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Voto regionale in Istria, rivolta contro Zagabria – 01feb13

Un partito socialdemocratico autonomo, istriano “doc”, sganciato da Zagabria e da Zoran Milanovic. Non c’è pace sulla scena politica istriana “impazzita” a causa delle regionali alle porte. Mentre l’ex dietino Damir Kaijn, aspirante presidente della Regione, sembra aver calmato i suoi bollenti spiriti dopo una serie di uscite infelici, culminate nel paragone tra Benito Mussolini e il deputato italiano, il partito socialdemocratico vive ore assai turbolente.

Milanovic, il leader che avrebbe richiamato all’ordine lo stesso Kaijn, ha infatti deciso da tempo di appoggiare l’ex dietino. E, così facendo, ha creato non poco scompiglio tra i socialdemocratici istriani che vogliono la continuazione della pluriennale collaborazione con la Dieta democratica istriana. Ebbene, in Istria, i socialdemocratici fedeli alla “dottrina” di Zagabria sono sicuramente in minoranza, mentre i disobbedienti tengono duro. Talmente duro da riflettere seriamente sulla possibilità di fondare un nuovo partito socialdemocratico nel nome dello scomparso leader Ivica Racan.

L’idea viene lanciata da Arduino Matosevic, da 22 anni presidente del comitato parentino dell’Sdp, uno che Milanovic non è riuscito a rimuovere, come invece ha fatto con altri presidenti ribelli a livello comunale. «Il nuovo partito – spiega Matosevic al “Glas Istre” – dovrebbe avere la socialdemocrazia nel cuore, come ce l’aveva Ivica Racan, e opporsi al centralismo esasperato di Milanovic. Nonostante gli ottimi risultati che regolarmente otteniamo alle elezioni, veniamo puniti di brutto e costretti ad appoggiare Kajin che ci ha sempre sputato in faccia».

Non resta che attendere. Nel frattempo, a Parenzo, scalda i motori Ivan Herak: ha intenzione di candidarsi a sindaco con l’appoggio della squadra di Kajin. Sarebbe il suo primo tentativo di rientrare nella politica dopo dodici anni di odissea giudiziaria: i processi per malversazioni relative all’epoca in cui era ministro del Turismo sono finiti nel nulla. E lui ne è uscito pulito. Per i parentini, però, Herak non avrebbe alcuna chance. A Capodistria, infine, ieri sera l’assemblea dell’Unione italiana chiamata a decidere quale schieramento politico appoggiare alle elezioni locali. Il sostegno alla Dieta democratica istriana dovrebbe essere scontata anche se c’è chi scommetteva, alla vigilia, qualche difficoltà. Ma il verdetto, ormai, è imminente.

(fonte “Il Piccolo” 29 gennaio 2013)

 

 

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