21.08.2025 – L’Unione Sportiva Triestina 1918 sta attraversando un momento terribile dal punto di vista societario e tra le brutte notizie di questo periodo adesso c’è pure la morte dell’ottantacinquenne ex dirigente accompagnatore Bruno Rocco, avvenuta nella notte tra il 18 ed il 19 agosto scorso.
Bruno Rocco ha avuto un padre, Nereo, “el Paròn” incontrastato sui campi di calcio, allenatore amato e temuto, considerato quasi un padre spirituale dai suoi calciatori. Anche se la mamma per Nereo, Bruno ed il fratello minore Tito era in realtà l’indiscussa “parona”. Entrambi i genitori, con la loro forza e volontà hanno saldamente forgiato il carattere dei figli.
Ho conosciuto Bruno in occasione del convegno da me organizzato per il Comitato provinciale di Milano dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia nel 2023. Il suo contatto me lo aveva dato il Presidente nazionale dell’ANVGD Renzo Codarin, che mi aveva ampiamente presentata ai due fratelli spianandomi, così, la strada da difficoltà o intoppi. Bruno aveva aperto per conto della famiglia Rocco anche una pratica di beni abbandonati, seguita dall’ANVGD tramite Padre Rocchi per una proprietà a Cisterna, fuori Capodistria.
Bruno era una persona di grandissima gentilezza e di ancor più grande riservatezza. Pur tanto taciturno e riservato, Bruno mi ha messo immediatamente a mio agio, raccontandomi sempre con gioia e un sorriso storie, aneddoti ed episodi, anche se all’inizio, con garbo, mi ha consigliato di chiedere e sentire solo Tito: «Mio fratello sa meglio di me, narra meglio di me…»
Mi ha raccontato della volontà di Nereo di far partecipare i suoi figli ad ogni evento, ad ogni partita a cui era presente. E , per questo, Bruno era diventato amico fraterno di moltissimi calciatori, dei quali parlava con grande affetto. Un esempio per tutti il grande timido Giovanni Lodetti, che ha sentito fino alla sua scomparsa e che parlava di Bruno con grande affetto.
Ma era grande amico pure di Gianni Rivera, di Trapattoni, Schnellinger…
Altrettanto affetto verso Bruno l’ho colto ascoltando le parole di altri vecchi calciatori che hanno voluto mantenere viva e salda l’antica amicizia nata sui campi di calcio, negli spogliatoi, durante lunghi viaggi prima e dopo felici vittorie e dure sconfitte.
Entrambi i fratelli, ad ogni mia richiesta di consigli e aiuto, mi sono venuti in “soccorso” con la più grande e generosa disponibilità. Li ricordo felici sorridenti entusiasti al convegno sul loro papà. Non erano venuti di persona, avevano partecipato dalla sede ANVGD di Trieste.
Bruno particolarmente emozionato mi aveva trasmesso, in quel momento, la sua emozione; avevo compreso lo sforzo e la fatica, per lui, di rivolgersi, online, alle tantissime persone presenti a Palazzo Pirelli o che seguivano, ancor più numerose, a distanza il convegno. Voglio mantenere viva quest’immagine che mi è entrata nel cuore immensamente per la sua umana semplicità.
Ora è con Nereo, commenteranno assieme partite, daranno giudizi, palleggiando e scambiandosi tiri di pallone, serenamente valutando la bravura le disattenzioni di giocatori e allenatori; Nereo non dirà più “Che vinca il migliore”, aggiungendo sottovoce “Speremo che no sia cussi”.
Addio Bruno che la terra ti sia lieve. Un abbraccio a Tito, fratello amato e sempre pronto ad un “assist” in aiuto di Bruno.
Anna Maria Crasti
Vicepresidente ANVGD Milano

