Una lapide per ricordare Antonio Vitale Bommarco, l’arcivescovo metropolita di Gorizia di origini chersine. L’omaggio è stato reso dal Centro di Ricerche Storiche di Rovigno che, nei giorni scorsi, ha organizzato una cerimonia solenne per celebrare il lascito della biblioteca personale del presule al Crs. Un patrimonio preziosissimo quello donato da Bommarco: 550 volumi dedicati alla storia dell’Istria, del Quarnero e, in particolare, all’isola di Cherso, tanti cara all’arcivescovo.
Il materiale è stato già catalogato e distribuito nelle varie sezioni del fondo librario del Centro rovignese, che ha creato un’apposita sezione riservata pubblicazioni con dediche e commenti scritti dagli autori personalmente per Bommarco, ospite abituale del Crs, come ha sottolineato il direttore Giovanni Radossi, in cui amava approfondire la storia dell’amata patria. Alla cerimonia hanno partecipato collaboratori e familiari dell’arcivescovo, tra cui il fratello Alvise Bommarco che ha materialmente scoperto la lapide.
Presenti anche Licia Giadrossi-Gloria e Carmen Palazzolo Debianchi della Comunità di Lussinpiccolo che ha supportato la famiglia Bommarco nell’opera di raccolta e trasporto della biblioteca personale, grazie anche al supporto dell’Università popolare. L’incontro, aperto dall’esecuzione di canti popolari da parte del coro “Marco Garbin” della Comunità italiana di Rovigno, è stata anche l’occasione per ricordare alcuni aneddoti della vita di Bommarco, regalati ai presenti da don Maurizio Qualizza, che dell’arcivescovo è stato segretario particolare, e da Walter Arzaretti, suo collaboratore. A rendere omaggio all’arcivescovo metropolita e alla sua generosità anche il presidente della Comunità italiana di Cherso.
(fonte “Il Piccolo” 16 marzo 2013)