ZAGABRIA Finalmente sbloccata l’impasse dell’istituzione di un asilo italiano a Zara, questione impantanatasi per anni a causa dell’ atteggiamento ostruzionistico delle autorità della città dalmata. A Zagabria, nella sede del ministero dell’Istruzione c’è stato l’allungo decisivo, il che permetterà a Zara e alla Dalmazia di avere un’ istituzione prescolastica italiana a più di 60 anni dalla traumatica chiusura di scuole e asili italiani in questa regione adriatica.
Alla riunione zagabrese hanno preso parte, oltre ad esponenti del suddetto dicastero e della municipalità zaratina, il presidente dell’ Unione Italiana e deputato della Cni (Comunità nazionale italiana) al Sabor croato, Furio Radin, il presidente della Giunta esecutiva dell’ Unione, Maurizio Tremul e la direttrice amministrativa Ui, Orietta Marot. Nel corso dell’incontro, concordato settimane fa, si è concluso che la strada più rapida per arrivare ad una soluzione positiva è l’apertura di una sezione in lingua italiana presso una delle due istituzioni prescolastiche operanti nella città del maraschino, Sunce e Radost. Sarà quindi una di esse a richiedere al ministero dell’Istruzione la verifica del programma di insegnamento per la costituenda sezione italiana.
L’intenzione è quella di rendere operante la sezione già con l’inizio dell’anno scolastico 2009–2010, obiettivo che dovrebbe essere raggiunto senza particolari difficoltà. Nella riunione è stato inoltre chiarito che l’apertura del gruppo prescolare italiano non andrà a modificare lo statuto dell’istituto ospitante, poiché sarà appunto sufficiente l’ approvazione ministeriale del predetto programma d’ insegnamento. Questi avrà gli stessi criteri e standard previsti per tutti gli altri asili e sezioni d’asilo italiani, presenti in Istria e a Fiume.
Per quanto riguarda la suddivisione dei vari compiti, la municipalità di Zara dovrà individuare gli spazi dove sistemare la sezione d’asilo italiana, che sarà attrezzata dalla stessa municipalità, mentre invece la nostra massima organizzazione comunitaria provvederà a fornire i mazzi didattici in lingua italiana. Il Comune, d’intesa con l’asilo croato ospitante, si impegnerà ad assumere due educatrici abilitate all’ insegnamento e appartenenti alla Cni o in possesso di una perfetta conoscenza della lingua italiana.
Nella capitale croata è stata ribadita inoltre la disponibilità dell’Unione italiana a contribuire finanziariamente all’acquisto, oppure al restauro, di una sede definitiva per la costituenda sezione italiana. Va rilevato che non è stata abbandonata l’ ipotesi della confondazione fra l’Unione italiana e la Città di Zara per un asilo italiano autonomo, obiettivo perseguibile in futuro in relazione al numero di iscritti e all’attività didattica svolta.
È stato inoltre precisato che la Sezione potrà essere costituita anche da soli cinque bambini, dai 3 ai 6 anni d’età, mentre il numero ideale sarebbe di 15 – 20 bambini. Il programma d’insegnamento sarà completo, ovvero di 10 ore giornaliere. Contattato telefonicamente, il capo della Giunta esecutiva Ui, Maurizio Tremul, non ha nascosto la sua soddisfazione: «È stato un incontro estremamente positivo e risolutivo, svoltosi in un clima rilassato. È stata evidenziata la reale volontà del governo croato di attuare questo diritto della nostra Comunità nazionale e di volerlo fare in tempi rapidissimi. Siamo davvero molto contenti per questa battaglia portata a termine e durata lunghi anni».
Andrea Marsanich