ANVGD_cover-post-no-img

Tributo a Sergio Endrigo il Cd «1947» va a ruba (Voce del Popolo 10dic12)

Non è la prima volta che la Comunità degli Italiani di Pola si sia mobilitata per omaggiare Sergio Endrigo. C’erano stati altri concerti anche prima d’ora, ma soprattutto c’era stata l’iniziativa del monumento dell’“arca” nel parco intestato al cantautore poco lontano dalla sua casa natale. Eppure questa volta gli italiani di Pola hanno fatto di più. Con l’aiuto dell’Unione Italiana, del municipio di Pola e della Regione, è uscito un doppio Cd di tributo a Endrigo, intitolato semplicemente “1947”, che ha coinvolto la bellezza di 250 artisti, quasi esclusivamente polesi, sotto la direzione di un autentico mago della discografia nazionale: Edi Cukerić.

 

Per presentarlo al pubblico, una parte degli interpreti si è esibita in concerto venerdì sera alla Comunità degli Italiani e la serata è stata a sua volta oggetto di riprese per la produzione di un filmato in DVD. Insomma, se Roma e l’Italia hanno “dimenticato” Endrigo – e il giudizio l’aveva espresso a suo tempo la stessa figlia del cantautore, Claudia – Pola ha fatto il suo dovere. Di più: l’ha fatto con immenso piacere.

 

Il Cd è stato distribuito gratuitamente ai presenti a fine serata. Insufficienti e già esaurite le 700 copie della prima tiratura, “1947” – come rilevato nel corso della serata dal presidente dellla Comunità degli Italiani e vicesindaco di Pola, Fabrizio Radin – tornerà a essere masterizzato in altre 1.000 copie, che saranno disponibili in tempo per i concerti di fine anno. Grande il concerto. Ovviamente non è stato possibile portare sul palcoscenico tutti gli artisti del CD, ma intanto c’è stato il modo di presentarne al pubblico uno spaccato fedele. L’ edizione conta 31 brani scelti con cura tra i più belli, elegiaci, riflessivi, e alcuni tra i più noti dell’autore, qui incluse le canzoni per ragazzi. Ed è proprio un brano per bambini che ha aperto il concerto: “Ci vuole un fiore” di Rodari ed Endrigo è stata interpretata dal coro “Zaro” e dalla dolce Nika Bosusco (voce solista), che si sono guadagnati subito larghi consensi di pubblico.

 

“Io che amo solo te” è stata rivisitata in chiave jazz da Tamara Obrovac e il suo Transhistria Ensamble, in una cover distante anni luce dall’originale, come ha avuto modo di ammettere la cantante un attimo prima di dare il “la” alla band: “Sergio perdonami ovunque tu sia”. Bellissima “Oriente” nelle mani di Franko Krajcar e dell’Indivia band, probabilmente uno dei brani meglio riusciti della serata, ma ci aveva messo lo zampino Mauro Giorgi per l’arrangiamento e quindi non poteva andare diversamente… Magnifica la voce di Kristina Jurman Ferlin nell’interpretazione di “Te lo leggo negli occhi”, anche in questo caso particolare negli arrangiamenti, di Maurizio Ferlin, una delle due rivelazioni femminili di questo bellissimo concerto insieme a Franka Strmotić Ivančić, che si è cimentata egregiamente nell’interpretazione di “Trasloco”.

 

Tra i dilettanti che hanno accettato l’invito di omaggiare Endrigo anche un timido Bojan Šumonja che ha parlato a “Teresa”, poi un poeta quale Daniel Načinović per dire di un “Dolce paese”, un pirotecnico Cile, alias in arte Cigo Man Band, che ha fatto esplodere l’atmosfera in sala con “Il pappagallo”, ed infine il coreografo Matija Ferlin, accompagnato dalla flautista Natasa Dragun in “Questo amore è per sempre”. Livio Morosin ha fatto di più. In “Elisa Elisa”, ha unito la sua alla voce di Endrigo in un collage tutto sommato riuscito, così come è andato felicemente in porto anche l’esperimento rap di Icon e Renoma con la partecipazione del DJ Marino in “Mille lire”.

 

Assenti anche se annunciati, Arsen Dedić, grande amico di Endrigo e autore della sua “Kud plovi ovaj brod”, e i Nola, che hanno trasmesso i loro saluti al pubblico in un video proiettato a metà concerto. Ma non sarebbe mai mancato all’appello il coro della “Lino Mariani” che da tempo esegue “L’ Arca di Noè” su arrangiamento di Branko Okmaca e direzione di Edi Svich: anche questa un’esibizione da incorniciare. Né sarebbe mancato il primo tenore del coro, Alessandro Ghersin, che ha interpretato il brano centrale del disco omonimo: “1947”.

 

Daria Deghenghi

“la Voce del Popolo” 10 dicembre 2012

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.