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Trieste riscopre il dimenticato tesoro austriaco (Il Piccolo 29 ott)

TRIESTE «Trieste 1918 – La prima redenzione Novant’anni dopo» è il titolo del ciclo di mostre, dibattiti e film – promossi dall’assessorato alla Cultura del Comune e dalla direzione di Area con i Civici Musei di storia ed arte – che si svolgeranno a Trieste da domani fino al 25 gennaio.

Oggi, alle 18 nella Sala Attilio Selva di Palazzo Gopcevich, si terrà l’inaugurazione della prima delle mostre del ciclo: «Il tesoro riscoperto. Una preziosa eredità austriaca nell’Archivio di Stato di Trieste». Per la prima, volta viene esposto un tesoro segreto custodito nelle casseforti dell’Archivio di Stato di Trieste, quale eredità del governo austriaco. Si tratta di tremila preziosi giunti in 384 sacchetti di stoffa bianca contenenti spille,bracciali, collane, orecchini, anelli d’oro e d’argento, accanto a banconote, posate, candelabri facenti parte fin dal ‘700 della serie dei depositi giudiziali del Tribunale di Trieste. Un ricco patrimonio derivato da sequestri, recupero di refurtiva, spese legali ecc.Il tutto offre una visione peculiare della società triestina dell’epoca, nel momento in cui evolve da periferia dell’Impero austroungarico a porto commerciale di primaria importanza.

Domani, alle 11 al Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa, in piazza Vittorio Veneto 1, si terrà l’inaugurazione della seconda mostra «La posta degli irredenti. Documenti dei volontari giuliani e dalmati». Dalla Trieste austriaca, da una città in guerra, da una città come la definì Eugenio Montale «intensamente europea eppure inconfondibilmente legata ad un ceppo ben distinto per linguaggio, sangue e tradizioni», tra il maggio del 1915 e l’ottobre del 1918, partono per il fronte italiano 1047 volontari (2107 da tutte le terre giuliane dalmate e fiumane). Uomini e ragazzi che si arruolano nelle file dell’esercito italiano per realizzare un loro ideale, anche a costo dell’estremo sacrificio della loro vita; dodici saranno insigniti della massima onorificenza, la medaglia d’oro al valore militare. Sono Guido Brunner, Guido Corsi, Fabio Filzi, Ugo Pizzarello, Ugo Polonio, Francesco Rismondo, Nazario Sauro, Guido Slataper, Giani e Carlo Stuparich, Spiro Tipaldo Xidias, Giacomo Venezian. In mostra sono raccontate le loro storie attraverso la corrispondenza dal fronte e ritagli di giornali dell’epoca.

Sempre domani, alle 18, nella Sala Umberto Veruda di Palazzo Costanzi, in Piazza Piccola 2, sarà inaugurata la mostra «Trieste liberata. La cronaca nelle immagini della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte». Una selezione di immagini firmati dai più rinomati fotografi di fine Ottocento operanti a Trieste.

L’inaugurazione di «Trieste 1918. La prima redenzione novant’anni dopo. Mostre, dibattiti, film», allestita nel Salone degli Incanti-ex Pescheria centrale, in Riva Nazario Sauro 1, è fissata per venerdì alle 18. La mostra si articola in sei sezioni che ripercorrono la storia della prima guerra mondiale, affrontandola da più punti di vista: quello militare, con l’esposizione di reperti bellici da collezioni pubbliche e private; quello dell’illustrazione, con un’équipe di giovani fumettisti italiani che, sulle orme dei grandi maestri Pratt e Micheluzzi, raccontano la Grande guerra a fumetti e presentano per l’occasione alcuni lavori inediti; quello della letteratura, con il profilo di alcuni scrittori giuliani protagonisti del conflitto bellico in vari ruoli; quello fotografico, con più di cento immagini scattate sul fronte russo, rumeno e italiano da Michele Chiachich, ufficiale di carriera militante nella cavalleria dell’esercito comune austro-ungarico e comandante dello squadrone di pionieri del reggimento; quello del racconto della vita quotidiana a Trieste durante la guerra..

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