Toth, Clemente, Zoia e Prestipino a Roma: l’orgoglio della nostra comunità (con foto)

Il presidente nazionale ANVGD Lucio Toth, il presidente del comitato ANVGD di Roma Oliviero Zoia, l'ex Segretario generale dell'Opera Profughi Aldo Clemente e la presidente del XII Municipio Patrizia Prestipino, sono intervenuti alla cerimonia di inaugurazione del Monumento alle vittime delle Foibe a Roma.

Toth ha ricordato i tragici eventi del conflitto mondiale in cui la comunità giuliano-dalmata fu –innocente- coinvolta sua malgrado, pagando per tutta la nazione la sconfitta bellica con la perdita di ogni bene, la morte, le vessazioni, l’esodo. Una perdita irreparabile che si sommò, tornati sul suolo patrio, all’incomprensione di una intera nazione verso la loro sofferenza. E’ in questo quartiere di Roma, allora lontano dal centro abitato, che nacque quella realtà sociale che oggi –pur tardivamente- viene riconosciuta in tutta la nazione.

Aldo Clemente, già Segretario generale dell'Opera Nazionale Profughi, ha ricordato gli sforzi per l'edificazione del quartiere giuliano-dalmata di Roma, realizzato con il contributo delle istituzioni e grazie alla sensibilità di numerose personalità che avevano compreso l'immane sofferenza delle popolazioni giuliano.dalmate.

La presidente del XII Municipio di Roma, Patrizia Prestipino, anche lei cresciuta nel quartiere giuliano-dalmata, si è detta orgogliosa della presenza degli esuli nel territorio da lei amministrato. Ha ricordato l’impegno di tutta l’amministrazione per essere vicina alle necessità della comunità, soprattutto con le innumerevoli pastoie burocratiche superate per l’edificazione del Monumento, per il quale va un particolare ringraziamento all’assessore Matilde Spadaro.

Zoia, che con il suo intervento ha chiuso la commemorazione, ha ringraziato tutti coloro che si sono dedicati con passione all’edificazione di questo monumento. Pur nelle difficoltà dei postumi di un incidente stradale, ha voluto ritornare su una sua sempre presente convinzione: che le sofferenze degli esuli, che il ricordo dei nostri morti non siano mai strumento di propaganda politica o di baratto elettorale.

 

(foto Univertical Marchiolli)

 

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