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Vignette, Zollia: Lacota arrogante e smentito (Il Piccolo 29 set)

di FURIO BALDASSI

Sono vignette, ma non fanno affatto divertire. Anzi, innescano una delle rare querelle politiche di un’estate moscia. A far saltare la mosca al naso persino alla serafica presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat, ha provveduto un altro presidente, quello dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota. Che sulla vicenda della ”vinjeta” slovena, oggetto di un intervento di Palazzo Galatti presso il governo sloveno, aveva accusato l’amministrazione provinciale più o meno di incompetenza, per avere tirato in ballo il Trattato di Osimo, che a suo dire c’entrava come i cavoli a merenda.

Osimo? L’atmosfera pesante innescata in piazza Vittorio Veneto si evince già dalle prime righe della replica, affidata all’assessore provinciale ai Trasporti Vittorio Zollia, che come buon giorno accusa Lacota di essersi «schierato con la posizione che sembra aver assunto il competente ministero sloveno».

«Mi ha colpito il tono e soprattutto l’arroganza – scrive Zollia – di chi vuol far passare per ”ignorante” l’istituzione provinciale e, solo al fine di rinverdire stupide strumentalizzazioni, affianca questo problema a quello delle partecipazioni della presidente a questa o quella manifestazione, del tutto estranee comunque all’argomento e sulle quali la Poropat ha già fatto chiarezza». «Spiace dover rilevare – affonda Zollia – che sull’argomento la Provincia non ignora, quantomeno quanto sembra invece fare il signor Lacota».

Una replica, fa capire l’assessore, si imponeva, anche per il polverone creato «e in assenza di alcuna risposta dal ministero sloveno». «È inutile – si legge nel testo – sventagliare il testo del Trattato di Osimo, che come tale nessuno ha mai citato… Noi richiamavamo invece il decreto del presidente della Repubblica 6 marzo 1978 n.100 recante ”norme dirette ad assicurare l’esecuzione degli obblighi derivanti dagli accordi di Osimo”, il quale prevede espressamente la non pedaggiabilità della Grande Viabilità triestina».

In sostanza Palazzo Galatti avrebbe dunque solo fatto notare a Lubiana come «una rilevante arteria con caratteristiche autostradali poteva venir utilizzata dai cittadini della vicina Slovenia senza pagare alcun pedaggio». «Tale presupposto e la normativa vigente – scrive ancora Zollia – non creano di per sè un diritto immediato a favore dei nostri cittadini, nè mai la Provincia ha impostato la propria richiesta come l’adempimento di un diritto e pertanto ci si stupisce se la rispopsta negativa del Governo sloveno dovesse basarsi su tale presupposto». Insomma, chiarisce definitivamente Zollia, sulla base di una agevolazione che favorisce anche i cittadini sloveni, il Ministero del paese limitrofo «entrato nell’Unione europea e nella consapevolezza dell’esistenza della reciprocità, che ancora non è un diritto ma un rilevante principio», avrebbe potuto e dovuto «valutare positivamente la richiesta avanzata».

Al governo sloveno, infine viene lanciato un messaggio. «Chiediamo una motivazione che non sia quella dell’insussistenza del diritto, perchè allora non si è compreso il problema, non si è pensato alle conseguenze che ciò può avere sui rapporti di buon vicinato, non si è valutato come questa Provincia abbia da sempre evidenziato l’importanza dei rapporti transfrontaliera in ogni loro sfaccettatura, privilegiando proprio quel principio di reciprocità che ha sempre caratterizzato il nostro atteggiamento».

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