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XV Premio Letterario Nazionale “Gen. Tanzella” 2016 – 04giu16

 

Lunedì 30 maggio ha avuto luogo a Verona, nella sala Convegni della Banca Popolare di Verona in via San Cosimo 10, la cerimonia di premiazione della XV edizione del Premio Letterario Nazionale «Gen. Loris Tanzella», istituito dal Comitato di Verona dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia per salvaguardare e divulgare il patrimonio storico, artistico, linguistico che contraddistingue la cultura delle genti istriane, fiumane e dalmate rimasta palese nelle pietre e nei cuori, e di far conoscere la causa giuliano dalmata nei suoi molteplici, complessi e tragici aspetti.

Francesca Briani, presidente del Comitato provinciale dell’Anvgd, ha salutato il folto pubblico presente, i vincitori del Premio, i loro parenti e accompagnatori e tutti gli intervenuti che, con la loro presenza, dimostrano interesse e attenzione alle vicende che hanno colpito le popolazioni giuliano-dalmate durante il secondo conflitto mondiale e nell’immediato dopoguerra. Ha ringraziato la Presidente della Giuria del Premio Loredana Gioseffi per l’impegno profuso nell’organizzare al meglio anche quest’anno l’edizione del Premio Tanzella. Ha aggiunto inoltre che la cerimonia odierna si svolge nell’ambito delle manifestazioni per il Giorno del Ricordo istituito con la legge 30 marzo 2004, n.92 per commemorare le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata. Nel corso della cerimonia la Presidente del Comitato ha ricordato la figura del giornalista Michelangelo Bellinetti del quotidiano “L’Arena”, recentemente scomparso, ed ha consegnato ai giornalisti de “L’Arena”, di Tele Pace e di Verona Fedele un attestato di merito “per l’assidua e attenta attività di divulgazione svolta nella città di Verona riguardo alla memoria della causa giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale”.

La Presidente della Giuria, Loredana Gioseffi, ha quindi sottolineato che il Premio Tanzella, giunto quest’anno alla sua XV edizione, costituisce un capitolo importante della storia del Comitato di Verona che lo istituì nel 2001 ed è l’unico presente a livello nazionale con la finalità di salvaguardare e divulgare il patrimonio storico, linguistico, artistico che contraddistingue la cultura delle genti fiumane, istriane e dalmate. Al tempo stesso il Premio costituisce nella storia della letteratura giuliano-dalmata un rilevante patrimonio di memorie individuali e storiche, di arte, di musica, di teatro, di tradizioni. In considerazione del successo che il premio riscuote in ogni sua edizione per il numero delle opere presentate e soprattutto per il livello qualitativo delle stesse, esso rappresenta un appuntamento importante nel mondo degli esuli e non solo. Nei primi anni della sua istituzione partecipavano al premio quasi esclusivamente esuli e loro discendenti e nelle opere presentate era preponderante il tema della memoria in riferimento ad un vissuto legato al dramma dell’esodo ed agli eccidi delle foibe.

Negli anni successivi, in particolare da quando fu istituito il Giorno del Ricordo nel 2004, la tipologia dei lavori presentati si è via via articolata in un numero sempre maggiore di sezioni con un’ampia panoramica sul patrimonio culturale e storico che una civiltà bimillenaria, romana prima e veneta poi, ha sviluppato nelle terre d’Istria, Fiume e Dalmazia.

In ogni edizione si riconferma una significativa partecipazione di autori che non hanno un legame personale con le terre del confine orientale, ma nel venire a conoscenza della nostra causa, delle complesse vicende inerenti alla questione adriatica, si sono impegnati nel produrre opere di grande interesse e di pregio che la Giuria ha premiato con importanti riconoscimenti.

Le opere presentate complessivamente nelle quindici edizioni del Premio Tanzella sono state circa 320. Articolate in numerose sezioni.

La sezione Testimonianze circa 80 lavori presentati finora è quella che raccoglie il maggior numero di opere; a seguire la sezione Narrativa circa 70 lavori; sezione Storia e Nuove ricerche circa 65 lavori.

A seguire Poesia, Cinema e Teatro, Saggi e documenti, Musicologia.

Molto apprezzate dalla Giuria alcune tesi di laurea e tesine presentate all’esame di maturità da giovani studenti. Nella Sezione Giovani sono stati presentati, negli ultimi anni, alcuni lavori che evidenziano un approccio originale alle vicende del confine orientale, e inoltre lavori di ricerca, di notevole interesse e molto specifici nei contenuti finora mai affrontati e strutturati in modo innovativo.

I componenti della Commissione esaminatrice sono:

Tullia Manzin (Presidente onoraria dell’ANVGD di Verona); Dolores Ribaudo, Donatella Stefani Veronesi, Giuseppe Piro, Consiglieri del Comitato ANVGD di Verona.

Le opere pervenute quest’anno sono state suddivise nelle seguenti Sezioni:

Sezione Nuove Ricerche, Sezione Storia, Sezione Poesia, Conferimento Targa “Per non dimenticare”, Sezione Narrativa, Sezioni Testimonianze, Sezione Giovani.

Dall’edizione del 2009 in ogni edizione del Premio Tanzella viene conferito un riconoscimento particolare, la targa “Per non dimenticare” assegnata dal Gen. Edgardo Pisani ad un’opera di poesia che si è particolarmente distinta.

La Presidente della Giuria ha quindi assegnato i riconoscimenti alle opere premiate nel corso della XV edizione.

PRIMO PREMIO ASSOLUTO

La Presidente della Giuria ha sottolineato che nel 2011, in occasione del decennale del Premio, fu invitato dal Comitato di Verona il Prof. Stefano Zecchi quale ospite d’onore che presentò il romanzo “Quando ci batteva forte il cuore” ambientato nella città di Pola. La vicenda drammatica del piccolo Sergio, protagonista del romanzo, è divenuta l’emblema del dramma vissuto da migliaia di bambini giuliano dalmati come lui e delle loro famiglie, sullo sfondo di eventi che segnarono tragicamente le terre d’Istria, Fiume e Dalmazia nel corso del secondo conflitto mondiale e nell’immediato dopo guerra.

Recentemente il Prof. Zecchi ha pubblicato un altro romanzo, questa volta ambientato nella città di Fiume, in concorso nell’edizione del Premio Tanzella di quest’anno. Un’opera che rappresenta una sorta di continuità in un filone narrativo che ha riscosso tanto successo non solo nel mondo degli esuli e fa conoscere le drammatiche vicende del confine orientale di cui furono vittime le popolazioni dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia.

 

All’opera del Prof Stefano Zecchi intitolata “Rose bianche a Fiume” la Presidente della Giura del Premio Letterario Nazionale “Gen. Loris Tanzella” ha consegnato il Primo Premio Assoluto della XV edizione con la seguente motivazione:

Un avvincente e coinvolgente intreccio narrativo di storia, amore e politica nato da un’ideazione originale, riporta il protagonista, esule da Fiume nei luoghi della sua giovinezza. La rimozione dei ricordi, legati ad una tragica vicenda personale e familiare, nel devastante contesto storico del secondo conflitto mondiale non impedisce a Gabriele di ritornare perché nonostante tutto, come afferma l’Autore: … “la città delle proprie origini entra nell’anima e le radici della vita non ci abbandonano mai”. Ricompaiono le ombre del passato rischiarate solo dalla luce di qualche suggestiva visione del paesaggio quarnerino di forte impatto emotivo. Riaffiora tutto un vissuto di “amori imperfetti” tra cui prevalgono l’amore per Aurora, la donna della sua vita e l’amore verso la politica che lo aveva visto ingenuo militante comunista, tradito dall’illusione di un mondo di uguaglianza e di pace. Profonde analisi introspettive si intercalano nella narrazione e scavano nei meandri della psiche e dell’anima non solo del protagonista, con esiti sorprendenti. Di rilevante interesse l’indagine storico-filosofica delle ragioni della pulizia etnica, di cui furono vittime gli italiani del confine orientale, messa in atto dai teorici del nazionalcomunismo titino e dai loro bracci armati, indagine che offre al lettore una convincente chiave di lettura di quegli eventi, mai considerata dalla Storia”.

Gi altri premi assegnati.

 

Sezione Nuove Ricerche – Primo Premio

Da Venezia a Cattaro” Le località costiere dell’Adriatico orientale nelle cartoline d’epoca

di Piero Ambrosini e Roberto Rossini.

L’opera è frutto dell’incontro del collezionismo di cartoline e stampe d’epoca dalla fine dell’Ottocento al secondo dopoguerra con la felice intuizione e volontà degli autori di consegnare alla memoria immagini di arte figurativa delle località costiere della sponda orientale dell’Adriatico dove Roma e Venezia hanno lasciato tracce indelebili nelle nobili pietre e nei cuori. La raccolta ponderosa si avvale di una pregevole veste grafica in un complesso decisamente armonico, corredata da schede di identificazione molto utili al lettore per inquadrare il contesto storico di riferimento. Gli esuli giuliano-dalmati ritrovano così nelle suggestive immagini dei paesaggi, delle città e dei villaggi che si affacciano sul mare Adriatico, luoghi a loro particolarmente cari, immagini che diventano testimonianza dell’italianità di terre perdute, ma sempre amate e vive nella memoria”.

 

Sezione Nuove Ricerche – Menzione d’Onore Speciale

Borgo San Nazario” – Genesi di una identità culturale e religiosa di Maria Ragaù.

Ricerca interessante per i suoi contenuti innovativi, condotta dall’autrice, con il peso di una deculturazione subita dopo l’esodo da Isola d’Istria nella comunità di Borgo San Nazario sul Carso triestino. Nell’approfondita indagine, ad indirizzo psico-socio-religioso, il valore religioso si è rivelato l’elemento più importante che ha favorito la ricostruzione di una nuova identità culturale nella vita degli esuli e dei loro discendenti”.

 

Sezione Storia – Primo Premio

Istria Fiume Dalmazia terre d’amore” di Adriana Ivanov Danieli.

L’autrice, esule dalla città di Zara, attraverso un rigoroso lavoro di ricerca, fornisce un quadro essenziale ma completo degli avvenimenti storici e dei mutamenti geopolitici che, dall’età romana ai giorni nostri, si sono verificati nelle terre d’Istria, di Fiume e della Dalmazia con ripercussioni, anche tragiche, sulla vita delle popolazioni giuliano-dalmate. Il volume si pone principalmente quale strumento accessibile ai giovani perché la storia del confine orientale, negli anni bui del secondo conflitto mondiale e nell’immediato dopoguerra, va consegnata alle nuove generazioni nella verità dei fatti dopo le mistificazioni e l’occultamento subiti per decenni. Lo studio di questa pagina di storia vuole essere, nell’intento dell’autrice, anche “un atto d’amore per riportare in vita eventi lontani o rimossi, per restituire volto, sentimenti, umanità a popolazioni schiacciate dal rullo compressore della violenza e della guerra”. Tutto ciò conferisce all’opera una connotazione autentica e rende la lettura coinvolgente anche sul piano emotivo”.

 

Sezione Storia – Secondo Premio

Rovigno d’Istria” Guida storica artistica e culturale di Gabriele Bosazzi.

Il volume che, come afferma l’autore, nasce dall’attaccamento alle proprie radici e da un grande amore per Rovigno, evidenzia un accurato e rigoroso lavoro di ricerca storica e di un’ampia consultazione di fonti bibliografiche avvalendosi anche di preziose testimonianze orali. Il testo, agevole nella consultazione, conduce il lettore tra le vie, le piazze, le chiese di Rovigno alla scoperta di un patrimonio storico, artistico e culturale che suscita grande ammirazione, curiosità e interesse. Particolarmente curata la veste grafica incluse le immagini che arricchiscono l’opera. Espressioni e citazioni in vernacolo rovignese vivacizzano il testo facendo conoscere la particolarità della tradizione linguistica istro romanza del luogo”.

 

Sezione Storia – Menzione d’Onore Speciale

Wagna 1915 – 1918” – Come vivevano gli abitanti di Dignano d’Istria nel campo austriaco per gli sfollati della I guerra mondiale di Maria Grazia Belci.

Attraverso le testimonianze degli abitanti di Dignano d’Istria costretti al primo esodo forzato durante la prima guerra mondiale nel campo austriaco di Wagna e dei loro discendenti, l’autrice, utilizzando una dettagliata documentazione su quel tragico evento, fa conoscere una pagina di storia “minore” che non compare nella storiografia ufficiale. Il lavoro mette così in luce un periodo storico pressoché sconosciuto evidenziando le indicibili sofferenze e privazioni a cui furono sottoposti gli sfollati che, tuttavia, senza lasciarsi sopraffare dalla disperazione, affrontarono le condizioni durissime della vita del campo con uno spirito di solidarietà e condivisione”

 

Sezione Poesia – Primo Premio e Targa “Per non dimenticare” consegnata dal Generale Edgardo Pisani

Raccolta di poesie: “Sogno istriano” di Zeno Ferigo.

Nei versi che scorrono sul filo della memoria, il legame indissolubile dell’esule con la sua terra e il lacerante distacco dal luogo natio rinnovano inesorabilmente il tormento che si placa solo nell’illusione del risveglio da un orribile sogno. È un “lamento indomabile” che non abbandona, è “il ricordo che s’insinua nel cor” e tortura, è il passato che opprime e diventa struggente rimpianto di un mondo irrimediabilmente perduto”.

 

Sezione Poesia – Menzione d’Onore Speciale

Pennellate istriane” di Giorgio Tessarolo.

Suggestivi elementi del paesaggio istriano si animano in limpide visioni che, nell’apparire, ora incantano per la loro indicibile bellezza, ora stupiscono per la loro unicità, ora emozionano per il loro splendore, ora sorridono e raccontano, all’ignaro viandante, storie e leggende per fondersi nell’armonia di un abbraccio universale”.

 

Sezione Narrativa – Primo Premio

La capra vicina al cielo” di Piero Tarticchio.

Viaggio della memoria e della nostalgia. Ampio affresco di paesaggi, luoghi e atmosfere, intervallati da ampie spiegazioni storiche del lontano e recente passato dell’Istria. La figura del vecchio pastore Quinto di Gallesano si identifica nella figura del narratore. Egli ripercorre con l’animo innamorato sentieri e paesaggi segreti rivissuti con profondo struggimento, ma improvvisamente il narratore diventa anche lucido storico di vicende vissute da intere popolazioni, ma taciute dalla storiografia ufficiale. Mito, leggenda e storia si intrecciano in un racconto di ampio respiro, che sembra talvolta divagare dal filone narrativo iniziale, ma che offre una visione globale della terra che vive ardentemente nel cuore dell’autore. Anche il lettore percepisce in tal modo i suoni e i rumori del bosco, inala il profumo del mirto e del corbezzolo e naufraga nell’azzurro del mare istriano”.

 

Sezione Narrativa – Menzione d’Onore Speciale

Il postino” di Antonio Bonelli.

Dopo una vita senza più scopo e senza sentimenti da vivere, il protagonista, sull’onda dei ricordi, ricostruisce il tempo di un’esistenza segnata dalla tragica scomparsa delle persone a lui più care nel contesto della seconda guerra mondiale in una località imprecisata della costa dell’Adriatico orientale. Rimane tuttavia ben saldo il legame con la terra d’origine abbandonata con l’esodo nella solitudine degli affetti e mai più rivista, ma che, nonostante tutto, continua ad appartenergli. Il racconto, pur nella sua brevità, ma intenso nei contenuti, fa percepire al lettore la dimensione di una tragedia personale che è stata anche tragedia di un intero popolo”.

 

Sezione Testimonianze – Primo Premio

Qualsiasi sacrificio!” Da Fiume ramingo per l’Italia di Rodolfo Decleva.

L’autore, con una prosa fluida e coinvolgente, vivace e ricca di aneddoti, traccia il percorso della sua vita dall’infanzia serena e spensierata trascorsa nella sua Fiume all’oggi. Nell’esaminare le tragiche vicende del confine orientale ricorre a lucide ed obiettive analisi e mette in evidenza il clima di terrore instaurato dagli occupatori slavi che lo costringe giovanissimo all’esodo. Ma la sua odissea di esule lo ritrova sempre animato da una ammirevole forza di volontà e spirito di sacrificio, guardando al futuro con fiducia e speranza, caratteristica questa delle popolazioni costrette all’esodo e che mai si piegarono alle avversità. Testimonianza, la sua, che è una lezione di vita”.

 

Sezione Testimonianze – Secondo Premio

Quando ero un bebè” Ricordi d’infanzia da zero a dieci anni di Bruno Brenco.

La prosa, limpida e lineare, che nella sua semplicità riesce ad essere coinvolgente ed incisiva, introduce il lettore nel mondo di un bambino profanato dalle violenze della guerra e strappato agli affetti familiari. La lacerazione del distacco con le sue sofferenze traspare dalle poche righe di una lettera mai spedita alla madre: “Mamma, ho guardato nello specchio dei ricordi, e ho sentito una voce, la tua, e nel silenzio ho riabbracciato il tuo sorriso, mai svanito”.

 

Sezione Testimonianze – Secondo Premio Ex-aequo

El pan de l’Istria” El pan più bon xe quel de casa di Roberto Stanich.

L’autore ritorna nella terra natia attraverso i ricordi legati alla tradizione culinaria istriana con la sua coinvolgente e vivace ritualità. Rivivono con tutta la loro intensità profumi e sapori rimasti inalterati nella memoria, custoditi nel bagaglio dei ricordi di un esule. Si risvegliano così emozioni e sensazioni che fanno parte di quell’imprinting che l’autore ha ricevuto nell’infanzia, inseparabile compagno di vita”.

 

Sezione Testimonianze – Menzione d’Onore Speciale

Dalle foibe all’esodo” di Francesco Avallone.

Testimonianza toccante che mette in luce le atrocità perpetrate dai regimi totalitari nel tragico contesto del secondo conflitto mondiale. Il lavoro rende onore all’operato di Giovanni Palatucci, vittima della persecuzione nazista, dopo essersi prodigato a Fiume nel salvare numerosi ebrei, affiancato dal suo collaboratore Raffaele Avallone, padre dell’autore, che a guerra finita fu infoibato dai partigiani di Tito. Due fulgidi esempi di magnanimità nell’oscurità del male”.

 

Sezione Testimonianze – Menzione d’Onore

Lettera alla gentile conduttrice di una nota trasmissione televisiva” di Annamaria Muiesan Gaspari.

 

Sezione Testimonianze – Menzione d’Onore

Polvere … e ricordi” di Silvia Sizzi.

 

Al termine della cerimonia è stato assegnato attestato di merito nella Sezione Giovani alla studentessa Rachele Pesce

per il lodevole impegno con cui ha elaborato il testo teatrale “Ti ricordi?” incentrato sul tema del ricordo legato alle complesse e tragiche vicende che nel corso del secondo conflitto mondiale e nel dopoguerra sconvolsero la vita delle popolazioni dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia costringendole all’esodo”.

 

 

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