Da Zagabria un’altro schiaffo per l’Istria: il Sabor anche con il voto dell’ex dietino Damir Kajin,ha approvato la nuova legge sui terreni agricoli di proprietà statale che ha un forte carattere centralizzante, in collisione con il programma elettorale della coalizione di centrosinistra al potere. In termini pratici viene introdotta un’apposita agenzia che disporrà e gestirà tali immobili mentre i relativi programmi di utilizzo a livello locale vengono invalidati.
Considerato che i terreni coltivabili statali non sono più in vendita, essi verranno assegnati agli agricoltori tramite affitto per 50 anni. L’assegnazione in affitto avverrà tramite concorso pubblico e nel procedimento si terrà conto di determinati punteggi. Il programma economico presentato dall’interessato comporterà 60 punti su possibili 100, altri 20 punti li avrà il fruitore uscente mentre i rimanenti 20 punti saranno determinati dall’ammontare dell’offerta d’affitto.
Al varo della normativa ha subito reagito l’assessore regionale all’agricoltura Milan Antolovic. C’è il reale pericolo, spiega, che vengano eliminate centinaia di aziende istriane a conduzione familiare, quelle che poggiano la loro attività sulla terra statale. Ora potrebbero rimanerne senza, se si presenterà qualcuno, venuto da fuori, che presenterà condizioni migliori.
Secondo Antolovic la gestione della terra dalla sala dei bottoni di Zagabria rappresenta non solo un freno allo sviluppo ma la continuazione della devastazione dell’agricoltura in Croazia. Di conseguenza aggiunge, il paese importa sempre più generi alimentari tanto che al momento l’export copre solo il 56% dell’import.
Altre cifre che illustrano il fenomeno sono le seguenti: nel Paese il 60% dei terreni agricoli è incolto, lo Stato assegna annualmente 405 milioni di euro sottoforma di incentivi ai produttori e di anno in anno il valore dell’import di generi alimentari aumenta di 100 milioni di euro. I conti evidentemente non tornano dice ancora Antolovic, sottolineando che i 20 occupati nell’agenzia non potranno svolgere il lavoro finora fatto da 421 comuni. Tornando alla votazione in Sabor, contro la legge hanno alzato la mano i due deputati dietini Valter Boljuncic e Giovanni Sponza nonché l’indipendente Furio Radin che hanno parlato di eccessiva centralizzazione.
Damir Kajin invece che fino a qualche tempo fa era allergico a Zagabria, ha votato a favore dicendo che è ora di finirla con le speculazioni terriere in Istria, dove secondo lui ci sarebbero troppi faccendieri nel settore.
(fonte “Il Piccolo” 25 marzo 2013)
Vigneti nei pressi di Montona (foto www.agroportal.hr)