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Via dedicata a Tito: le reazioni (Il Piccolo 22 apr)

TRIESTE «È una decisione che va contro ogni logica e che getta un’ombra sul processo di riscoperta delle verità della Seconda guerra mondiale. Ma purtroppo non mi stupisce: dimostra quanto l’area dei Balcani non sia ancora pronta ad accettare la modernità europea. E pensare che proprio domani (oggi, ndr.) incontreremo a Capodistria alcuni esponenti del governo sloveno per chiedere di togliere l’ultima targa intitolata a Tito in Istria, che si trova appunto nella piazza del duomo di Capodistria». Così il presidente dell’Unione degli istriani Massimiliano Lacota, dopo il voto del Consiglio comunale di Lubiana. La vicenda divide anche la politica cittadina. «Lubiana si assume una grave responsabilità – afferma il consigliere regionale forzista Piero Camber -. Intitolare una via a Tito è una scelta inopportuna perché quel nome, soprattutto nelle terre di confine, è sinonimo di lutto e sofferenza». Una reazione diversa rispetto a quella del segretario provinciale del Pd Roberto Cosolini, che afferma: «Prendo atto e rispetto la scelta dell’amministrazione lubianese che, assieme ai suoi cittadini, è l’unica ad avere voce in capito sull’intitolazione di una via a una figura storica con lati positivi e negativi – spiega -. Vorrei evitare inutili ingerenze in una questione che riguarda un Paese straniero». (e.c.)

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