamente sconcertante e pieno zeppo di strafalcioni storici l’intervento del consigliere Federico Auer della lista Sinistra Civica ed Ecologista che è arrivato a negare lo stupro stesso, sostenendo che “non ci sono prove orali e fotografiche, che dimostrino che ciò sia avvenuto, la vicenda non è accertata.”

Ma l’ignoranza è normale se non si studia il fenomeno e ci si affida a quanto sostengono collettivi di presunti storici che, con la scusa di voler smentire ipotetiche bufale, propalano sul web le peggiori tesi riduzioniste.

Terribile poi, quando si arriva a smentire il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che le concesse la Medaglia d’Oro al Merito Civile con questa motivazione: “Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio. 5 ottobre 1943 – Villa Surani (Istria)”

Il consigliere Auer, non contento, arriva anche a dire che il Giorno del Ricordo è nato in paragone con quello della Memoria, ottenendo il giusto richiamo da parte dei consiglieri d’opposizione.

Il paragone tra le due ricorrenze è solo nella testa di chi è in malafede. Ci fa rabbrividire il pensiero che non si possano ricordare e rispettare tutte le vittime pur nelle evidenti differenze.

La realtà dei fatti è che, a una certa sinistra, ancora turba condannare i crimini dei comunisti nonostante siano trascorsi tanti anni.

Attendiamo di leggere le dichiarazioni indignate su questa vicenda delle associazioni femministe, dei pensatori radical chic e dei giornalisti militanti. Purtroppo temiamo che attenderemo inutilmente una ferma condanna di queste tesi giustificazioniste.

Il dibattito e il confronto storico è sempre importante e benvenuto ma si dovrebbe partire da dati condivisi e, soprattutto, da valori condivisi come riteniamo sia il rispetto dovuto a una giovane ragazza, violentata e uccisa, che la Repubblica Italiana, e non un partito politico o un’associazione culturale, ha inteso elevare, con la giusta e doverosa concessione della Medaglia d’Oro a simbolo di una vicenda, quella delle foibe e dell’esodo, e, purtroppo insieme a tante altre donne, a simbolo di un crimine, la violenza sulle donne.

Crimine che va combattuto anche attraverso delle doverose intitolazioni e apposizioni di targhe come quella proposta e che, ci auguriamo, presto potrà essere affissa anche nel primo municipio di Roma. Città che, ricordiamo, ha votato quasi all’unanimità una mozione per concedere a Norma Cossetto la cittadinanza onoraria. 

Comitato 10 Febbraio

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